Come fare lo zaino per il Cammino di San Francesco in Umbria

Quando è tempo di fare un cammino lo si sente dentro, da lì in poi è tutto un susseguirsi di domande sul come e cosa fare, in che modo e in che sequenza.
Una delle prime è: “Come dovrò fare lo zaino?”
Personalmente ho trovato poche informazioni da chi un cammino l’aveva già vissuto, quindi voglio condividere le mie con l’intento di renderle fruibili ai futuri pellegrini.

Zaino pesante o simpatica scena da cammino?!

COME FARE LO ZAINO?

Il cammino di San Francesco, da La Verna ad Assisi, altrimenti detto Via del Nord, dura da un minimo di 7 gg a un massimo di 10 gg circa. Questo va tenuto presente nella preparazione dello zaino.
Un elenco preciso di cosa va assolutamente portato in cammino è presente nella guida cartacea La Via di Francesco ed anche sul sito www.viadifrancesco.it .
Mi sono basata su quello con l’obiettivo di non sforare i 6 kg di peso (10% del peso corporeo come suggerito da siti rilevanti sull’argomento), acqua esclusa. In realtà mi sono ritrovata con uno zaino da 7 kg e l’impressione di non poter più eliminare nulla.

Nel dettaglio avevo: due pantaloncini, tre magliette, un cambio per la sera, una felpa, un asciugamano in microfibra, un paio di leggings, tre cambi intimi, un costume, sandali, infradito e scarpe da trekking, mini beauty case e ridotta selezione di medicinali, cerotti e bende.

Ho commesso un solo errore: l’aver lasciato a casa la mantella cerata e l’averle preferito il k-way. Non fatelo, a meno che non abbiate un k-way super-tecnico!
Per il resto non preoccupatevi: ogni sera (o quasi) è possibile fare il bucato e se i panni non dovessero asciugare potrete sempre appenderli allo zaino sul quale avrete precedentemente legato del filo e fissato qualche molletta.

Zaini pronti per ripartire e bucato steso ad asciugare

QUALE ABBIGLIAMENTO UTILIZZARE?

Premetto di non essere una fanatica dell’abbigliamento tecnico di marca, se non per le scarpe, quindi sostengo che quello di Decathlon vada benissimo.
Un consiglio: al classico cotone preferite un tessuto tecnico e traspirante, con caratteristiche di asciugatura rapida.

QUALI SCARPE E CALZE?

La scarpa è la componente tecnica alla quale generalmente ogni pellegrino presta moltissima attenzione: deve essere di buona qualità, calzare almeno mezzo numero in più del proprio per evitare che il contatto continuo con la punta rinforzata provochi ematomi alle unghie e va utilizzata per qualche escursione impegnativa nelle settimane precedenti il cammino.
Inoltre, la scarpa può essere bassa o alta a seconda della stabilità che si necessita dare alla caviglia ed anche a seconda del terreno che si incontra.

Per il cammino di San Francesco, in Umbria, io ho scelto una scarpa bassa di Salomon con stringhe quicklace che rimanessero ben tese per tutta la giornata.
Altra caratteristica da valutare è la tipologia di composizione della scarpa da trekking: tessuto traspirante, gore-tex, misto, ecc.
Anche questo è molto soggettivo: io ho scelto di portare una scarpa in gore-tex nonostante alcuni me l’avessero sconsigliato, perché d’estate può diventare insopportabile per il troppo caldo.
Anche qui, personalmente nessun problema e garanzia di poter guadare torrenti senza bagnarsi i piedi.
In caso di pioggia, l’asciugatura è rapidissima.

Un ultimissimo suggerimento: non sottovalutate l’importanza delle calze. Comprate le calze anti-vescica di buona qualità: ne ho fatto esperienza e i miei piedi non hanno subito nessun trauma.
Se vi avanza spazio e il clima durante il cammino è caldo, valutate l’ipotesi di portarvi un paio di sandali da trekking: sono un’ottima alternativa alla solita scarpa, sono antiscivolo e danno sollievo ai piedi stanchi.

E allora, buon cammino! Pax et Bonum.

Qui trovate consigli utili su “Come organizzare il Cammino”.

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