Vorrei raccontarvi delle due emozionanti giornate trascorse percorrendo in auto la Lofast, la strada a scorrimento veloce che collega Harstad alla punta delle isole Lofoten, in Norvegia del nord.
Vorrei descrivervi quanto il panorama cambiasse ad ogni curva e come sembrasse di percorrere una strada tutta nuova semplicemente invertendo il senso di marcia.
Vorrei farvi capire quanto fosse strana la luce riflessa sul manto nevoso. Quanto fosse lungo il momento del crepuscolo. Quanto fosse chiaro anche nel pieno della notte.
A parole non saprei nemmeno dove cominciare. Descrivere il nostro percorso on the road da Evenes all’Oceano Atlantico è praticamente impossibile e non renderebbe mai e poi mai giustizia alle lacrime di entusiasmo che più di una volta mi hanno bagnato gli occhi.
Per quei viaggiatori che temono le temperature rigide, i viaggi fai da te, le auto a noleggio e magari anche le strade coperte di neve: guardate queste immagini e non penserete nemmeno per un attimo di perdervi un luogo simile.
Il primo tratto di strada ci vede lasciare Bogen con l’alzarsi del sole e fermarci già dopo pochi chilometri, in una piccola strada ovviamente deserta che ci conduce al piccolo cimitero di Evenes, affacciato sul mare.
Una anziana signora, che aiutiamo a sbloccare la porta di casa ostruita dalla neve, ci racconta che quella chiesa ora impalcata dagli operai è la più antica chiesa di tutte le isole Lofoten. Peccato non poterla visitare.
Ci accontentiamo di un incontro speciale, con enormi bufali pelosissimi e dalla buffa frangetta bionda. Pare di essere in capo al mondo, sperduti nei territori ghiacciati del nord.
Nei tratti di strada più trafficati (ma non aspettatevi il “traffico” che intendiamo noi) l’asfalto si intravede sotto il perenne strato di ghiaccio e neve pressata.
Dopo qualche attimo di tensione, durante i primi chilometri del nostro on the road, Filippo ci prende la mano ed io mi tranquillizzo. Le gomme chiodate hanno un’ottima presa su ghiaccio e neve e l’auto, anche quando scoda un pochino in curva, mantiene un’ottima tenuta di strada. Anzi, è davvero divertente!
Il cielo ed i colori sono talmente limpidi che anche al crepuscolo o con il sopraggiungere di minacciosi nuvoloni, si possono scattare splendide immagini senza flash e senza treppiede.
Molti scatti sono fatti addirittura attraverso il vetro del finestrino, con l’auto in movimento.
Le soste per le foto sono numerose, ma vi sfido a resistere: ogni curva, ogni casetta rossa, ogni raggio di luce sono perfetti per essere immortalati e portati a casa con voi!
Avvicinandoci a Gimsøya, affacciata sull’Oceano Atlantico, il mare cambia e si increspa rombante bagnando di schizzi anche la nostra auto.
Intanto le tenebre calano e la luce, virando sull’azzurro, dona ai paesaggi un’aura ancor più affascinante e surreale.
Il cielo si confonde col mare che si confonde coi riflessi della neve.
Non c’è né capo né coda, né inizio né fine.
Si viaggia in un mondo che pare quello delle fiabe del nord, tra ghiacci e troll.
6 comments
in che periodo sei andata?
Ciao Letizia. Ci sono andata a febbraio. 🙂 Freddo assolutamente sopportabile!
Che meraviglia!!! Me le raccontano da anni… poi queste foto! Devo proprio andare a conoscere Claudia… 🙂
Non so cara Erika se esiste un posto che gli somigli. Davvero speciale.
Bellissime foto! Ed i posti, che dire! Magici 🙂
Si fotografano da soli! E tu lo sai bene, eh?! 😉