La febbre gialla è la malattia virale emorragica più pericolosa al mondo, molto più dell’ebola, non tanto per la mortalità (che è bassa 1-2%), quanto per la sua endemicità (il pericolo di contagio è continuo, per tutto l’anno, circa 200mila casi nel mondo) e l’ampia diffusione soprattutto in centro Africa e in Sud America.
Alla stregua della malaria è una delle malattia più pericolose per il viaggiatore.
Che cosa provoca la febbre gialla e come si trasmette?
La febbre gialla è causata da un virus, chiamato virus amarillico, un arbovirus a singola catena di RNA (come il virus Zika ed ebola) appartenente al genere dei Flavivirus.
La malattia si trasmette solo ed esclusivamente di giorno tramite la puntura delle zanzare infette del tipo Aedes.
Non si trasmette da uomo a uomo, per via aerea o sessuale né tramite contatto con fluidi corporei.
Esistono 3 cicli vitali differenti del virus:
un ciclo rurale o silvestre: in Sud America i mosquitos Haemagogus spp. e Sabethes spp. e in Africa le zanzare Aedes africanus acquisiscono il virus pungendo scimmie infette (il serbatoio naturale del virus) per poi trasmettere l’infezione all’uomo.
Questo tipo di infezione in America latina è più comune nei bacini dei fiumi Magdalena, Orinoco e Rio delle Amazzoni, dove colpisce solitamente lavoratori nelle foreste o agricoltori.
un ciclo urbano: nelle città il virus si trasmette tramite la puntura delle zanzare domestiche (Aedes aegypti) da un individuo viremico (cioè infetto e con un alto numero di virus nella circolazione sanguigna) a uno non immune.
Le zanzare dopo la puntura restano infette per tutta la loro vita, mentre il sangue dei pazienti è contagioso da 1-2 giorni prima della comparsa dei sintomi fino a 3-5 giorni dopo la guarigione.
Esiste poi anche un ciclo cosiddetto intermedio limitato solamente alle grandi città del centro Africa.
Quali sono i sintomi della febbre gialla?
Dopo la puntura di una zanzara infetta, il periodo di incubazione nell’uomo è di 3-6 giorni.
Il virus entra in circolo nei capillari e raggiunge le cellule del fegato, all’interno delle quali si replica e, distruggendole, si diffonde.
Nel 60% dei casi, per lo più in soggetti già immunizzati (residenti in zone endemiche), l’infezione è asintomatica o con blandi sintomi (febbricola, malessere generalizzato).
In un 20-30% dei casi si assiste ad una forma a gravità intermedia: febbre elevata, associata a forte prostrazione, dolori ossei e muscolari, nausea e vomito associati o meno a manifestazioni emorragiche (petecchie cutanee o emorragie congiuntivali sono i segni più evidenti).
I sintomi delle febbre gialla hanno un andamento tipico: dopo i primi giorni dalla comparsa dei sintomi generali, si verifica spesso un periodo di poche ore di apparente completa guarigione, per poi assistere ad una nuova ricaduta con abbassamento del numero dei globuli bianchi del sangue (leucopenia) e possibili manifestazioni emorragiche (sia cutanee – petecchie- che interne) che determinano la comparsa di un colorito giallastro della pelle (l’ittero – da cui deriva il nome della febbre gialla).
La sintomatologia si risolve solitamente nel giro di 5-10 giorni, ma una minima parte dei casi (10%) evolve in una forma severa o tossica, con insufficienza epatica (causata dalla morte della maggior parte o di tutte le cellule del fegato) e renale (shock epato-renale) che può portare a morte o alla necessità di dialisi a vita o ad un trapianto di fegato salvavita in emergenza.
La mortalità di questa forma è dell’1-2%.[signinlocker]
Quali sono le zone a rischio febbre gialla?
La febbre gialla è endemica in Africa Centrale, più precisamente tra il 15° parallelo Nord e il 10° parallelo Sud.
In Africa la trasmissione avviene principalmente di giorno nelle zone della savana dell’Africa centrale e occidentale, durante la stagione delle piogge, con saltuarie epidemie in zone urbane e in villaggi.
