Istanbul per festeggiare il compleanno?
Ho scelto Istanbul come scenario per il mio 32esimo compleanno, dopo aver sentito così tanti giudizi positivi. Ed in effetti, sicuramente una delle più belle ed affascinanti città mai viste.
Dal 27 al 29 aprile, tre giorni pieni sono sufficienti se ci si concentra a visitare il centro della città.
Come spostarsi ad Istanbul
Arrivati di primo pomeriggio, (da Malpensa con Turkish Airlines) abbiamo potuto raggiungere l’hotel, perfettamente centrale, con un breve tragitto di metro e un successivo tram.
I mezzi pubblici sono ben organizzati. Si acquistano nei distributori dei gettoni rossi (token, 2lire) in plastica stile autoscontro che permettono l’accesso alle banchine di attesa tramite tornelli.
Ci siamo spostati sempre in tram, o a piedi, essendo le principali attrazioni abbastanza concentrate nelle zone centrali della città.
Il primo giorno abbiamo visitato l’interno della Moschea Blu, con ingresso gratuito. Necessario togliersi le scarpe e le donne devono coprirsi il capo.
La giornata uggiosa non ha assecondato molto le nostre passeggiate e dopo una veloce occhiata ai negozi di Sultanhamet (gioiellerie con copie di anelli Pomellato fatti molto bene. Ma comunque in oro e pietre dure, abbastanza costosi. Forse il prezzo giusto per quegli oggetti!) ci siamo riparati all’interno del ristorante che Filippo aveva prenotato sin da casa, scelto per festeggiare il mio compleanno.
Il Metropolis si trova a Akbiyik Caddesi, la via dei ristoranti, pittoreschi, con tanti tavolini all’aperto che purtroppo non si potevano sfruttare quella sera. Ma l’interno era altrettanto accogliente, con un menù molto interessante, anche se ci capivamo poco.
Ho scelto The Sultan Eye, un abbondante piatto di bocconcini di pollo, crema di formaggio e spinaci.
Ma la specialità del luogo era uno spezzatino cucinato in un’urna di terracotta che, ancora rovente, veniva rotta in modo speciale per servire la pietanza (chiamata Testikebab) nei piatti dei clienti.
Una splendida sorpresa: a fine cena, mi viene servita una grande ed invitante torta con candelina e stelline scintillanti. Il cameriere ha spento le luci e tutti i clienti mi hanno cantato ‘happy birthday’. Mi ha emozionato tanto! Grazie a mio marito che si era accordato via email.
Le moschee di Istanbul by nignt
Prima di ritirarci in albergo ci siamo soffermati nella piazza Sultanhamet Parki per fotografare le due moschee (Moschea Blu e Hagia Sophia) illuminate nella notte, una in fronte all’altra, imponenti e incantevoli. Milioni di foto non bastano!
Shopping di artigianato al Gran Bazaar
La mattina del secondo giorno, con mio sommo entusiasmo, ci siamo recati subito al Gran Bazaar, non sapendo con precisione quando Filippo sarebbe riuscito a tirarmene fuori.
Un susseguirsi infinito di piccoli negozi in una ragnatela di vicoletti al chiuso, con un tasso di umidità quasi insopportabile.
Tra una moltitudine di oggetti luccicanti, spiccano le ceramiche coloratissime e le lampade sferiche formate da mosaici di vetro variopinto.
Si contratta bene e abbiamo fatto diversi acquisti di scarso valore, tipici oggettini-ricordo.
Subito al di fuori del bazaar si trova una stretta strada affollata dove trovare scarpe e abbigliamento contraffatto di tutte le migliori marche. Difficile resistere.
Le compere più importanti sono state fatte l’ultimo giorno, prima di partire: un bellissimo lampadario da soffitto con tre sfere in vetro colorato, tre lanterne da esterno scavate in grosse zucche e un anello simil Nudo Pomellato in argento.
Per pranzo abbiamo goduto di un’ottima vista sulla terrazza di un ristorante multipiano in Sultanhamet Parki. Con un piatto unico di kebap + contorno non si sbaglia mai. Importante per me precisare ‘poco piccante’! Anche il prezzo è competitivo.
Di rigore assaggiare i rinomati succhi di frutta fresca. Ci hanno consigliato il melograno ma lo abbiamo trovato decisamente aspro, e costoso: 4€ a bicchiere.
Visita al quartiere Galatasaray e alla Galata Tower
Sempre col tram, nel pomeriggio, abbiamo raggiunto il quartiere Galatasaray, al di là del fiume Halic sul quale partono le varie mini crociere per i turisti.
Con una breve ma ripida camminata abbiamo potuto salire sulla Galata tower.
La zona è decisamente ventosa e la coda di circa una mezzora per entrare non è stata molto piacevole.
Il biglietto si paga all’ingresso (12lire), poi un’ascensore e ancora alcuni gradini. Si esce all’esterno, giunti in cima, con un panorama mozzafiato sul fiume, sui tetti delle case sottostanti ma soprattutto sui minareti delle moschee: una visuale unica.
