Al n° 80 di Rua Aurea, nel quartiere di Santa Teresa, si trova un bed & breakfast molto particolare.
Situata su una delle decine di “morros”, basse colline su cui sorge Rio, questa è stata, fino a qualche decennio fa, la zona degli artisti. Strette e contorte vie si inerpicano tra case in stile per lo più coloniale, con alti muri e cancelli dietro ai quali s’intravedono giardini con fiorente vegetazione tropicale.
La nostra “pousada” si trova proprio in una di queste case private: Casa Aurea e siamo ospiti di Cornelius Rohr, artista le cui abilità hanno spaziato tra la pittura, scultura e chissà cos’altro.
Certo aveva molti amici che hanno lasciato esempi della loro arte, sparsi un po’ ovunque, sia all’interno sia nello spazioso dehor che ospita la zona per la colazione – varia e abbondante – , divani e amache per il relax.
E’ decisamente un posto naif e si respira un’atmosfera molto bohemien.
Fiori e piante in ogni dove, comprese variopinte orchidee che crescono abbarbicate a qualsiasi tronco.
La cucinotta è sempre a disposizione degli ospiti così come un’enorme caffettiera e un frigorifero pieno di frutti esotici e bevande varie. Si pagano solo queste ultime, segnando su un quaderno ciò che si consuma. Evviva la fiducia!
Le camere ovviamente sono tutte diverse e situate qua e là per tutta la casa, ma dotate di servizi privati.
Il costo è decisamente vantaggioso, se si considera anche che con qualche fermata di metro si raggiungono sia le famose spiagge di Copacabana e Ipanema, sia gli altri quartieri.
Sarà anche banale, ma il primo giorno è dedicato al sole, al mare e alla tintarella veloce tanto agognata. Sole feroce e mare mosso. Domani si va al fresco nella foresta.
Situato proprio nel cuore della città, il Tijuca National Pack comprende anche i monti chiamati Macico Da Tijuca che dividono Rio in Zona Nord e Zona Sud, e copre un’area di 39,53 km2.
Il parco è uno dei più importanti frammenti della foresta atlantica, ricoperto da una foresta tropicale secondaria in avanzato processo rigenerativo. Presenta una flora e una fauna piuttosto diversificate, bellezze naturali come grotte e cascate e anche opere architettoniche di grande importanza storica e artistica come il Cristo Redentore.
Molte strade e sentieri permettono di fare lunghe passeggiate oppure usare biciclette, moto, auto o minivan.
Per visitare la statua del Redentore e godere dello splendido panorama dal Corcovado Mirador, si puà scegliere il tram e scendere alla stazione di Cosme Velho street. Oppure affidarsi ad un tour operator che vi porterà fin sotto alla statua su veicoli appositi. Per chi può permetterselo, c’è anche lo spettacolare volo in elicottero.
Il parco offre anche un Visitor’s Center, una biblioteca, servizi igienici e diverse aree ricreative attrezzate per i pic-nic.
L’Esquilo, scoiattolo, è uno splendido piccolo ristorante che sbuca all’improvviso tra la folta vegetazione. Dopo un breve scambio di parole, scopriamo che il proprietario ha lontane origini italiane e ci mostra orgoglioso le foto incorniciate dei parenti.
Il cibo è ottimo e anche il vino.
Ci sono un silenzio e una calma incredibili che contrastano con il caos di Rio. Siamo fortemente tentati a restare sotto al patio per il resto della giornata, circondati da piante lussureggianti e cespi di orchidee aggrappati anche ai muri. Ma poi, logicamente, proseguiamo a nostra lunga passeggiata.
In origine, il parco era ricoperto da una fitta foresta tropicale devastata dall’estrazione del legname per la costruzione, da ardere e per produrre carbone vegetale destinato ad alimentare le industrie legate alla canna da zucchero e al caffè.
Nel 1860, per ordine dell’Imperatore Pedro II, quest’area iniziò ad essere oggetto di riforestazione con specie native, fino a diventare lo splendido polmone verde, vitale per una città come Rio, dove godersi il silenzio, l’aria pura, la temperatura mite, respirando l’atmosfera della foresta tropicale.
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