“Alla scoperta della baia di Dakhla”, così mi arriva una curiosissima proposta dall’Ente del turismo del Marocco.
Io come molti, infatti, non ho idea di cosa potrà riservarci questa quasi sconosciuta zona desertica del sud del Marocco. Inutile nasconderlo: l’entusiasmo è alle stelle.
Sarà la mia seconda volta in Marocco e dal mio compleanno festeggiato tra Marrakech e la Valle di Ourika è già trascorso in troppo tempo!
Ci sono alcune alternative per raggiungere questa sottile penisola quasi al confine con la Mauritania.
Da Malpensa di può fare scalo a Casablanca o a Parigi. A noi viene riservata la seconda opzione potendo così trascorrere una piacevolissima serata nella capitale francese di cui vi racconterò in un’altra occasione.
Dakha è in pieno deserto marocchino ma non aspettatevi un caldo insopportabile, anzi. Abitini leggeri e infradito sono rimasti in valigia a favore di felpa e foulard. Quest’ultimo è davvero essenziale perchè caratteristica del luogo è proprio il forte vento.
Vento assicurato tutto l’anno! È questa la garanzia che sta trasformando Dakhla nel nuovo paradiso per gli appassionati di kite surf e wind surf.
Le spiagge sono lunghe e sabbiose (anche se non particolarmente ampie) ma non propriamente adatte a relax e tintarella. Qui lo sport la fa da padrone e la località si trasforma così in un perfetto luogo di ritrovo internazionale di amanti di attività acquatiche strong.
Le strutture sono perfettamente integrate nella natura del territorio. Rustiche e dai connotati tipicamente marocchini che io amo tanto. Come ad esempio le lampade in vetro colorato, le maioliche blu e e pouf in pelle multicolore.
Soggiorno all’Hotel Calipau Sahara, poco distante dalla piccola cittadina portuale.
L’architettura di esterni e interni ricorda quella di un riad, col grazioso chiostro centrale e le balconate adornate da tendoni svolazzanti.
Un po’ di fortuna non guasta e mi viene assegnata la suite con un enorme terrazza vista mare, direttamente sulla spiaggia. 30mq di pura essenzialità marocchina. Fascino e semplicità con abat jour a lampioncino e comodini intagliati in legno quasi nero.
I profumi di spezie e olio di argan sono nell’aria e il rumore del mare, così vicino, trasforma la buonanotte in una ninnananna dalla quale è difficile separarsi.
Questa piccola porzione di mare dinnanzi all’hotel è più tranquilla e riparata, non adatta a sport di vela ma perfetta per relax e sole magari con un tuffo nella panoramicissima piscina attrezzata.
Avrete solo l’imbarazzo della scelta quando vorrete fare attività fisica. Le spiagge ideali sono numerose, alcune riservate ai wind surf e altre ai kite surf.
I kite surfers non potranno trovare di meglio del Dakhla Attitude Beach Club con un centro attrezzato specifico e corsi anche per principianti.
Per scoprire qualcosa in più su questo territorio ancora così selvaggio, raggiungiamo il pieno deserto a bordo di un 4×4 e, proseguendo a piedi, scaliamo la Dune Blanche, una duna di sabbia bianca che regalata una visuale privilegiata su una piccola baia dai colori incantevoli.
Non poteva mancare una breve passeggiata in cammello ma, se lo sport ce l’avete fin nelle ossa, si può noleggiare un quad e spostarsi lungo la penisola sia su strada che sulla sabbia con remota possibilità di impantanarsi.
Incontrerete anche quel che mai vi sareste aspettati: un campo da golf interamente di sabbia. Praticamente un bunker continuo! Può essere l’incubo dei golfisti trasformato in realtà? Chissà… 🙂
Il tempo è volato e, come spesso accade in questi viaggi, non c’è stato il tempo di far tutto ciò che si desiderava. #Gretachefacose non ha potuto sfogarsi appieno se non per un dettaglio: l’abbuffata di ostriche!
Eh sì, è nato un amore! E ora non so come potrò accettare di stare senza di loro. In due occasioni consecutive ne ho potute mangiare 25 in totale e a dir la verità non ne sono mai stata sazia.
Le ostriche di Dakhla sono una droga!
Sì perchè sono terribilmente fresche (tirate su dall’oceano davanti ai nostri occhi) e gustose che una tira inevitabilmente l’altra!
La loro particolarità però è un’altra. Quantità, dimensione e prezzo decisamente abbordabile sono dovuti ad uno speciale metodo di allevamento utilizzato soltanto in questo territorio. Qui le ostriche infatti crescono fino a 4 volte più velocemente che nel resto nel mondo. Non male eh!?
Da Talhamar potrete recarvi per degustazioni che non dimenticherete mai. Direttamente sul mare.
Senza alcun dubbio le ostriche sono state la prelibatezza “marocchina” che più ho apprezzato durante il viaggio. Nonostante io ami la cucina dai gusti decisi, temo che quelli tradizionali del Marocco per me lo siano fin troppo e ve ne parlerò presto.
Pensavate forse che per #food&drinks non vi avrei raccontato della cena al campo tendato e del sontuoso pranzo ospite a casa del Governatore di Dakhla?
2 comments
Buongiorno, mi sono imbattuto per caso in questo articolo, lo trovo molto interessante e utile, complimenti!!
Avrei bisogno di un consiglio, il mese prossimo farò un viaggio in Marocco con mia moglie e i nostri figli di 9 e 10 anni. Volevo chiedere se un’escursione come questa XXX vale la pena farla con i bambini?
Grazie
Ciao Paolo! Io penso possa andare benissimo per i tuoi figli! Poi dipende molto dal loro carattere e dallo spirito d’avventura ma sono certa che avranno ereditato bene a riguardo 🙂