Ebola: quali sono le zone sicure in Africa?

Aggiornato al 01/03/2015

Dopo la notizia della comparsa di un nuovo focolaio epidemico nella Repubblica Democratica del Congo su tutti i media è allarme ebola.
La notizia è stata divulgata dall’OMS, in data 10/10/2014, sottovoce, quasi come una nota tra le righe (in appendice al report sull’epidemia in Liberia-Sierra Leone-Guinea).
AD OGGI L’ALLARME EBOLA IN REP. DEM DEL CONGO E’ RIENTRATO.

[box type=”success”]Con questo post non voglio fare allarmismo (l’allarme in Rep. Dem. Congo sembra essere rientrato), ma informare.
Perché la corretta informazione è l’arma più efficace per sconfiggere ebola.[/box]

Come si trasmette l’Ebola? Tutto quel che c’è da sapere per prevenire il contagio – © TheGretaEscape.com

Cos’è il virus ebola e come si trasmette, ne ho già parlato in questo post, ma nonostante quello già scritto e le parole spese a rassicurare molti lettori, sono ancora tantissime le richieste che giungono a In Viaggio Col Medico per avere rassicurazioni per la prossima vacanza in Africa.

Premetto che sono solo un Medico e non ho nessuna sfera magica: non posso rassicurare nessuno al 100% per il suo prossimo viaggio in Africa, previsto magari l’estate prossima!
Ad oggi la situazione sembra vicino alla normalità in Liberia e Guinea, ma in Sierra Leone l’epidemia continua a mietere nuovi casi e nuove vittime, in controtendenza rispetto al resto dell’Africa.

Credo sia giusto e professionalmente corretto dare una corretta informazione basata sulle evidenze e sui dati scientifici ufficiali e fornire un’analisi quanto più esaustiva possibile (se non vi basta, potete sempre consultare il sito dell’OMS – in inglese) della situazione attuale in Africa centro-occidentale.

[divider] [box type=”success”]Leggi qui i comunicati ufficiali (jpg – 1Mb):

Comunicato del Ministero della Salute

Consigli per il viaggiatore in partenza

Consigli per il viaggiatore in arrivo

[/box]

A oggi, 1 marzo 2015, in Africa ci sono due focolai distinti di ebola:

1) Il primo, quello che fa notizia per il grande numero di vittime (23729 casi, 9604 morti) e per i primi casi “esportati” in USA, Inghilterra e Spagna interessa gli Stati di Liberia, Sierra Leone e Guinea con pochi casi transfrontalieri giunti via terra in Nigeria (22/8), Senegal (1/1) e Mali (8/6).

Le zone ancora “calde” in Africa Occidentale – fonte WHO

2) Il secondo focolaio ha causato negli ultimi mesi del 2014, 49 vittime (su 68 casi) nella regione Equatore della Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire).
Lo Stato ha già avuto a che fare in passato diverse volte col virus ebola (1976, 1977, 1995, 2007, 2008 e 2012) e ha messo prontamente in moto, in collaborazione con l’OMS, il piano sanitario di emergenza per contenere l’epidemia.
In data 11 Novembre l’ultimo paziente Congolese colpito da ebola è stato dichiarato guarito, non ci sono stati nuovi contagi e il pericolo è del tutto rientrato.

[divider]

E allora: è sicuro viaggiare in Africa?

[box type=”success”]Come ho già spiegato nei miei post, se si escludono le regioni colpite, anche per la Farnesina viaggiare in Africa è sicuro.[/box]

Nessun caso ebola è stato segnalato in Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Tanzania (Zanzibar), Uganda, Kenya, Madagascar, Sud Africa, Namibia, Mozambico, Malawi e Zambia, stati in cui si applicano i protocolli di prevenzione internazionali dell’OMS, nè più nè meno che in Italia.

Escluse le regioni colpite dai focolai epidemici, viaggiare in Africa è sicuro – in chiaro le regioni a rischio o con casi accertati

[divider]

Come si trasmette l’Ebola? Tutto quel che c’è da sapere per prevenire il contagio – © TheGretaEscape.com

Bisogna tenere a mente che ebola è un virus debole e di difficile trasmissione.