In Sud America la zona endemica è la foresta equatoriale: gli episodi sono sporadici (100-200 casi lungo tutto l’anno, contro i 200mila dell’Africa) e colpiscono quasi sempre solo agricoltori o lavoratori delle foreste, rarissimi sono i casi di turisti contagiati.
Come si previene e si cura la febbre gialla?
Non esistono farmaci anivirali specifici contro il virus della febbre gialla (si stanno effettuando studi con la ribavirina – uno dei pochi antivirali disponibili).
La terapia è solo sintomatica e di supporto alle funzioni vitali nelle forme gravi (trasfusioni, dialisi, terapia intensiva fino al trapianto di fegato).
Esiste però un vaccino contro il virus amarillico che dà un’efficace immunizzazione a partire da 10 giorni dall’inoculazione e una copertura per 10 anni (come il vaccino antitetanico).
Al momento della somministrazione del vaccino (qui l’elenco delle strutture sanitarie italiane autorizzate) vaccino è sempre bene ricordarsi di portar con sé il passaporto e richiedere il rilascio del certificato di vaccinazione internazionale, necessario per viaggiare in zone a rischio.
Il vaccino non può esser somministrato a bambini sotto i sei mesi d’età o a donne gravide. Solo nel caso di soggiorno in aree ad elevatissimo rischio si potrà valutare la possibilità di somministrare la vaccinazione in gravidanza.
Controindicazioni assolute al vaccino sono: deficit immunitari, AIDS conclamato (in caso invece di sola sieropositività ad HIV non vi sono controindicazioni), leucemie, linfomi, neoplasie generalizzate, terapie immunosoppressive come la terapia radiante, la chemioterapia e la terapia con cortisone ad alte dosi.
La vaccinazione deve essere evitata in caso di miastenia, tumori o insufficienza del timo, precedenti reazioni allergiche gravi alle uova, alle proteine di pollo e a qualsiasi altro componente del vaccino.
Perché e quando è necessaria la vaccinazione?
La vaccinazione contro il virus amarillico ha due scopi:
1. Prevenire il contagio del viaggiatore che si reca in zona endemica,
2. Prevenire l’importazione e la diffusione internazionale della malattia in Paesi potenzialmente a rischio (aree caldo-umide e infestate dalle zanzare vettrici).
Quali Paesi richiedono il certificato di vaccinazione internazionale contro la Febbre Gialla?
Districarsi tra i paletti burocratici della vaccinazione anti-febbre gialla non è semplice: non esiste una regola unica per tutti.
Ci sono Paesi chi la richiedono a tutti i viaggiatori (di solito quelli in cui il virus è endemico), altri solo a quelli provenienti da aree a rischio (presumendo che chiunque sappia quali sono considerate aree a rischio o no); c’è chi chiede il certificato ai bambini dai 6 mesi di età e chi dai 9 o dai 12 e, infine, ci sono alcuni Paesi in cui la febbre gialla è endemica e, sebbene la vaccinazione sia raccomandata, la dogana non richieda nessun certificato.
Ho riassunto le direttive ONU per Paesi per cui è raccomandata e quelli per cui è necessario il certificato di vaccinazione antiamarillica e li ho elencati in queste tabelle [scarica il pdf] (gli stessi sono disponibili sul sito dell’OMS-in inglese).
Redazione a cura del Dott. Poncina Filippo
Specialista in Anestesia e Rianimazione
Ospedale Casale Monferrato (AL)
28 comments
Buongiorno,
Io e il mio moroso a fine Settembre ci recheremo per una settimana in Kenya, a Watamu,
ci hanno consigliato di fare la vaccinazione per la Febbre Gialla perchè faremo 1 notte fuori per un safari,
siamo molti indecisi, voi siete già stati in questa zona??
Grazie Mille
Ciao Marti. Il parco Tzavo Est non è a rischio febbre gialla e, attualmente, nemmeno a rischio malaria. Chi ti ha suggerito di fare il vaccino? Io ti consiglio di consultare il sito ufficiale del ministero della salute ma in ogni caso, al massimo, valutate la profilassi antimalarica (che deve essere iniziata con anticipo!). Buon viaggio.
