La Valbelluna, ai piedi delle Dolomiti Venete, regala panorami naturalistici unici ed occasioni per praticare attività all’aria aperta tutto l’anno. Per la mia seconda volta in zona, il consorzio Dolomiti Prealpi ha organizzato un viaggio all’insegna dello sport e dell’adrenalina avvolta dal foliage dell’autunno. Temperature miti, pochissimi turisti: la situazione ideale per godersi al meglio ed in sicurezza le Dolomiti di Venezia.
Trekking
Si comincia col trekking, attività all’aria aperta che non richiede particolari abilità ed attrezzature. In questo caso, non è necessaria nemmeno una preparazione atletica particolare. Entrambi i percorsi che vi consiglio sono abbastanza semplici e adatti anche a bambini non troppo piccoli.
Trekking sul Nevegal
Lasciando l’auto al parcheggio de La Casera si può cominciare un trekking decisamente panoramico sul Nevegal.
Proprio alla partenza si nota l’illuminazione notturna per la pista da sci che però non viene utilizzata da tempo causa scarsa neve.
Si sale per un primo tratto lungo un sentiero cementato e subito, alla vostra sinistra, potrete godere di un magnifico panorama sul lago di Santa Croce dove, nella stagione calda, è possibile fare kitesurf!
La salita diventa più impervia e, accompagnati da una guida Mazarol (guide naturalistiche del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi), usciamo dai sentieri per andare a toccare con mano addirittura la neve. Non immaginate la mia gioia.
La giornata purtroppo non è limpida ma la nebbia rende il percorso un po’ mistico e sicuramente affascinante. Le temperature scendono di colpo, state pronti a tirar fuori dallo zainetto qualcosa di pesante!
Il termine perfetto per questo trekking sul Nevegal? Godersi una cena all’Argiturismo Faverghera con i gustosissimi piatti dell’agrichef Marco Vuerich e del suo simpatico papà. Come in un perfetto chalet di montagna, a 1600 m slm, seduti accanto alla stufa vi verranno serviti piatti a km 0, realizzati per la maggior parte con prodotti provenienti dall’azienda Vuerich.
Trekking sull’Altopiano del Cansiglio
Lasciando l’auto al parcheggio del Bar Bianco, incontriamo la nostra guida naturalistica che ci accompagnerà lungo un percorso storico e naturalistico.
Ci addentriamo nella foresta del Cansiglio, una faggeta nel pieno del foliage che potrebbe regalarci un incontro speciale col re della foresta: il cervo del Cansiglio.
Il nostro trekking comincia proprio da un piccolo villaggio cimbro ricostruito fedelmente. Questi bellissimi chalet sono oggi case vacanze di amanti storici del luogo che vengono a rilassarsi riparati dal caos della vita quotidiana.
Da qui comincia il sentiero che collega due villaggi dei cimbri di Alpago (storica popolazione locale).
Durante la nostra facile camminata sulle foglie dei faggi che stanno cadendo, non incontriamo il cervo ma scopriamo molte curiosità. Ad esempio assaggiamo le faggiole, i frutti dei faggi, riconosciamo le orme di alcuni animali come daini e lupi proprio vicino ad una lama (fosse naturali in cui si ferma l’acqua piovana grazie all’impermeabilizzazione del limo sul fondo), scopriamo come funzionano le foto-trappole.
Il trekking termina proprio ad un simbolo di questo territorio: l’enorme faggio di 200 anni!
E-bike
La salita della Sportful Dolomiti Race in e-bike
Noleggiando un’e-bike qui è possibile entrare nella storia!
Come? Beh, con tanta forza d’animo ed acido lattico nelle gambe. Sulle Prealpi Bellunesi si corre la storica Sportful Dolomiti Race, una gara in bici con la salita più ripida d’Europa (o almeno, se la gioca con un percorso in Austria!)
Chi partecipa a questa gara, ancora nota con lo storico nome di Gran Fondo Sportful, ovviamente non ha una e-bike e lo sforzo richiesto è davvero molto intenso!
Eppure, ogni anno, prendono parte alla gara più di 5000 ciclisti da tutto il mondo, entusiasti di affrontare 210 km con un dislivello totale di 5000 m. Davvero incredibile, non trovate?
Partendo da Sovramonte, ho pedalato per circa 15 km, proprio il tratto più ripido, e me la sono anche cavata bene, giuro! Una bellissima esperienza.
Ma con il noleggio di un’e-bike potete scegliere anche percorsi più soft adatti a tutti: sono numerose le piste ciclabili delle Dolomiti, una più entusiasmante dell’altra.
Canyoning
Canyoning nelle forre della Valbelluna
Fare canyoning nelle forre delle Prealpi Bellunesi è un’attività a tutti quelli che si sentono un minimo sportivi. Personalmente non lo consiglierei a tutti perchè la mia prima volta, a Pordenone, mi ha messo un pochino in difficoltà.
E’ sicuramente necessario avere una buona confidenza con l’acqua. Non è richiesto allenamento o prestanza fisica ma solo un pochino di coraggio e la disponibilità a bagnarsi per bene in acqua non particolarmente calda, anzi!
Tra tuffi, scivoli e discese con la corda sotto le cascate il tempo passerà veloce. Seguite rigorosamente le indicazioni della guida abilitata per affrontare ogni punto del percorso e non correrete alcun rischio di farvi male. Ad aiutarvi, la muta integrale, l’imbrago, il caschetto e, a richiesta, il giubbottino galleggiante. Tutta l’attrezzatura è fornita dalla guida, dovrete indossare un costume da bagno ed un paio di scarpe da ginnastica. Mi raccomando un asciugamano ed un cambio abiti e scarpe per quando l’attività sarà terminata.
Ci sono diverse zone dove praticare canyoning in Valbelluna. Tra le più divertenti e panoramiche il Brent De L’Art e la Val Maor.
Parapendio
Esperienza di volo in parapendio sul Monte Avena
Ed eccola qui, l’attività sportiva che più mi ha fatto battere il cuore. In questo viaggio ma anche la prima volta in cui mi sono avventurata nel cielo con la vela, ho sentito che avrei dovuto farlo e rifarlo ogni volta che me ne capitava occasione!
Nulla di eccessivo, nulla di spaventoso. Il parapendio non è come il paracadutismo dove il gesto estremo di buttarsi giù dall’aereo a 4000 mt mette a dura prova gran parte di noi. Qui non ci si butta, non manca l’aria, non c’è alcun gesto estremo.
Un volo in tandem, con l’istruttore, è relax ed adrenalina insieme. Ci si affida a lui, ai suoi comandi e alla sua esperienza.
Si corre a più non posso su un prato di montagna e d’un tratto i piedi si staccano dal suolo come per magia.
Questa volta, a differenza del mio primo volo in parapendio a Pordenone, non siamo atterrati nel punto di decollo. In circa 15 minuti, tra piroette, dondolii e vuoti d’aria (voluti e programmati, si chiama “parapendio acrobatico“) siamo arrivati al campo base, giù dal Monte Avena, dove si trova il campo base del Para e Delta Club Feltre.
Ci credete che ho anche pilotato io per qualche minuto? E non vedo l’ora di rifarlo!