Organizzare un viaggio davvero low cost in Tanzania non è facile. Io vi dico come fare e voi lasciate a casa abitudini consolidate e standard minimi che sarebbero comunque troppo alti per l’Africa.
Una delle voci che più impatta sulle spese di viaggio in Tanzania, e in generale nel continente africano, è quella per i collegamenti da un luogo all’altro.
Viaggiare in Africa senza affrontare costi esagerati per gli spostamenti è possibile solo adattandosi all’Africa stessa, alle sue modalità e ai suoi ritmi. L’avevo già sperimentato in Senegal e in Kenya e ora posso dire che la Tanzania è perfettamente allineata in questo.
Concentrandoci sul fai-da-te, rassicuro tutti i backpacker sulla possibilità di mantenere il budget basso.
Se in viaggio non siete in grado di rinunciare a comfort, rapidità dei collegamenti, posto finestrino con vista, autonomia, pause rilassanti, allora i mezzi pubblici in Tanzania non fanno per voi.
Il comfort in Tanzania è anche fatto di elementi base che diventano eccezione introvabile qui. Intendo pulizia, sedili comodi, spazio adeguato per lo zaino, spazio vitale equo, fermate dei mezzi ben segnalate, orari di partenza ben definiti, garanzia sull’orario di arrivo, aria condizionata, quiete, ecc.
Con questo non voglio assolutamente scoraggiare nessuno: io ho viaggiato con i mezzi pubblici in città e fuori. Ho percorso la main road che attraversa la Tanzania Centrale da Dar Es Salaam a Isimila, proseguendo oltre il Ruaha National Park. L’ho fatto da sola, zaino in spalla, per tre settimane ed è una cosa fattibile con alcune accortezze. In alternativa il budget di viaggio sale inesorabilmente.
Se siete viaggiatori zaino in spalla, come me, sono certa che andrete avanti a leggere!
COSA EVITARE
Per risparmiare, io ho completamente evitato i taxi che costano moltissimo in città e sono inaccessibili per lunghe percorrenze.
L’unica tratta da coprire assolutamente con taxi accreditati e possibilmente prenotati da hotel che facciano da garanti sul tassista, sul prezzo e sulla sicurezza durante il tragitto, è quella da e per l’aeroporto di Dar Es Salaam. Meglio sarebbe lo shuttle privato della struttura alberghiera scelta. Specialmente se si viaggia di notte, come è capitato a me, in una metropoli caotica come Dar Es Salaam non si scherza.
Non ho mai preso in considerazione i voli diretti sui parchi nazionali: possono costare migliaia di euro a tratta. Diverso è il discorso dei voli low cost interni, e comunque vanno prenotati con anticipo. Inoltre il bagaglio da stiva è un extra come nelle compagnie low cost europee, potreste esserci una tariffa maggiorata in quanto non residenti in Tanzania e non sono capillari sul territorio.
Infine, non ho affittato una jeep privata con autista per gli spostamenti. Ho scelto, però, di condividerla, con altri backpackers, durante la due giorni di safari al Ruaha National Park. Benzina e costo giornaliero dell’autista sono gli elementi che più influenzano l’aumento di prezzo.
Infine, viaggiare su auto privata (anche se guidaste voi) non fa risparmiare tanto tempo da giustificare l’investimento. Le strade non sono a percorrenza veloce, sono spesso molto trafficate, necessitano di manutenzione e vige un divieto di percorrenza notturna per i mezzi destinati ai turisti.
QUALI MEZZI DI TRASPORTO
Lunga percorrenza: bus di linea.
I bus di linea sono pullman normali di differente qualità e vanno dai low cost ai luxury o high class. Io ho sempre prediletto una delle ultime due tipologie, memore di un transfer Nairobi-Mombasa in Kenya qualche anno fa e cosciente del numero di ore che avrei dovuto passare su quel mezzo.
