Come organizzare un viaggio fai-da-te negli Stati Uniti

In questo post cercheremo di rispondere alle molte domande che ci fate ogni giorno voi lettori.

Gli Stati Uniti sono talmente immensi e pieni di chicche da scoprire da soli, che è un vero peccato visitarli con un tour organizzato!
Viaggiare in autonomia non solo è un ottimo modo per avere un contatto diverso con questo Paese e la sua gente, ma anche un modo per risparmiare un bel po’ di soldi.
Ecco tutto ciò che vi serve per organizzare al meglio il vostro primo viaggio fai-da-te on the road negli Stati Uniti.

1. Passaporto e visto per gli USA

Il passaporto da aprile 2016 deve essere elettronico, dotato di microchip e dati biometrici. Controllate quindi che sulla copertina compaia il simbolo “e-passport”.
Il visto turistico (ESTA) è valido per 2 anni e per permanenze fino a 90 giorni consecutivi (massimo 180 giorni nell’anno solare). Potete trovare maggiori informazioni a questo sito sull’ESTA per gli Stati Uniti.

QUI vi parlo di tutte le novità riguardo i visti e i passaporti secondo le nuove leggi USA.

2. Scegliere una buona assicurazione viaggio

Pur non essendo obbligatoria, meglio sottoscrivere una polizza assicurativa che copra le spese (soprattutto quelle mediche) in viaggio.
Il conto può essere molto salato se vi recate in un ospedale americano anche solo per un banale taglietto!
Se pensate di affrontare un viaggio on-the-road con affitto dell’auto, controllate che la polizza viaggio da voi sottoscritta copra eventuali danni od infortuni anche verso terzi, in caso contrario meglio estendere la copertura assicurativa al momento dell’affitto del veicolo.

Vi parliamo della polizza assicurativa viaggio che abbiamo scelto noi, QUI.

3. Bagagli: attenzione al TSA!

Le nuove regole sull’antiterrorismo permettono alle autorità di sicurezza statunitensi (Transportation Security Administration – TSA) di aprire (a forza) e ispezionare qualsiasi bagaglio sospetto (e talvolta anche bagagli a caso per controlli a campione), senza dover rispondere del conseguente danneggiamento della valigia, eccezion fatta per i bagagli con chiusure “TSA-Approved”.

Questi particolari sistemi di sicurezza permettono l’apertura della valigia tramite un passepartout in possesso unicamente agli agenti TSA e sono implementati su tutte le più recenti valigie di marca.
Se avete una bagaglio vecchiotto, controllate che sia presente il simbolo TSA-Approved sul lucchetto o sulla chiusura a combinazione (una specie di rombo rosso), in caso contrario meglio procurarsene uno (Safe Skies®  o Travel Sentry® sono i modelli consigliati) o acquistare le fasce di sicurezza con chiusura TSA-Approved (in aeroporto o su internet) per avvolgere il vostro bagaglio da stiva prima di imbarcarlo (ricordatevi di non utilizzare ulteriori lucchetti o chiusure a combinazione!), onde evitare spiacevoli conseguenze.

4. Noleggiare un’auto negli USA

Per la pratica di noleggio di auto o moto è sufficiente la patente di guida Italiana, insieme a passaporto e carta di credito (non sono accettate le carte debito tipo Postepay!).
Prenotate online, meglio non all’ultimo minuto, specialmente se la location di noleggio non si trova in un aeroporto internazionale: il pagamento può essere effettuato al momento della prenotazione online (di solito si risparmia qualche decina di dollari), al momento del ritiro dell’auto o alla consegna.
In ogni caso,al momento della consegna dell’auto, vi verranno bloccati come cauzione in media circa 1000$ dal plafond della vostra carta di credito fino alla verifica al drop-off.
Molte compagnie permettono di modificare la prenotazione (date, location di ritiro e riconsegna) senza costi aggiuntivi fino alla data di inizio noleggio; le modifiche successive durante il periodo di noleggio sono possibili (telefonicamente) pagando un modesto fee (10-20$+tasse) oltre al sovrapprezzo dovuto. La riconsegna anticipata non dà diritto ad alcun rimborso.

[box type=”info”] Un consiglio: pianificate bene il vostro itinerario on the road per non incorrere in spiacevoli sorprese.
Sebbene il noleggio dell’auto in USA sia meno dispendioso che in Italia (i prezzi della benzina sono bassissimi: 0,50€/l) , da qualche anno ad oggi molte delle compagnie di autonoleggio hanno istituito un “drop off fee” molto caro se si decide di riconsegnare l’auto in una località o Stato diverso da quello di pick-up (con la stessa compagnia, da 90$ nel 2010, abbiamo speso oltre 350$ nel nostro ultimo viaggio!).
Tenete conto di questa cifra nel vostro budget.[/box]

5. La patente internazionale: quando serve?

Se affittare un auto basta esibire una qualsiasi licenza di guida, qualora invece doveste esser fermati per un controllo, sappiate che alcuni stati degli USA (es: Texas, Louisiana, California, Nevada per citarne alcuni) richiedono la patente internazionale (leggi qui la tabella completa) secondo la convenzione di Ginevra.

