Erriadh è un piccolo viaggio di casette bianche con finestrelle azzurre, tipico della cultura tunisina. Conta circa 40.000 abitanti e mi chiedo dove accidenti possa dormire tutta quella gente.
Tra i vicoli incontriamo un bambino che gioca a palla con qualcosa che è tutto fuorchè un pallone. Poi un paio di anziani su instabili sgabelli. Poi qualche gatto magro e dal pelo raso… ed io mi perdo a rincorrerlo.
Sembra quasi disabitata Erriadh. Con le casette candide rigorosamente ad un solo piano e le bouganville immense che vanno spesso a bloccare l’unico piccolo ingresso in legno scrostato dal sole.
Oltre alla pace un po’ fuori dal tempo, questo villaggio racchiude una particolarità che lo rende unico al mondo e che è facile individuare al primo sguardo.
Nel 2014 viene approvato un progetto che trasforma Erriadh in uno dei luoghi più visitati al mondo da curiosi e appassionati di murales.
Nasce Djerba Hood.
Più di 150 artisti provenienti da 30 Paesi differenti scelgono un angolo di muro, una cupola, una nicchia e creano il loro capolavoro.
Onde di colori si mescolano per donare vita agli abbaglianti muri candidi e quel che ne nasce è un museo di arte moderna a cielo aperto. Ad ingresso libero. Per tutti.
Non c’è inizio né fine. Non c’è un percorso obbligato, logico o conveniente da seguire. Ci si lascia guidare dall’istinto e dal richiamo di forme e colori che appaiono all’improvviso ogni qualvolta di gira l’angolo.
Le tecniche e gli stili sono i più disparati, non ci si può annoiare, non si può non soffermarsi ad ammirare il talento di questi artisti che hanno scelto di regalare la loro abilità per un progetto nuovo e pionieristico. Un progetto che ha completamente trasformato Erriadh e forse l’isola di Djerba intera.
Non c’è molto da raccontare. Questa esperienza è tutta da vedere e da vivere perché ogni opera suscita un’emozione differente.
Io ne ho fotografate alcune, quelle che più mi hanno colpito tra le tante che ho incontrato sul mio percorso e le altrettante che, per mancanza di tempo, non sono riuscita a scovare.
Senza ombra di dubbio si tratta di opere d’arte di alto livello ma ogni visitatore avrà sempre la sua preferita.
Qual è la vostra?