Si trasmette solo per contatto diretto con fluidi corporei (saliva, sangue, feci, urine e sangue) di un malato sintomatico (cioè con diagnosi di ebola confermata e dai chiari sintomi emorragici).

Non si trasmette per via aerea, né durante il periodo di incubazione.

L’infografica OMS sull’ebola per i viaggiatori

Gli aeroporti internazionali sono considerati dall’OMS zone sicure, anche se negli ultimi giorni alcuni scali europei e statunitensi hanno deciso comunque di istituire controlli sanitari (rilevazione della temperatura) ai passeggeri provenienti dai paesi colpiti dai focolai.

Si tratta più di una mossa “politica” per accontentare l’opinione pubblica e frenare l’ansia collettiva (che i media prontamente ogni giorno fomentano) e vi spiego perché.
La sola misurazione della temperatura è uno strumento poco specifico. Anche una banale influenza, un mal di gola o, peggio, la malaria presentano febbre elevata. Se tutti i passeggeri di ritorno da un viaggio con qualche linea di febbre fossero messi in quarantena, si riempirebbero tutti gli ospedali del mondo, non credete?
Sarebbe molto più utile, in questo caso, raccogliere informazioni sulla possibilità di un eventuale contatto con un malato di ebola e/o sulla successiva od eventuale comparsa di sintomi emorragici associati a febbre, ma questa procedura richiederebbe moltissimo tempo e un grande impegno di risorse (umane e di denaro).

Questa immagine che gira su Facebook in questi giorni, vuole chiarire al meglio la situazione ebola

C’è rischio che l’ebola arrivi in Italia?

, come ho predetto il Paziente Zero italiano, un medico di Emergency che ha contratto ebola in Sierra Leone, è stato trasferito a Roma per le cure, che son risultate efficaci. Ad oggi è già tornato in servizio in Africa, sfruttando la sua immunità.
Senza fare allarmismi, la probabilità di venire a contatto in Italia con un malato di ebola sono dello 0,00003%.
Però non potrebbe esser l’unico caso…
Personale italiano volontario impegnato in prima linea in Africa Occidentale ce n’è, è a rischio ogni giorno di contrarre ebola e di esser trasferito in Italia per le cure.

Cosa fa l’Italia per prevenire l’epidemia di ebola?

L’Italia, recependo le istruzioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è già pronta dal mese di maggio a fermare l’epidemia di ebola.

Già, avete letto bene: da maggio 2014, momento in cui l’OMS ha attivato tutte le procedure per far fronte al focolaio epidemico in Sierra Leone e Guinea (iniziato a dicembre 2013 – sì, sì avete letto bene anche qui!).

Sono stati individuati i centri di riferimento per fare diagnosi e coordinare le terapie degli eventuali pazienti (Istituto Spallanzani di Roma), è stato istruito il personale degli aeroporti e degli ospedali sulle procedure da adottare nei casi sospetti e sono stati allertati tutti gli ospedali pubblici della nazione che possiedono un reparto di Malattie Infettive per prestare il primo soccorso a questi pazienti.

Il summit europeo del 17 ottobre ha istituito procedure aeroportuali obbligatorie di monitoraggio della temperatura per tutti i passeggeri provenienti da voli diretti da Liberia, Sierra Leone e Guinea (non esistono voli diretti dall’Italia per questi Paesi).

Gli immigrati clandestini giunti per mare a Lampedusa possono portare l’ebola in Italia?

No.
Il periodo di incubazione di ebola varia da 2 a 21 giorni, in media 8: è molto improbabile che un immigrante clandestino venga in contatto con ebola nelle remote zone dove i focolai sono attivi e poi riesca ad imbarcarsi dalle coste del Nord Africa in questo ristretto lasso di tempo.
Impossibile inoltre immaginare che abbia addirittura le forze per salire su un gommone e affrontare una traversata di 3-5 giorni in mare aperto con la febbre alta e i gravi sintomi emorragici della malattia.
Se si considera che la maggior parte di queste persone giunge da Paesi in cui ebola non c’è (Siria, Libia, Etiopia, Somalia…) la probabilità che un clandestino porti ebola in Italia via mare è prossima allo zero.