Buongiorno, dovrei recarmi in Perù per un viaggio turistico e ho letto pareri contrastanti relativamente al vaccinarsi o meno e contro quali malattie. So che non è obbligatorio, ma consigliato. Io farei il classico percorso turistico: Lima, Paracas, Arequipa, Canyon del Colca, Puno, isole sul Titicaca, Cusco, Valle sacra e Machu Picchu. Vi chiederei, gentilmente, un consiglio su quali vaccinazioni fare visitando solo queste zone. Grazie mille.
Buonasera Alessandro, mi scuso tanto per il ritardo. Noi abbiamo fatto praticamente le tue stesse tappe e, nonostante siamo pro-vaccini in viaggio, non abbiamo ritenuto necessaria alcuna profilassi. Buon viaggio.
Buona sera! Mio padre 83 anni deve andare a Sao Paulo di Brasile, la dottoressa della ASL mi ha detto che è pericoloso il vaccino per lui anche perché lui ha la mielodisplasia, cosa fare? Grazie.
In questi casi complessi e particolari, sarà il Medico di Famiglia a valutare caso per caso, ponderare il rapporto rischio/beneficio e ad assumersi la responsabilità della decisione.
Se per suo padre il rischio della vaccinazione è superiore al rischio di contrarre la malattia, la dottoressa, che conosce la storia clinica e lo stato attuale del paziente, avrà valutato bene ed in tal senso preso questa decisione.
Buona sera, ad aprile con il mio fidanzato partiamo a Chachapoyas nella Amazonia peruviana, Luis è favico, c’è qualche controindicazione a fare il vaccino per la febbre gialla? o può farlo senza problema… noi abitiamo in Perù ma il Favismo è poco conosciuto grazie
Il favismo non è una controindicazione alla vaccinazione. Anzi.
Il vaccino è raccomandato ancor di più per individui affetti da favismo (deficit G6PD) in quanto l’infezione può causare crisi emolitiche molto gravi in questi soggetti.
Qui la mappa della distribuzione della febbre gialla in Sud America: https://www.cdc.gov/yellowfever/maps/south_america.html
dr. Filippo Poncina
Ho 63 anni, sono in buona salute. Nel sito della regione lombardia leggo che la vaccinazione contro la febbre gialla è sconsigliata agli ultrasessantenni perchè a rischio di gravi complicazioni. Quali sono queste complicazioni e quanto probabili?
Il rischio di effetti avversi legati al vaccino è considerato più grave in soggetti di età superiore ai 60 anni.
La monografia riporta casi definiti rari o molto rari quali: sindrome neutropenica associata al vaccino (YEL-AND, rara) e sindrome viscerotropica legata al vaccino (YEL-ADV, molto rara) che possono esser più gravi o fatali nei soggetti di età avanzata.
Si tratta comunque di malattie autoimmunitarie (cioè legate alla produzione di anticorpi “sbagliati” stimolati dal vaccino) che spesso riconoscono una predisposizione familiare.
Per questo, nei soggetti di età>60 anni va ponderato il rapporto rischio/beneficio del vaccino e si preferisce somministrarlo dopo una valutazione caso per caso: stato di salute, terapie croniche, precedenti autoimmunitari familiari/personali e reale necessità del vaccino (cioè permanenza in aree dove effettivamente c’è il virus).
ciao! io arriverò dall’aereoporto di colombo (Sri Lanka) a kuala Lumpur in Malaysia e per un problema con i voli dovrò rimanere per piu di 12 ore tempo massimo per cui il vaccino non è necessario. il problema però è che dovrò partire entro una settima, qualcuno sa i tempi per il vaccino?
I tempi per il vaccino dipendono dalla lista di attesa della propria ASL, anche se la copertura vaccinale viene raggiunta dopo almeno 7 giorni.
Sri Lanka e Malesia richiedono il certificato di vaccinazione antiamarillica per cittadini provenienti da Paesi a rischio, ma in nessuno dei due stati asiatici c’è rischio di Febbre Gialla.