Rientrando verso il centro città, attraversando un lungo ponte a piedi, ci siamo soffermati sul molo, con venditori di zucchero filato, croccanti e mele caramellate. Una gran folla di gente si aggirava senza una meta precisa, come al mercato di frutta e spezie poco più distante, superando un sottopasso gigantesco.
Per la cena siamo tornati nella strada della sera prima, ma abbiamo scelto un altro ristorante, a caso, il Magnaura.
In un piccolo tavolino all’ultimo e terzo piano, abbiamo notato che anche questo locale era completamente pieno, sia di stranieri che di turchi.
Una particolarità è stata la sensazione che le donne venissero sempre dopo gli uomini. Nel senso: durante l’ordine il cameriere non mi ha mai guardata nè chiesto nulla, si rivolgeva sempre a mio marito. Ordinando due birre, senza dir nulla a me ne hanno portata una piccola e a Filippo grande. È stato decisamente fastidioso, nonostante ci trovassimo nella zona più turistica della città.
Il cibo era buono, forse in dosi un po’ ridotte ed è impossibile schivare il curry come condimento.
Visita alla Basilica Cisterna e al Palazzo Topkapi
Il terzo giorno, l’hotel gentilmente ci tiene in deposito i bagagli e noi ci dirigiamo subito verso la lunga coda per visitare la Basilica Cisterna, distante pochi passi. L’ingresso costa 10lire e li vale tutti.
Scendendo alcuni umidi gradini si arriva ad una enorme stanza sotterranea sorretta da numerose colonne.
L’illuminazione forma giochi di luce molto affascinanti nella penombra e con una buona fotocamera ed un cavalletto si possono scattare foto decisamente suggestive, con giochi di giallo e arancio riflessi sulla superficie dell’acqua, nel buio.
La visita al palazzo Topkapi invece non è purtroppo andata a buon fine. Era domenica e la coda per l’ingresso era davvero inaccettabile.
La giornata calda e soleggiata ci ha suggerito un’oretta di relax nei giardini esterni, popolati di socievoli mici coccoloni.
I gatti sono disseminati per tutta la città. Paiono benvoluti, molte ciotoline si trovano nelle aiuole o fuori dalle cucine dei ristoranti. Loro, di conseguenza, sono abbastanza in salute e propensi a dar confidenza a chi li vuol accarezzare!
La visita ad Hagia Sophia
L’ultima visita, prima della partenza, è stata dedicata ad Hagia Sophia, una mastodontica moschea che includeva un’altrettanto mastodontica coda per l’ingresso (25lire).
L’interno comunque valeva l’abbondante ora di attesa, con enormi lampadari, decori, minbar grandiosi e una mostra di icone sacre.
Personalmente, le due moschee mi hanno emozionata più dall’esterno che all’interno.
Un breve pranzo da Mc Donald’s (da provare il McTurco, tipo McWrap) su una ombreggiata terrazza con verde e uccellini, l’ultimo voluminoso shopping, ripresa la valigia e si torna verso l’aeroporto nel tardo pomeriggio.
Tre giorni intensi, forse un quarto non sarebbe stato sprecato. In ogni caso, una città splendida come dai presupposti, pulita, semplice da visitare, ospitale e con prezzi nella media europea.
Dove dormire in centro ad Istanbul: Istanbul Inn
Abbiamo prenotato online, un paio di mesi prima.
L’hotel è pulito, il personale cordiale e la colazione abbondante. Stanza e bagno piccolini ma accoglienti. Il letto è un matrimoniale francese: molto piccolo.
L’ascensore si ferma ai mezzi piani, noi, trovandoci al secondo, non l’abbiamo mai utilizzato.
La finestra si affaccia sulla strada sottostante, a senso unico, con auto perennemente in coda e non è molto silenziosa. Si dorme comunque bene perchè la notte il traffico è ridottissimo. Wifi gratuito in camera e nella hall.
Ma il suo punto forte è sicuramente l’ubicazione, a pochi passi dalla Moschea Blu e dall’Hagia Sophia. Appena dietro alla Basilica Cisterna.
Con una brevissima passeggiata si raggiunge il Gran Bazaar e le vie dei ristorantini. Comodissimo per i mezzi pubblici.
L’ideale per una vacanza breve ad Istanbul dove ogni attimo è prezioso! Il prezzo vale sicuramente la comodità.
6 comments
I admire your work , regards for all of the helpful weblog posts.
Thank you very much. Kisses.
Questo me lo leggo attentamente, prenotato x Istambul!!!!
Partenza 26/12 nn vedo l’ora!
Bellissimo Sara! Sono proprio contenta per voi! In moto? Dimmi di no perchè c’è troppo da comprare là!!
BRAVA! riesci sempre a rendere molto bene ciò che hai visto ed a trasmettere le sensazioni provate….ed a Istanbul son veramente tante!!!!!!
Grazie! A volte sono un po’ prolissa eh… Ma non è colpa mia se ad ogni viaggio è come un uragano…!!