Un esempio di compagnia luxury che copre la tratta Dar Es Salaam–Iringa e parte da Ubungo Station è Sutco Ltd. Non aveva l’aria condizionata promessa, ma i sedili erano discretamente comodi per le oltre 10 ore di viaggio con sole due rapide soste bagno-cibo. Incluse nel prezzo del biglietto one-way a 22.000 tsh (circa 10 euro) c’erano anche una bibita e una serie tv a rotazione in swahili. Lusso vero!
Le altre compagnie high class delle quali mi sono servita senza segnarmi il nome non hanno più avuto sedili tanto confortevoli purtroppo. A ogni stazione dei bus ce ne sono decine e su breve tratta si può acquistare il biglietto prima della partenza.
Breve percorrenza: dalla dalla.
Che restiate in città o dobbiate spostarvi di pochi chilometri loro ci sono sempre. Questi mini van sono una garanzia… non di comfort ma di presenza costante e di risparmio.
I dalla dalla ci sono ovunque, costano pochi centesimi di euro a tratta (generalmente dai 400 ai 600 tsh), partono dai terminal o posta stations e hanno fermate stabilite.
All’inizio non ci capirete gran che, dunque chiedete alla gente dove si fermano e quali prendere per arrivare alla vostra destinazione. Punto di partenza e destinazione finale sono segnati sul muso del dalla dalla; fissateveli a mente e imparerete pian piano a gestirvi da soli. Il conductor difficilmente parla inglese, ma tra i passeggeri ci sarà sempre qualcuno disposto a darvi una mano.
Vi capiterà di fare intere tratte in piedi, schiacciati al finestrino o al vostro vicino di corridoio. Sono scomodi, questo sì, specialmente con i bagagli ingombranti, però sono il mezzo più diffuso e d’uso comune.
Sono il mezzo che vi fa arrivare ovunque, che percorre strade polverose, che si ferma anche se non è tenuto a farlo. Sono la salvezza durante lunghe camminate sotto il sole e permettono di conoscere gente locale e fare incontri speciali. L’Africa è dentro qui!
Breve spostamento in città: bajaji e piki piki (boda boda).
Meno economici dei dalla dalla ma praticamente si viaggia su un mezzo privato. Ottimi se non si hanno bagagli ingombranti, sfrecciano nel traffico come proiettili impazziti e portano i clienti alla destinazione precisa. Il tempo è sicuramente ottimizzato. I bajaji sono i tuk tuk asiatici adattati ad ambiente africano, mentre i piki piki (o boda boda in Tanzania centrale) sono moto-taxi che si prendono a bordo strada o si fermano con un cenno di mano.
Per mare: ferry e fast boat
Per attraversare i brevi tratti di mare che separano la metropoli di Dar Es Salaam dalle isole paradisiache di Bongoyo e Mbudya si prende una barca a motore dallo Slipway, l’hotel più famoso sulla Peninsula. In alternativa ci si può dirigere verso nord della città e chiedere a qualunque hotel sulla costa di accedere al servizio di trasporto da esterni. I costi si aggirano intorno ai 10 dollari a testa per la tratta andata e ritorno.
Se scegliete la più grande e attrezzata Zanzibar, il costo della fast boat dal porto è 35 dollari a tratta per i non residenti.
Salpando verso sud in direzione Pwani, si prende invece l’economicissima ferry dal porto. Il costo è di 200 tsh a testa, a tratta. Praticamente nulla e si fa un’esperienza di viaggio pazzesca.
Giunti dall’altra parte del canale di Kigamboni si sale un qualunque dalla dalla che può lasciarvi al punto più vicino alla sistemazione scelta. Da lì a piedi o piki piki e il mare più pulito, le spiagge più sabbiose, il relax più meritato sono a portata di backpacker.
Tutto questo fa la Tanzania. Tutto questo può essere molto stressante e bisogna essere pronti a viverlo in viaggio. E poi una via di fuga c’è sempre: il relax su una spiaggia tropicale!