Chi ha provato a sostenere il contrario (la famosa bufala su Facebook dei”3 casi di ebola a Lampedusa” nel mese di agosto) è stato prontamente denunciato per procurato allarme.

I “take home message” dell’OMS:

[nggallery id=91] [divider]

Redazione a cura del Dott. Poncina Filippo
Specialista in Anestesia e Rianimazione
Ospedale Casale Monferrato (AL)
su fonte OMS Ebola Global Alert and Response

[starbox id=”Filippo”]

Related posts

Trasporto aereo ammalati dall’estero: come organizzarlo?

Funghi e micosi della pelle: riconoscerli e proteggersi in vacanza

Epatite A: quando un vaccino può salvarvi il fegato e la vita

26 comments

Ettore 04/07/2016 - 19:41

Ciao , e’ tutto molto interessante…..una domanda……io fra qualche mese mi dovrei recare per lavoro nella citta’ di Freetown nella Sierra Leone. Come siamo messi a Ebola e/o altre malattie infettive ?

Un abbraccio e un saluto

Filippo 05/07/2016 - 09:42

Le autorità hanno dichiarato la fine del’Emergenza Ebola il 17 marzo 2016, ma ciò non vuol dire che non esistano ancora casi sporadici di contagio.
Altre malattie a rischio sono la febbre gialla, il tetano, la tubercolosi, il tifo, le epatiti, AIDS, colera e la meningite. La profilassi antimalarica è fortemente raccomandata.
Dia un occhio anche qui.

Alessandra 06/02/2015 - 13:29

Buongiorno dovrei organizzare un viaggio in Namibia per fine aprile che rischi ci sono con la situazione Ebola? Ho saputo di alcuni casi anche in Senegal e nel Congo. Grazie

Filippo 07/02/2015 - 11:48

In Senegal ci son stati casi transfrontalier, in Congo un nuovo e più piccolo focolaio ma entrambi sono ad oggi estinti. L’epidemia è ancora stiva in Liberia, Guinea e Sierra Leone, in Mali permangono i rigidi controlli alle frontiere per evitare nuovi casi.
in Namibia nessun caso è mai stato segnalato. Ad oggi la situazione è perciò da considerarsi più che tranquilla.

simona 14/01/2015 - 11:13

Buongiorno,verso la metà di marzo il mio fidanzato ed io vorremmo andare a fare una vacanza in kenia con rispettivo safari di 2 o 3 giorni,sono però un po’in ansia x il virus ebola,anche perché ho 2 nipotini piccoli che vedo abitualmente e non vorrei mettere qualcuno in pericolo,posso partire serena o meglio evitare?grazie

Filippo 14/01/2015 - 14:30

Come ho già detto nelle risposte precedenti (e nell’articolo), nessun rischio ebola, nè alcun caso registrato in Kenya dal 1976 ad oggi.
Buon viaggio!

Filippo 18/01/2015 - 18:19

Nessun rischio Ebola in Kenya. Parta serena e con la profilassi malarica: quella si che è un pericolo reale

carmen 09/11/2014 - 07:13

Buongiorno mio marito stamattina è partito x la tunisia posso stare tranquilla?

Filippo 09/11/2014 - 17:25

Tranquilla per ebola? Sì! 😉

erika 08/11/2014 - 10:04

ciao vorrei andare a fare del volontariato quest’estate in benin è sicuro????grazie

Filippo 09/11/2014 - 17:24

Dal punto di vista sanitario, in Benin non c’è ebola, tuttavia le strutture ospedaliere sono inadeguate. Consiglio di portarsi dietro una bella scorta di farmaci (legga il mio post – https://www.thegretaescape.com/blog/farmaci/ ).
Per quanto riguarda la sicurezza personale invece, la Farnesina sconsiglia di viaggiare di notte o in zone rurali se non accompagnati.

Andrea 05/11/2014 - 14:47

Buonasera, ho il mio principale che domani ritorna da una vacanza a Zanzibari, in Tanzania. Lui mi ha telefonato che è tutto a posto, ma noi colleghi in ufficio possiamo stare tranquilli? La Tanzania è un Paese a rischio Ebola? La ringrazio della risposta.