Quindi, a meno che il primo volo su Colombo non provenga da zone endemiche dell’Africa sub-sahariana o dal Sud America, non è richiesto alcun vaccino, anche se lo scalo supera le 12 ore.
salve,
il mio compagno e’ Senegalese.
vorrebbe andare a Dicembre per una visita con tutta la famiglia (io sono italiana ed abbiamo una figlia di 3 anni).
e’ rischioso fare vaccini per la piccolo? bisogna spruzzarsi I repellenti per le zanzare piu’ volte, anche per la piccola?
ho tanta paura.
In Senegal la febbre gialla è endemica e, sebbene suo marito possa considerarsi immunizzato, lei e sua figlia siete in pericolo di contrarre la malattia. Perché non considerate il vaccino? E’ sicuro e può esser somministrato ai bambini oltre l’anno d’età: una soluzione certamente più sicura, ecologica e affidabile dello spruzzarsi repellente dappertutto.
Ne parli con il suo pediatra di famiglia o si rivolga allo sportello per la salute del viaggiatore della sua Asl.
Salve…dovrò recarmi a panama durante il mese di luglio? Ci sono vaccinazioni indispensabili?
Il vaccino contro la febbre gialla è richiesto solo per persone che raggiungono Panama da altri paesi a rischio (Africa, Sud America).
Panama raccomanda inoltre il vaccino contro la febbre gialla a tutte le persone che prevedono di visitare le regioni orientali, il Darien e la Comarca Kuna Yala (arcipelago delle isole San Blas), per il resto si raccomanda una prevenzione contro le punture di insetto con repellenti idonei in quanto sono presenti isolati casi di Zika, Dengue e altre febbri emorragiche trasmesse da zanzare.
La vaccinazione antitetanica è sempre buona norma averla con richiamo fatto entro gli ultimi 10 anni. Se rimane in hotel o in zone turistiche intorno a Panama City non è necessaria la vaccinazione anti epatite-A.
Salve!
Io mi devo recare in Perù per vacanza e devo girare le città, le Ande , i deserti e credo forse pure l’Amazzonia ( quella proprio quella più fitta e pericolosa) questo novembre-dicembre 2015. Serve farsi il vaccino per la Febbre Gialla, Tifo?
Grazie mille,
Emanuela
In tutta la foresta amazzonica dalla Colombia al Brasile, la febbre gialla è endemica tutto l’anno. Il certificato di vaccinazione in Perù non è richiesto alla dogana, ma l’OMS raccomanda fortemente la vaccinazione per la febbre gialla.
Per il tifo, il vaccino orale è raccomandato qualora si pensi di soggiornare in località con scarsi livelli igienici o con limitata assistenza sanitaria.
Ne parli con il suo medico curante o con il personale dell’ambulatorio viaggiatori della sua ASL.
Mi recherò in Brasile all’inizio di ottobre e andrò a visitare le cascate di Iguaszu (2 giorni) e in Amazzonia (2 giorni). Mi hanno consigliato il vaccino della febbre gialla, cosa ne pensa?
Grazie e cordiai saluti
Emanuela
Assolutamente raccomandato.
Anche se ottobre non è stagione delle piogge, il rischio febbre gialla è sempre molto elevato in Amazonia lungo tutto l’arco dell’anno.
Salve, il mio fidanzato è nato in Togo da cui manca da 8 anni. Il prossimo 28 settembre andremo lì per una vacanza di 12 giorni. Vi chiedo se anche lui deve effettuare la vaccinazione contro la febbre gialla. Vi ringrazio in anticipo.
Dipende a che età ha lasciato il paese d’origine e se fino ad allora ha vissuto in zona endemica. Nel caso di permanenza per diversi anni (o fino in età adulta) in zona a rischio, sarebbe da considerarsi come soggetto già esposto ed immunizzato, per cui non richiederebbe alcuna ulteriore profilassi anti febbre-gialla.
grazie per l’efficace spiegazione
Grazie a te per il commento!
Claudia, a breve i post per veri ipocondriaci: dengue e chikunguya! Stay tuned!
l’ultima non la conosco nemmeno ma sono sicura che fa paurissima 😀
se mi dimentico di avere paura di qualche malattia astrusa ci pensa il Poncy a ricordarmene!
Al tuo servizio! 😉