Ricetto di Candelo, borgo medievale in Piemonte

Pare sia una realtà quasi esclusivamente piemontese eppure io non ne avevo mai visto uno nè sentito parlare.
E voi, sapete cos’è un ricetto?

Poco meno di un anno fa sono stata scelta per partecipare al blog tour natalizio #natalealricettodicandelo e, in auto, con un’ora di strada, ho raggiunto il piccolo borgo di Candelo, provincia di Biella.

L’appuntamento di ritrovo è proprio dinnanzi alla porta di ingresso del ricetto: una imponente torre di forma squadrata con due aperture verso l’interno, una più grande per i carri e una più piccola per i pedoni. Ai lati dell’apertura più grande si possono ancora scorgere i segni lasciati dalla presenza del ponte levatoio.

Alla destra della torre-porta vi è un’altra torre angolare rotonda, aperta e con merlature a coda di rondine. Forse la più affascinante che richiama molto il classico aspetto di un castello. Recentemente è stata realizzata una struttura che permette la visione panoramica dall’alto del ricetto: per questo motivo la torre est è ora conosciuta come “torre osservatorio”.

Altre due torri, rotonde e aperte verso l’interno per agevolare l’intervento dei difensori, si trovano all’angolo sud-ovest del ricetto. Hanno forma e dimensione nettamente diverse. La più alta è anche la più antica e alla fine del XVI secondo è stata chiusa e modificata per adempiere alla funzione di prigione. Era probabilmente chiamata “torre della gogna”.
Quella più bassa e tozza è attualmente sede dell’ufficio tecnico comunale e ha origini molto più recenti rispetto alla precedente.

Cos’è un ricetto

Il ricetto è un gruppo compatto di edifici racchiuso all’interno di mura fortificate con torri. Questi edifici non sono mai stati abitati in pianta stabile ma fungevano da magazzini dove porre il raccolto e il vino, al sicuro da incursioni e razzie. In queste malaugurate occasioni, anche gli abitanti del paese trovavano riparo all’interno del ricetto, barricandosi ma solo per lo stretto tempo necessario a superare l’agguato.

La conferma che il ricetto venisse usato come deposito anche di vini la si è avuta dal ritrovamento, in una delle cantine, di un enorme torchio per la pigiatura dell’uva. Le dimensioni di tale torchio suggeriscono chiaramente si trattasse di uno strumento utilizzato da tutta la comunità.

 

Il piano inferiore di ogni edificio, a livello strada, è in terra battuta e fungeva (e funge tutt’ora) da cantina per i vini. La sua temperatura ha un’escursione termica che varia dai 12 ai 15 gradi e questo permette un’ottimale conservazione del prezioso nettare.
Il piano superiore è un ambiente particolarmente secco ed asciutto, ideale per la conservazione di granaglie.
I due vani non hanno collegamenti interni all’edificio, per evitare contaminazioni di temperature diverse.

Il ricetto è composto di circa 200 edifici chiamati cellule, che occupano un’aria equivalente a 13.000 m quadrati. Gruppi di cellule vendono intervallati da stradine ciottolate che si intersecano ad angolo retto. Queste strade sono chiamate rue (con evidente francesismo, ma vengono pronunciate nello stesso modo in cui si scrive).

Ancora oggi molti di questi antichi magazzini sono adibiti a cantine, mantenute in ottime condizioni. L’attenzione e la cura per questi preziosi edifici è assicurata dalla legge. Nel momento in cui non fossero rispettati i requisiti di conservazione, la struttura verrebbe espropriata e rimessa in vendita.

Permane il divieto di trasformarle in residenza stabile e così, chi non utilizza la sua cellula come cantina, la trasforma in laboratorio dove pratica la sua arte o in bottega dove vendere i propri manufatti.
Durante i mercatini di natale al Ricetto di Candelo sono entrata in contatto con numerosi artisti che, all’interno di quelle suggestive mura, rivelavano completamente il loro estro e le loro speciali abilità. Il liutaio, la tessitrice, il vetraio e molti mestieri ormai persi negli anni, al ricetto di Candelo rivivono e tufferanno anche in voi indietro nel tempo.

Una curiosità: in pese si sostiene che una cella fosse stata, per beve tempo, dimora del “Maestro Do Nascimento”, compare in loschi traffici di Vanna Marchi.

 

Gli eventi al ricetto di Candelo

Il ricetto è periodicamente sede di manifestazioni culturali e spettacoli.
Da ricordare:
Candelo in fiore (a maggio)
Ricetto in musica (a maggio)
Festival del libro (a maggio-giugno)
Artisti nel borgo (a settembre)

Il 30 novembre, 7, 8 e 14 dicembre, il ricetto si trasforma nel Borgo di Babbo Natale, con mercatini e Babbo in persona a salutare i più piccoli!

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5 comments

goodnightandtravelwell 25/11/2014 - 17:30

Fortissimo!!! Non sapevo cosa fossero i ricetti, davvero interessante.

Greta 26/11/2014 - 13:52

Felicissima di averti raccontato una cosa nuova! 🙂

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