4 cose da fare a Fabriano

Nella Valle del Giano, sulle colline preappenniniche, sorge Fabriano: località con almeno 4 cose da fare assolutamente durante il soggiorno in città.

Il Palazzo del Podestà in piazza a Fabriano. Vista notturna

1. Visitare il Museo della Carta e della Filigrana.
Tutti abbiamo usato i fogli da disegno F4 alle scuole medie. Ebbene, li fanno qui.
E fanno molto di più: carta di ogni grammatura e qualità, quaderni e agende, filigrana per banconote o sedi dei sovrani più famosi al mondo.

I fogli più curiosi? Quelli colorati, a edizione limitata, con basi vegetali impensabili quali i carciofi, le melanzane, le pesche, …!

Il mastro cartaio all’opera per la creazione di un foglio di carta fatto a mano

La nascita di un foglio di carta fatto a mano è vera magia.
Vedere lo svolgimento dell’intero processo grazie al mastro cartaio ha un fascino particolare. Dalla macchina per il pestaggio della carta, allo stendino gigante per l’essicazione dei fogli appena creati, tutto è storia e arte.

La vera abilità però ce l’ha il mastro cartaio che, cullando a mano la cornice a dima, separa l’acqua dalla cellulosa e dà vita al foglio di carta, ancora intriso ma già reale.

Un vecchio foglio di carta a base di cotone per la realizzazione delle Mille Lire

Una visita qui è qualcosa di indimenticabile per i bambini ed anche per gli adulti.
La guida sa mostrare la propria passione per questo mondo in continua evoluzione, spiega i processi automatizzati e sa affascinare nuovamente spiegando la nascita della filigrana, delle banconote e della carta riciclata. Davvero da non perdere.

Venezia. Acquerello su cartoncino Fabriano di alta grammatura, fatto a mano

2. Ammirare le Cappelle Giottesche.
Nella Chiesa di San Domenico, oltre l’altare maggiore si trovano a destra una sacrestia adornata di affreschi e decorazioni e a sinistra una torre che fu vera e propria Cappella di adorazione, sapientemente dipinta.

La Cappella di Sant’Orsola nella Chiesa di San Domenico

Gli affreschi della scuola gotica e giottesca sono quasi perfettamente conservati.
I colori sono vivi come allora, nessun restauro è stato fatto eppure tale è la perfezione delle linee che si resta senza fiato.
Una meraviglia ai nostri occhi è la cappella di Sant’Orsola dipinta da Allegretto Nuzi e ricreata all’interno della torre laterale alla chiesa e ad essa collegata.

Gli affreschi giotteschi della Cappella di San Lorenzo in Cattedrale

Si passa poi alla Cattedrale di San Venanzio, dove, all’interno della Cappella di San Lorenzo, le opere sono intatte all’inverosimile, grazie al fatto che vennero coperte di calce e murate, durante i secoli in cui si diffuse la peste.
Sul lato opposto del coro ligneo, una doppia Cappella si sviluppa in lunghezza. Qui è raffigurato un incantevole presepe che, così come altre scene sacre, rammenta un episodio cruciale della vita del Cristo.

Affresco giottesco nella doppia cappella gotica della Cattedrale di San Venanzio

Anche qui Allegretto Nuzi ha lasciato suoi affreschi che meritano di essere conosciuti e condivisi il più possibile, perchè questa è l’arte pittorica più preziosa a Fabriano.
3. Entrare nel Museo Farmacia Mazzolini e Giuseppucci.
Potrete vedere qualcosa di veramente unico in termini di attività farmaceutica ed erboristica insediata in un negozio avente una storia ricca e singolare.
Questo negozio nel centro storico di Fabriano risale al Settecento quando, in questa sede, venne aperta una spezieria.

Dettagli di vasi e pestello adibiti a decorazione del banco del Museo Farmacia

La maestosità e il pregio dei mobili oggi presenti, però, risalgono al 1896 anno di apertura dell’antica farmacia. L’intaglio del legno d’ebano e la creazione dell’opera scutorea a parete sono attribuiti ad Adolfo Ricci di Perugia, attivo a Roma a metà Ottocento e trasferitosi a Fabriano per necessità lavorative.
Da artista qual era creò il capolavoro che si trova nel locale della farmacia storica e che rappresenta storie intagliate sul top degli armadi a muro, accenni alle scienze e agli avvenimenti del periodo. I personaggi noti riconoscibili vanno da VoltaRöntgen, lo scopritore dei raggi X; le cronache dalla scoperta dell’elettricità allo studio dei fulmini di Franklin.

Interni artistici della farmacia durante la nostra visita serale

Una chicca? I vasi in ceramica e vetro esposti nelle vetrine sono centenari, appartengono a una rara collezione di oggetti d’epoca da farmacisti e sono firmati Ginori.
Prima di uscire, alzate lo sguardo al soffitto, lasciatevi incantare e leggete il monito a chi esce: “Tutto nel peso e nella misura”.
Oggi, questo museo si auto finanzia mantendo attiva l’attività commerciale ad esso legata: la figlia dell’attuale proprietario ha creato una linea di cosmesi naturale qui venduta e con il nome evocativo 1896; l’erboristeria è ben riconosciuta in città e le collaborazioni con riviste informative locali non mancano.

Raviolacci con ripieno di ciaùscolo e pecorino, saltati con verdure e pomodorini

4. Mangiare presso la Trattoria Marchegiana.
In pieno centro storico, a poche decine di metri dal Palazzo del Podestà, si trova questa osteria-trattoria-pizzeria a km 0.
Utilizzano prodotti del territorio, ricercando genuinità e tipicità per donare un sapore molto locale e caratteristico ai propri piatti, con un occhio all’economia virtuosamente legata all’uso di prodotti local e con lo scopo di diffonderne la conoscenza e ampliarne il mercato.

Crescia fogliata con uvetta, mele e cannella

Vi consiglio i ravioloni con ripieno di ciauscolo e pecorino, conditi con pomodorini e verdure saltate; il salame di Fabriano; il pane alle noci e uvetta accompagnato con miele di pregio dal nome altisonante quale Carato; il coniglio in porchetta e per finire la crescia fogliata, uno squisito dolce non dolce.

 

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