Filippo 07/11/2014 - 11:54

No, a Zanzibar ebola non c’è!
Ma potrebbe essere sempre una buona scusa per tenere il vostro capo lontano dal posto di lavoro! 😉

sabrina 30/10/2014 - 22:29

buona sera….mia suocera è tornata ieri dopo una vacanza di 10 giorni dalle isole di capo verde…nn saprei dire con precisione dove…e da questa mattina accusa forte mal di gola….e un alterazione al momento di 37 gr…..ho una bimba…posso stare tranquilla??? LA RINGRAZIO

Filippo 31/10/2014 - 12:46

Nessun caso di ebola è mai stato segnalato a Capo Verde, quindi direi che è da escludere. Potrebbe trattarsi di un’influenza o una tracheite (da sbalzo di temperatura?). Se i sintomi perdurano per oltre 48 ore o dovessero peggiorare, consulti il suo Medico curante.

Paola 23/10/2014 - 23:37

Chi arriva da Thailandia é a rischio? Grazie!

Filippo 24/10/2014 - 00:03

Assolutamente no!

Ambra 18/10/2014 - 22:44

Grazie Fil! Interessante e utile… bravi!!! 😉

Sphimm 18/10/2014 - 20:23

Grazie Filippo per le dritte e le rassicurazioni, di certo in questo periodo si parla tanto e poco chiaramente di Ebola, quindi quanto scrivi credo possa essere utile a molti, anche perché sento quotidianamente di gente terrorizzata che disdice le vacanze poco prima della partenza (e non solo per l’Africa)…
Condivido 🙂
Gian

Filippo 18/10/2014 - 22:01

Grazie Gian! E’ importante fare sempre informazione corretta per non dover rinunciare (per fobie ingiustificate, spesso) alla propria vacanza e poter partire sereni.

ilaria 15/10/2014 - 16:26

è sicuro andare in Marocco per natale? non c’è alcuno rischio per l’ebola?

Filippo 15/10/2014 - 18:44

In Marocco, ad oggi 15/10, non è stato registrato nessun caso di ebola. Considerato che l’epidemia è in fase di contenimento, se il trend rimane costante, personalmente non vedo rischi o controindicazioni assolute nell’affrontare un viaggio in Marocco. Poi è ovvio che da qui a Natale la situazione potrebbe evolvere in meglio così come in peggio: le consiglio di far riferimento a questo post (che mi impegno ad aggiornare ad ogni nuovo report ufficiale dell’OMS) o al sito della Farnesina Viaggiare Sicuri.

nicola 14/10/2014 - 13:37

il 10 novembre devo partire per un convegno in tanzania con relative escursioni all’interno di zone rurali della tanzania. la tanzania sembra essere sicura ma l’ultimo focolaio in Congo fa pensare che l’epidemia potrebbe comparire anche in stati africani “sicuri”
meglio rinunciare al viaggio??

Filippo 14/10/2014 - 16:34

A oggi nessun caso è mai stato registrato in Tanzania (nè a Zanzibar, nè nelle province continentali).
Premesso che da qui al 10 novembre il focolaio in Congo RD può “esplodere” così come scomparire (lo Stato Africano, storicamente, conosce bene come fermare ogni nuova epidemia), penso che il tutto dipenda da quanto “all’interno” si muoverà. Solitamente i Safari in Tanzania non sono così prossimi ai confini con la Repubblica Democratica del Congo, ma sono a metà strada tra queste regioni e la costa oceanica. In tal caso, sic stantibus rebus, a oggi 14 ottobre 2014 non ci sono pericoli di sorta.
Tenga d’occhio il sito Viaggiare Sicuri per ulteriori raccomandazioni (sanitarie e non) riguardanti la Tanzania.

Pam | a Blonde around the World 12/10/2014 - 20:46

Post interessantissimo grazie!! Lo farò vedere subito al mio ragazzo che è ipocondriaco, quindi capirai che mi ha fatto cancellare tutti i viaggi da qui fino al 2098 anche se diretti in Alaska ….. 🙂

Filippo 13/10/2014 - 19:27

Ah ah!!! Certo che per una travel blogger come te, fermarsi per colpa del moroso ipocondriaco! Digli di visitare tutta la sezione, parlo anche di farmaci, malaria, diarrea del viaggiatore: ne ha da studiare! 🙂

Add Comment