Sei chilometri
Su sessanta
Un “hard” che più hard non si poteva.
Uno su due non ce l’ha fatta
… e io ero nella metà sbagliata.
Questa volta il “glorioso” team mi ha lasciato solo, ma alla 15° Monferraglia Nait Ediscion, la folle corsa dei cinquantini d’epoca monomarcia a pedali, trovi sempre un gruppo di amici che non ti lascierà solo.
Questa edizione unica, a differenza della Spring Ediscion e di tutte le altre, si svolge di notte, nelle tenebre in mezzo ai boschi del Monferrato infestati di rovi e cinghiali.
Non per altro il trofeo da portare a casa e motivo di orgoglio è il famigerato bollino “Ho ballato coi cinghiali”, che viene consegnato ai sopravvissuti (è il caso di dirlo) al tratto più difficile in assoluto, il terribile Hard.
Il tema della Nait, per mantenere vivo lo spirito goliardico della manifestazione, è il fluo.
Oltre ai baffi, obbligatori anche per le signore, e alle luci supplementari (la lampadina di serie non è affatto sufficiente!), che sia un giubbotto catarifrangente o un braccialettino anni ’90, tutti avevano qualcosa di stravagante per brillare in questa notte di luna nuova!
In cambio di qualche chilo di pizza, un po’ di birra e alcuni preziosi consigli medici (elargiti ancora da sobrio) sono stato accolto a braccia aperte dal team IoNonFreno e CLP: un’atmosfera unica!
La passione per i cinquantini, la meccanica e la buona tavola (e anche per altre cose da uomini, ndr) ci ha subito legati, come se ci conoscessimo da una vita. Eppure, salvo qualche scambio di battute su Facebook, non sapevano manco che faccia avessi!
Calano le tenebre e si alzano le zanzare, il mio Boxer2 scalpita: insieme ad altri 14 splendenti monferragli saliamo in sella ai nostri ferri. E’ ora di partire!
Sono le 21, la sirena dà il via ma su consiglio di Fabrizio, uno degli organizzatori, lasciamo scorrere prima un po’ di gente.
Ci mettiamo in marcia dopo 15 minuti: la prima salita è un imbuto e ha già subito mietuto le prime vittime.
Il caldo, la polvere e le zanzare hanno la meglio sulle prime decine di sfortunati.
Supero i primi sterrati e che la serata fosse già partita col piede sbagliato, me ne accorgo prendendo un dosso che, al buio, non son riuscito ad evitare per tempo: pipetta staccata ed immediato spegnimento del mezzo.
Poco male: una stretta alla candela e si riparte!
La Monferraglia, un po’ come la vita, spesso ti mette di fronte ad un bivio: scelgo la strada facile e asfaltata o, forte della mia elaborazione e di tutto il tempo passato in garage, imbocco l’hard alla caccia del bollino e della gloria?
Sapete cosa ho scelto…
Una salita sul greto di un rio prosciugato dall’estate torrida, in mezzo ai rovi, alle zanzare, a tronchi d’albero ad altezza testa, a dossi e ai sassi.
Nessuno si aspettava un hard così infernale, per di più a pochi chilometri dalla partenza, in un imbuto dal quale era impossibile uscire.
Non si torna indietro (a meno che non si attenda il passaggio dell’ultimo concorrente previsto dopo le 23:30), non si può far spegnere il motorino in salita o non si sarebbe mai più riuscito a mettere in moto, si può solo salire i 2 chilometri e sperare.
Dopo 45 minuti, al termine della salita il peggio sembra esser passato: inizia una comoda discesa verso l’asfalto, la salvezza e il famigerato bollino.
Ma a pochi metri dalla gloria, il Boxer2 mi abbandona: si spegne, muore, e con lui si spegne il mio entusiasmo che si trasforma in disperazione.
Nel tentativo di rianimarlo, vado fuori percorso fino a fondo valle. Niente.
Non mi resta che chiamare la squadra recupero, per fortuna nostra Alberto non ha partecipato ed era allerta per venire a salvarci.
Mi siedo in un campo ad aspettare qualcuno: le zanzare mi divorano e mi entrano fino in gola.
Trovo un passaggio fino a dove ha abbandonato anche Davide, il meccanico del team (per lui rottura seria), in attesa che Alberto ci raggiunga guidato da un navigatore che in molte zone non prende il segnale e che lo costringe ad imboccare spesso la strada sbagliata.
E’ mezzanotte, siamo soli e al buio in mezzo alla strada.
Di tanto in tanto passa di lì qualche altro monferraglio che ha deciso di abbandonare e decide di far ritorno a motore spento verso la partenza.
Finalmente giungono i fari del furgone.
Ma non è il nostro, bensì quello del team CLP che si è ritirato quasi al completo (4/5)!
Il vano è pieno di mezzi KO e di persone, ma lo spazio si trova.
Recuperiamo anche Fabio, padron Don Phabyo – il boss, che ha spaccato la ruota nel punto più lontano dalla base: costi quel che costi non si può abbandonare un amico in difficoltà!
Siamo in 10, con il vano carico di motorini fino al soffitto: come torneremo indietro?
In 3 si prenotano per il tetto, in 3 più guidatore seduti davanti, uno si appende fuori dal finestrino e 2 si aggrappano al portellone posteriore.
Non ci credete?
Torniamo sani salvi e distrutti alla base, il tempo per una cena veloce condita di amarezza, stanchezza, rimpianti e tanta invidia per chi, a differenza nostra, ce l’ha fatta ad arrivare alla fine.
Ma è bastata una birra fresca a far svanire in un lampo tutti questi sentimenti negativi!
Sono le 2:30 e sullo sfondo si sente il ronzare dei motori di chi sta ancora arrivando (l’ultimo arriverà alle 5:45), ma per noi è tempo di saluti.
Nuove amicizie che, complici le difficoltà, rimarranno consolidate nel tempo, una serata indimenticabile, un’atmosfera che non vedi l’ora che si ricrei: questa è stata la nostra Monferraglia!
In fondo non si vince nulla, la Monferraglia è divertente come l’addio addio al celibato del tuo migliore amico, solo che per fortuna si svolge più volte all’anno!
Prossime edizioni della Monferraglia 2016:
29 maggio – Monferraglia Spring – Casale Monferrato (AL)
2-3 luglio – 18a NAIT en DAI – ANNULLATA
24 luglio – 2a MONFERROSA – Dorno (PV) Home of CLP
18 settembre – 19a UAIN – (da assegnare)
9 ottobre – 7a TEN – Carpi(MO) Mopedcross
30 ottobre – 5a Threeturaglia – (da assegnare) MopedGP
13 novembre – 20a UINTER – Ceva (CN)
3°Red Bul Epic Rise – (da assegnare)