7 cose imperdibili da fare a Bruxelles

1. La Grand Place e il Manneken Pis

Grand Place

Grand Place

Manneken Pis

Arrivando a Bruxelles, prima ancora di postare i vostri bagagli in hotel, attraversate la Grand Place e fermatevi nel mezzo. Guardatevi intorno: raramente vi capiterà di trovarvi avvolti da una multietnicità al pari. Ma non è un semplice via via come in un aeroporto metropolitano, qui la gente chiacchiera, mangia un waffle, si siede per terra e intona una canzone…
La Grand Place è un ritrovo per chi abita a Bruxelles e per ci ci passa poche ore della sua vita, da viaggiatore.
Fermatevi e guardatela, guardate gli edifici, guardate la gente, ascoltate i suoni: è semplicemente magnifica!

Attorno alla Grand Place trovate alcune delle attrazioni più importanti, caratteristiche e apprezzate di Bruxelles, come il Manneken Pis che, onestamente, a me sta un po’ antipatico ma è pur sempre il simbolo della città…

2. Il Museo del Cioccolato

Dimostrazione di un mastro cioccolataio

Al Chocolate Museum

A circa 30 metri dalla Gran Place potete visitare il Museo del Cioccolato all’interno di un edificio storico che da solo vale la visita. Il museo è abbastanza piccolo (non ha nulla a che vedere con il museo del cioccolato di Bruges) anche se dislocato su due piani ma è interessante la dimostrazione del Maitre Chocolatier. Più che spiegarmi come fare dei deliziosi cioccolatini mi ha definitivamente fatto capire che tutti questi passaggi con precisione certosina non sono alla mia portata. E così i cioccolatini mi sono limitata ad assaggiarli, lì, tutti! 🙂

NB: con la Bruxelles City Card entri gratis!

3. Il Museo della Birra

Degustazione al museo della birra della Grand Place

Esattamente nella Gran Place si trova il Museo della Birra, nel sotterraneo di un magnifico palazzo.
Il luogo è abbastanza piccolo e angusto e di museo ha ben poco. Una prima stanza è adorna di vecchie botti e antichi strumenti per la realizzazione della birra. Una seconda sala mostra alcune nuove strumentazioni e uno schermo con un video informativo è a disposizione dei visitatori.

La stanza più interessante è la terza, piccolissima ma preziosa: qui un paffuto omaccione mi accoglie con un calice di birra schiumosa. Qui non esiste visita a musei e birrifici senza una degustazione coi fiocchi. E che birra deliziosa!

NB: con la Bruxelles City card l’ingresso (con degustazione) è gratis

4. Il Birrificio artigianale storico Le Cantillon

La birra nelle botti

Birra pronta per essere distribuita

Tutt’altra esperienza al Birrificio Le Cantillon, tra i più storici di Bruxelles. Qui la visita è stata davvero interessante e ricca: un susseguirsi di 8 stanze che raccontano la realizzazione di una birra speciale e tradizionale. La particolarità della birra gueuze è quella di esser lasciata lievitare in modo naturale, all’aria aperta (fermentazione spontanea) e di non risultare quindi frizzante. La gueuze è completamente liscia, ferma. Ma anche incredibilmente cattiva! Ah ah ah ovviamente questo è un mio modestissimo parere.

Dopo la stanza dell’imbottigliamento si arriva alla fatidica degustazione, doppia. La prima birra è una gueuze liscia, la seconda è una gueuze con aggiunta di gas (non ho ben capito in realtà come avviene questa operazione. Forse miscelando la gueuze liscia con una seconda birra frizzante). Non sono riuscita a mandare giù un secondo sorso nè di una nè dell’altra con mio immenso rammarico. Troppo aspra, troppo poco birra… insomma lontana anni luce dalle mie amatissime trappiste belghe.
Ma intanto la mia cultura sul mondo birra cresce!

Prezzo di ingresso, visita libera e degustazione : 7 euro

5. Atomium

Simbolo di Bruxelles che mi è piaciuto decisamente di più del suddetto piccolo putto. L’Atomium è davvero, concedetemi il termine, una figata pazzesca!
Se a Bruxelles le principali attrazioni si trovano tutte vicinissime al centro nevralgico, raggiungere l’Atomium è un pochino più complesso ma nulla di impossibile. Un paio di cambi di metro/tram, diretti alla fermata prima del capolinea della linea 6: Heysel.

A pochi passi dalla fermata della metro non farete fatica a scorgere le 9 sfere metalliche dell’atomo gigante risplendere alte nel cielo. Se poi avrete la fortuna di trovare una giornata di sole, l’effetto futuristico è assicurato. La GoPro è l’attrezzo ideale per fotografare la struttura. L’innaturale curvatura del grandangolo più la particolare velatura a spirale del cielo hanno creato foto davvero magiche.

Il costo per entrare all’Atomium non è irrilevante. Sta a voi la scelta di andarlo ad esplorare più in profondità ma vi garantisco che già trovarsi al suo cospetto è abbastanza emozionante!

6. Place Jeu de Balle e il mercatino delle pulci

Mercatino delle pulci

Tutti i giorni, in piazza Jeu de Balle, si svolge uno dei mercatini delle pulci più grandi di tutto il Belgio. Decine e decine di venditori, chi bene organizzato con banchi e tendoni, chi più raffazzonato con un telo a terra su sui riversare cianfrusaglie.
Il fascino dei robi vecchi, dei mercati dell’usato fa sempre presa su turisti e abitanti della città.
Chi gironzola per pura curiosità, chi acquista di tutto, chi cerca il pezzo raro e prezioso (tra cui io, ingenuamente… che tanto non mi intendo di nulla!).

La piazza si affolla ogni mattina, fino alle 14, cercando di realizzare l’affare del secolo o semplicemente di conoscere un aspetto più intimo e tradizionale di una Bruxelles tutta da scoprire.

7. La street art nel quartiere Marolles

Il mercatino delle pulci si trova nel quartiere Marolles, zona poco chic di Bruxelles ma sicuramente intrisa d’arte, come i suoi muri. Non esiste un vero e proprio percorso alla scoperta dei graffiti come a Gent, ma cartina alla mano (normale, per non perdervi) potete vagare cominciando proprio da qui, dove la concentrazione dell’arte di strada è più fitta.

Il bello è proprio questo: trovarsi di fronte ad un capolavoro appena girato l’angolo, senza aspettarselo.
A volte sono disegni giganteschi e quelli che mi piacciono di più sono quelli che riescono ad inserire nel contesto del disegno un elemento dell’architettura della casa, come una scala anti-incendio, ad esempio.

Altre volte i disegni sono molto piccoli, quasi nascosti, discreti, in bianco e nero, che sembra debbano raccontare una storia più grande di quelli che invece occupano pareti intere.

Qui gli autori sono anonimi o, se non altro, non famosi quanto quelli che dipingono sui muri di Gent. Eppure bravura e “messaggi” arrivano chiari e diretti senza bisogno di alcuna firma o sottotitolo. Enjoy the street art!

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