I vissuto i primi 39 anni della mia vita in Monferrato. Forse, come capita un po’ a tutti, senza apprezzare a pieno tutto quel che mi circondava, abituata a vederlo ogni giorno.
Ora, le rare, purtroppo, volte in cui rientro nella mia terra, vedo tutto con occhi diversi e finalmente comprendo fino in fondo le sue bellezze e particolarità.
Se dovessi accompagnarvi in un breve viaggio nel mio Monferrato, se fosse la vostra prima volta in questa meravigliosa terra piemontese, comincerei da qui. Queste sono 6 mete imperdibili da vedere a mio parere, uniche, luoghi che caratterizzano il Monferrato e renderanno il vostro soggiorno indimenticabile.
1. Gli Infernot del Monferrato
Ne ho parlato ampiamente in diversi articoli meno recenti ma non posso far altro che cominciare da loro.
Gli Infernot: quelle vecchie cantine scavate sotto le abitazioni, nel tufo, a mano, per conservare i preziosi vini del Monferrato ma non solo.
Grazie agli Infernot, il Monferrato nel 2013 è entrato a far parte del Patrimonio UNESCO ed è stato finalmente riconosciuto tra i territori turistici d’Italia, come merita.
Visitare un Infernot non è cosa semplicissima, la gran parte di queste storiche cantine del Monferrato appartiene ai proprietari della casa soprastante che la aprono al pubblico soltanto in particolari occasioni.
Se volete approfondire, qui ci sono i miei articoli precedenti:
Il Monferrato degli Infernot, da oggi patrimonio UNESCO dell’Umanità
Percorrendo il circuito degli Infernot
Visita all’Infernot Provera di Camagna Monferrato
2. Il Sacro Monte di Crea
Ricordo bene quando con mia nonna salivo sul bus e dal paesello si raggiungeva il Sacro Monte di Crea, chiamato da tutti semplicemente “Crea” per una scampagnata domenicale. L’occasione ufficiale era religiosa ma poi si coglieva l’occasione per un buon pranzo, tante risate e la bella passeggiata panoramica su dalla collina del parco naturale.
Insieme ai Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, fa parte del Patrimonio UNESCO dal 2003 ma l’amore dei monferrini per il Sacro Monte di Crea nasce molto prima.
Molti dei nostri nonni o genitori hanno donato un’icona per “grazia ricevuta” alla Madonna di Crea.
Chi invece non è legato al luogo per motivi religiosi, sceglie Crea per un pic-nic domenicale o per trascorrere qualche ora nella natura e nel silenzio che, attraverso le 23 cappelle e i 5 romitori, conduce fino in cima alla collina, alla Cappella del Paradiso.
3. Big Bench, le panchine giganti
Nel nord Italia e specialmente in Piemonte, impazza la mania delle Big Bench, le panchine giganti, coloratissime, posizionate in punti strategici.
I punti panoramici dove si trovano le Big Bench sono scelti sempre con grande attenzione.
L’obiettivo del Big Bench Project, avviato da Chris Bangle, aveva come scopo iniziale quello di aiutare lo sviluppo della piccola realtà turistica dove la panchina veniva posizionata. Il progetto ha preso piede, le panchine giganti si sono moltiplicate a vista d’occhio e si sono diffuse ben oltre la provincia di Cuneo.
Le banchine colorate hanno invaso la provincia di Alessandria, di Asti, di Torino e poi sono uscite fuori dalla Regione facendo capolino anche in Toscana e persino in Calabria.
Ma dove e come si trovano le panchine giganti?
Nel Monferrato, le Big Bench si trovano a: Rosignano, Sala, Cuccaro, Lu, San Salvatore, Vignale, Altavilla, Castagnole, alcuni dei paesi più belli del Monferrato Casalese.
4. Uno dei borghi più belli d’Italia
Nata e vissuta in Monferrato per 39 anni, per me tutti i piccoli borghi che ne popolano le colline sono splendidi. Odorano di casa, di familiarità, anche se spesso a quel che ci sta sotto il naso ogni giorno non riusciamo a dare il vero valore che ha.
Alcuni dei paesi che vi ho menzionato qui sopra hanno ben di più della colorata panchina gigante. Sono immersi nei vigneti e nelle piantagioni di nocciole, costruiti con la storica pietra da cantoni o tufo che dona loro quell’aspetto romanticamente rustico.
Primo tra tutti Cella Monte, nominato uno dei borghi più belli d’Italia che ospita, guarda caso, il museo della pietra da cantone e alcuni degli Infernot più belli del Monferrato.
Ma poi continuate con l’imponente chiesa di Treville che domina le colline monferrine, con Camagna, Uviglie, Conzano e col castello di Pomaro (il mio piccolo paese). I paesi sono molto graziosi e se avete modo di visitarli durante le tante sagre, gusterete anche i sapori decisi della cucina tipica monferrina.
E concludete godendovi un aperitivo sui prati del Bar Chiuso, a Moleto, il paese delle cave di tufo.
5. Visita e degustazione alla distilleria Mazzetti di Altavilla
Amanti del vino sì, ma anche della grappa che conclude degnamente ogni cena in compagnia.
Sono numerose le distillerie di grappa in Monferrato ma tra le più note, sicuramente, troviamo Magnoberta e Mazzetti.
La storica distilleria Mazzetti di Altavilla organizza, su richiesta, tour guidati dello stabilimento e del museo. Qui è quasi impossibile non acquistare almeno un souvenir di grappa: dalle bottiglie decorate, al cioccolato aromatizzato, ai fantastici zuccherini all’alcool (per molti ma non per tutti!).
E’ aperto anche il ristorante Materia Prima (concorrente della nota serie tv “4 ristoranti” di Alessandro Borghese) che propone un menù degustazione in abbinamento a grappe di produzione della distilleria Mazzetti.
6. Casale, la capitale del Monferrato
E concludo questo elenco che non è assolutamente una classifica con lei, la capitale, la città di Casale Monferrato che non è particolarmente grande ma che in Italia conoscono proprio tutti.
A Casale sono nata, ho frequentato le scuole e gli amici, ho costruito la prima parte della mia vita. A lei sono legata. Per me è “casa” in tutti i significati del termine e lo sarà sempre.
La guardo con occhi speciali, come capita a tutti i luoghi dove si trascorre la propria quotidianità ma ho provato a raccontarvi, in quest’altro articolo, le tappe salienti per visitare Casale Monferrato in compagnia di un local.