Whiddy Island
Il censimento del 2011 indica ben 20 abitanti… potete anche solo immaginare la pace di quest’isola?
Il mio primo pensiero è stato: ma quanto vivrebbero bene qui i miei gatti? In realtà qualcun altro ci aveva pensato prima di me…appena scesa dal ferry mi vengono incontro alcuni pelosi un po’ spennacchiati ma che hanno l’aria di sapersi godere la vita.
Qui poche persone, e qualche animale in più, hanno scelto una vita immersi nella natura con un panorama alla loro finestra davvero ineguagliabile. Il verde irlandese dei prati, il cielo che cambia forma di continuo, il mare con gli allevamenti di cozze (delizia!) e i rumori della terraferma che sono un miraggio.
Dopo aver respirato natura a pieni polmoni, accarezzato un dolce cane da pastore, un asino a bordo sentiero e dopo esser rimasti affascinati dalle rovine della vecchia scuola, ecco, prendetevi un’ulteriore pausa godereccia al Bank House, l’unico pub dell’isola. Qui nei mesi estivi si “affolla” di turisti con Guinness in mano e buona musica irlandese nell’aria.
Con l’occasione, è impossibile rinunciare ad una degustazione di ottimo whisky irlandese. Anche io non mi sono tirata indietro, soprattutto quando ho notato che veniva accompagnato da un delizioso dolcetto al cacao con birra, panna e fragole.
Di whisky non ci capisco molto, lo ammetto, ma la cena a seguire l’ho valutata scrupolosamente: cozze alla marinara e piatto di frutti di mare e salmone freschissimi: una delizia!
Bere Island
Bere island l’ho visitata in bicicletta. Mi avevano detto che avremmo affrontato un rilassante percorso pianeggiate ma così non è stato. Beh, io vi avviso, c’è da pedalare per salire sul punto panoramico ma…ne vale decisamente la pena.
Il clima è fantastico! A giugno c’è un venticello rinfrescante nonostante il sole picchi forte. Il cielo è blu come il mare tutto intorno ed è un vero piacere trascorrere un paio d’ore su due ruote lungo i sentieri.
Qui di auto se ne incrociano davvero poche. Ma preparatevi a mucche, pecore, asini…e ovviamente tanto tanto verde irlandese!
L’isola racconta un passato militare. E’ stata utilizzata nella Prima Guerra Mondiale come base strategica inglese. Alla fine della guerra, si è trasformata in porto sicuro per la flotta di navi da guerra e sottomarini americani. Ora i suoi abitanti (circa 100) sono completamente autosufficienti e producono eccellenze di alto livello, come il miele grazie agli allevamenti di api e all’abbondanza di fiori selvatici.
Al Bakerhouse Cafè, ho preso parte ad un cooking show che mi ha spiegato per filo e per segno come realizzare l’apprezzatissimo Bere Island Brown Bread (pane nero) e deliziosi scones (i pasticcini tradizionali che si mangiano con burro e marmellata).
Garnish Island
Con un ferry boat che ricorda molto la nostalgica barchetta da pesca di Braccio di Ferro, dal piccolo porto di Glengarriff Bay si può raggiungere l’isola di Garnish in pochi minuti.
Il tragitto è più che panoramico: oltre ad ammirare la splendida e fitta vegetazione che abbraccia la baia, ci sarà uno scambio di sguardi con le dolcissime foche che abitano le placide acque e che si riposano prendendo il sole su alcuni scogli.
Se cercate un contatto ancora più entusiasmante, organizzare un’escursione in kayak all’alba o al tramonto, verranno a giocare con voi in acqua!
Garnish Island è un giardino botanico privato, curato come un piccolo gioiello e rimasto indietro nel tempo.
Per gli appassionati di Instagram un avviso: non c’è scorcio, angolo, cespuglio che non meriti uno scatto perfetto.
Le geometrie, i coloratissimi fiori, le piante esotiche provenienti da ogni parte del mondo e alcune antiche strutture come fontane, stagni e l’antica torre creano un percorso emozionale all’interno del giardino, fino a condurci alla villa padronale, oggi museo per scoprire l’affascinante vita della famiglia Bryce che si è prodigata nella realizzazione di questo paradiso.
Garnish Island è aperta da aprile ad ottobre ed è raggiungibile tramite un servizio privato di ferry dal porto di Glengarriff, Blue Pool ed Ellen’s Rock.
Sherkin Island
E’ meglio conosciuta come l’Isola degli artisti.
Nonostante appena scesi dal ferry avrete l’impressione di immergervi in un territorio abbandonato all’età medievale dinnanzi alle rovine del convento francescano, passeggiando, poco alla volta, scoprirete l’anima artistica dei suoi estrosi ed accoglienti abitanti.
Tra un gruppo di mucche curiose, entriamo nel laboratorio di Majella O’Neill Collins dove un turbinio di colori ci annebbia la vista. Il tavolo è affascinante quanto una tela, cosparso di tracce di pennello e di tubetti di colori ad olio.
Poi diciamolo, la location rende tutto molto più suggestivo. In un luogo dall’animo wild come questo come è possibile non sprigionare tutta la propria creatività?!
Per pranzo ci accolgono Kathy e Mike O’Connor nella vivacissima sala meeting della loro North Shore Guest House e lo spirito allegro e gioviale di alcuni artisti che qui ci vivono tutto l’anno. Gustiamo insieme zuppe di verdure e di pesce, tramezzini, un buon tè con un muffin al cioccolato. Si chiacchiera in modo confidenziale, come se ci conoscesse da tempo eppure reciprocamente incuriositi dalla creatività dell’altro.
E’ stato davvero bello percepire l’ammirazione di fantastiche pittrici nei confronti della mia abilità nella scrittura e fotografia. Uno scambio di passioni, di energie, che qui a Sherkin Island regna 365 giorni all’anno!
On the road: come raggiungere le isole
Le isole di cui vi ho parlato affacciano tutte sulla splendida Wild Atlantic Way.
Qui ci troviamo più precisamente nel territorio di West Cork, facilmente raggiungibile con alcune ore di auto da Dublino, o con un volo direttamente su Cork.
Noleggiare un’auto in aeroporto e spostarsi in Irlanda con un on the road lo trovo l’idea più interessante. Non incontrerete particolari difficoltà se non l’inghippo di guidare dal lato opposto della strada.
Quando si viaggia all’estero è sempre vivamente consigliato stipulare una polizza viaggio: sul sito www.assicurazioneviaggio.
Hotel di lusso e guest house accoglienti si trovano aperti tutto l’anno nei luoghi di principale interesse.
Per consultare gli orari dei ferry per raggiungere le isole, potete informarvi alla reception o, se non avete i minuti contati, recarvi direttamente al porto. I costi sono contenuti.