Ci sono stati molti dibattiti a riguardo. Pare che l’elenco fornito dalla Motorizzazione Civile italiana non corrisponda a quello dei singoli Stati americani. Ma se come noi volete evitare qualsiasi intoppo, o di finire in caserma a discutere delle vostre ragioni, fatela!
Non succede, ma se succede…. nemmeno la vostra assicurazione potrebbe in questo caso coprirvi e potrebbe rivalersi su di voi per guida senza patente valida.
La pratica in Motorizzazione Civile costa intorno ai 50€, contattate il vostro ufficio provinciale per aver informazioni.

[box type=”warning”] Attenzione al rispetto delle regole stradali!
Guidare è davvero semplice, il traffico non è “aggressivo” come nelle nostre città (Los Angeles a parte), tutti rispettano i limiti e i divieti e… fatelo anche voi!
Attenzione ai parcheggi, spesso a pagamento o con l’odioso tachimetro: tenete sempre con voi qualche monetina per brevi soste in centro.
Le multe, specialmente quelle per eccesso di velocità, sono salate e se non le saldate immediatamente e prima della vostra partenza, potreste vedervi negare un futuro accesso o il rinnovo dell’ESTA (flag) fino a due anni.[/box]

6. Telefono e internet: conviene prendere una SIM card USA?

Gli abbonamenti solo dati o chiamate+dati negli USA hanno prezzi esorbitanti: da 45$ al mese per le ricaricabili (+ tasse e costi di attivazione della nuova sim).
Valutate se le eventuali promozioni in roaming del vostro operatore italiano si applicano anche agli USA (es: Vodafone Smart Passport 3€ al giorno per 500mb, 50 sms e 50 minuti di chiamate oppure Tim in Viaggio Pass 20€ per 10 giorni con 1G traffico e 500 minuti di chiamate), in caso contrario, se la permanenza è superiore alle 3 settimane, può essere (poco) meno dispendioso prendere una SIM locale.

Un metodo per risparmiare è avere con sé un tablet.
Esistono tariffe (es: T-Mobile) che partono da 20$ al mese per connessione solo dati, ma nessun operatore sarà disposto a vendervi una sim per tablet senza avercelo sotto mano! In più mettete sempre in conto il costo di attivazione (10$) che inficia non poco sulla spesa e la necessità di riconfigurare a mano i parametri APN e VPN del telefono.

Internet Wi-Fi è disponibile in molti luoghi gratuitamente (aeroporti, hotel, bar, ristoranti, centri commerciali, stazioni di servizio…) ma certo non vi potrà accompagnare ovunque e sarete sprovvisti di Google Maps che, in un on the road, può essere fondamentale!

7. Hotel, motel, pasti, tasse e mance

Con il cambio euro-dollaro ad oggi sfavorevole, anche gli hotel son diventati più cari. Si parla di cifre intorno ai 70-150€ a notte per una camera 3 stelle, cui vanno aggiunte tasse e spese di soggiorno (mai incluse nella tariffa esposta, come di regola in USA).
Obbligatoria è la carta di credito al momento del check-in che viene sempre strisciata come cauzione.

I motel, spesso un po’ rumorosi e più lontani dal centro perché prossimi alle strade ad alto scorrimento, sono una buona soluzione per una notte e per risparmiare un pochino: le tariffe vanno dai 45 agli 80€ a seconda della posizione e spesso non includono la colazione.

I pasti saranno anch’essi una voce spesa consistente nel budget del viaggio: i prezzi dei ristoranti sono medio-alti rispetto all’Italia e non tengono conto delle odiate tasse (4-5%) e della mancia obbligatoria (almeno 15%) che si può lasciare anche per pagamenti con carta di credito: al momento della firma della ricevuta è possibile indicare la mancia da lasciare (di solito è gentilmente suggerita).
Soluzioni alternative per un pranzo veloce (ma non leggero!) ci sono in abbondanza: i fast food!

8. Denaro: quanti contanti portarsi dietro? Carta di credito, bancomat o Postepay?

Cambiare soldi nella propria banca al momento della partenza spesso non è un buon modo per risparmiare: tra commissioni e tasse, perdete oltre il 5% del valore d’acquisto sul dollaro.
Peggio ancora in aeroporto dove le agenzie di cambio chiedono commissioni dall’8 al 12%!

Una soluzione è il prelievo di contante direttamene all’arrivo negli USA (anche in aeroporto): controllate che il vostro Bancomat (circuiti Maestro o Cirrus) sia abilitato al prelievo estero (nel qual caso fatevelo abilitare!) e a fronte di una commissione fissa (circa 5€) potrete prelevare fino a 200$ o 500$ in una sola volta.

Il prelievo con bancomat è più vantaggioso del prelievo con VISA (10-15€ circa di commissioni), tuttavia per altri pagamenti e per tutti gli acquisti è meglio la carta di credito, che non ha commissioni per l’acquirente.

Con la carta di credito potrete comprare tutto e ovunque (persino nelle bancarelle dei mercatini!): i pos sono molto diffusi e non esiste limite minimo di spesa.
Sconsigliamo l’utilizzo di una Postepay o carta prepagata.

Il contante sta cadendo in disuso, ma per comodità meglio aver sempre con sé qualche spicciolo, soprattutto monetine… se vi ricordate il perché! 🙂

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