Cosa vedere nelle Langhe in un giorno

Ho vissuto per 39 anni nel mio Monferrato e, sebbene a circa 1 ora di strada di distanza, non ho mai visitato le Langhe.
Questa estate 2020, dove si è riscoperta un’Italia tutta nuova e si sono rivalutate le zone splendide sotto casa, ho deciso: è il momento di trascorrere una giornata intensa tra i filari del Barolo!

Condivido con voi il mio itinerario, realizzato rigorosamente man mano che mi muovevo in auto.

Barolo

Località che dà il nome ad uno dei vini più pregiati ed iconici non solo delle Langhe ma di tutta Italia, Barolo è un piccolo e grazioso borgo in provincia di Cuneo.

Il leitmotiv ovviamente è sempre lui: il vino Barolo. E così si possono trovare decine di vinerie, wine shop e locali per degustazioni lungo tutti i vicoli del borgo.
Gironzolate e assaggiate (anche se i prezzi si rivolgono decisamente ad un mercato straniero…) fino a raggiungere il castello duecentesco della famiglia Falletti, ora di proprietà del comune di Barolo.
Qui si può visitare il museo del vino o WiMu, uno spazio espositivo storico, artistico e multimediale dedicato al vino e all’enologia, inaugurato nel 2010.

La Morra

La Morra è uno dei tanti borghi piemontesi che rende unico il paesaggio vitivinicolo delle Langhe, riconosciuto Bandiera arnacione da Touring Club.
Nel nostro tour di un giorno nelle Langhe, spicca in modo particolare per il suo punto panoramico tanto cercato e amato per foto e video della classica distesa ordinata di filari tipica della zona. Zona che dal 2013 è rientrata nel Patrimonio Unesco dell’Umanità, insieme a Monferrato e Roero.

Cercate la cantina comunale: qui è possibile fare degustazioni a prezzi abbordabili e nei weekend è sede di molti eventi enologici.

Inoltre, per gli amanti della natura e dell’attività sportiva. da La Morra partono 7 sentieri escursionistici che vi condurranno alla scoperta dei vigneti più pregiati e delle piccole frazioni del borgo delle Langhe.

Cappella del Barolo

Questa coloratissima cappella che impazza tra le foto di Instagram non è in realtà una cappella nè un luogo sacro. L’edificio in passato era semplicemente un rifugio per i vignaioli. Anche se dalle forme ricorda una piccola chiesetta, non è mai stata consacrata.
La Cappella del Barolo, precedentemente nota come Cappella di Santissima Madonna delle Grazie e chiamata anche Cappella delle Brunate è stata restaurata nel 1999 dagli artisti Sol LeWitt e David Tremletti come dono alla famiglia Ceretto, proprietaria dell’edificio e dei terreni vitivinicoli circostanti.

La cappella è visitabile gratuitamente (è colorata anche all’interno, ma completamente vuota. Si trova a La Morra, in provincia di Cuneo, ed è raggiungibile in auto soltanto nei giorni feriali. Nei festivi bisogna lasciare l’auto a circa 1 km di distanza e raggiungerla a piedi.

L’acino dell’azienda Ceretto

L’azienda vitivinicola Ceretto è tra le più rinomate nelle Langhe.
Oltre ad essere proprietari della Capella del Barolo, potranno proporvi una degustazione da un punto panoramico unico nel suo genere.
L’acino è una struttura a cupola trasparente che si affaccia sugli spettacolari vigneti delle Langhe. Esperienza imperdibile!

Tour delle Big Bench

Le panchine giganti coloratissime che impazzano sui colli e nelle campagne italiane sono nate proprio qui, nelle Langhe.
Il loro creatore è Chris Bangle che ha realizzato la prima panchina gigante nel suo paese adottivo, Clavesana.
La Big Bench n.1 è piaciuta tanto e ha coinvolto moltissimi visitatori che hanno voluto riprodurre una nuova panchina gigante nei loro territori. La passione ha così varcato i confini delle Langhe, poi del Piemonte e ora, pare, anche dell’Italia!
Si è creato così il Big Bench Community Project.

Le Langhe però, territorio natale di queste super panchine che ti fanno tornare bambino, è la zona che ne ospita di più ed in una giornata vi consiglio di visitarne alcune abbastanza vicine tra loro.

Io sono stata alla Big Bench di Monforte (in paese, poco panoramica) e Monforte Gramolere (abbastanza complessa da raggiungere ma decisamente spettacolare, nelle vigne!).
Poi ho raggiunto la panchina di Diano (molto bella, in una vigna privata) e la n. 100, gialla, di Montelupo.

Per concludere il mio tour delle panchine giganti, mi sono seduta su quella verde di Neive e la n. 26 di Coazzolo mentre ero alla ricerca della Vigna dei Pastelli.

Deludente la panchina della serenità, a La Morra. Troppo sulla strada…

Un aiutino? Scaricate la app delle Big Bench per riuscire a trovarle tutte. C’è anche il passaporto da “timbrare” virtualmente quando si è in loco.
Per trovare quelle del Monferrato, vi vengo in soccorso anche io con l’articolo “Big Bench: come trovare le panchine giganti in Monferrato“.

Big Bench Diano

Big Bench Monforte Gramolere

Big Bench Montelupo

Vigna dei Pastelli

A Coazzolo, aiutati da un buon navigatore, troverete una delle vigne più amate di questa estate 2020 tutta italiana.
La Vigna dei Pastelli è diventata famosa per la brillante idea dei proprietari vignaioli di intagliare e dipingere i pali dei filari come se fossero matite colorate.

L’impatto visivo è simpatico e originale, il panorama della loro vigna di moscato è impareggiabile!

L’azienda ha anche allestito una piccola area pic-nic tra i filari con un grosso tavolo in legno e cesti da vendemmia rovesciati da usare come sgabelli. Troverete anche un guest-book e un frigo per degustare in autonomia le bottiglie del loro delizioso moscato. Sono o non sono dei grandi?!

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2 comments

Noemi 21/09/2020 - 16:34

Le langhe, bellissimi panorami e buon vino, non vedo l’ora di trascorreci uno dei prossimi weekend d’autunno!
Noemi

Greta 21/09/2020 - 18:53

Ciao Noemi. Penso che l’autunno sia un momento magico per una terra di vigneti. Buon viaggio!

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