Festa e leggenda del ciuccio di San Potito

La Cattedrale di Ascoli Satriano ospita il mezzo busto di San Potito, patrono della città, in argento con occhi di diamante.
Il 14 di Gennaio, la pesante e preziosa portantina viene condotta, da 15 uomini alla volta, per i vicoli del borgo vecchio tra ripide discese e scalinate anguste.

E’ proprio la festa di San Potito che segna il termine delle feste Natalizie e solo dopo questa data vengono tolte le decorazioni da strade, balconi e cortili.

La Cattedrale

Dopo Santa Messa e Processione, arriva il momento clou della festa: l’accensione del ciuccio (asino) nella piazza principale. Un’esplosione pirotecnica che mi ha fatta sobbalzare più volte, mentre il ciuccio viene trainato attorno alla piazza gremita di persone in festa.

In un primo momento il passaggio del ciuccio è scandito da botti e mortaretti, sempre più colorati e rumorosi fino a che la sagoma costruita fin nei più piccoli dettagli inizia ad incendiarsi facendo scoppiare tutti i botti contenuti nella pancia del somaro. L’emozione della gente è palpabile e anche io fatico a tenere in pano lo smartphone per filmare la scena!

Mentre il ciuccio tristemente continua a bruciare con il fuoco che gli esce ormai dagli occhi e dal ventre, inizia uno spettacolo pirotecnico di fuochi d’artificio sparati direttamente dal vicolo adiacente la piazza.
I fuochi, davvero vicini alla folla, ricadono sotto forma di cenere sugli spettatori che, un pochino disorientati, finiscono per rischiare l’infarto (come me!) quando vengono accese anche le girandole e altri grossi petardi al centro della piazza.

Tutta la manifestazione si svolge nell’arco di una mezz’ora scarsa. Difficile indicare un orario ufficiale visti i ritmi pugliesi. Meglio trovarsi nei pressi della piazza dalle 20:30 in poi, se non altro per trovare posto in prima fila dato che l’affluenza è davvero molto alta.

La leggenda del ciuccio di San Potito narra che…

“Un mulattiere di Tricarico si dirigeva verso Ascoli Satriano, sul tratturo Palmo-Palazzo d’Ascoli-Foggia e il torrente Carapelle.
Nella sua carovana vi era un asino che stanco per il lungo viaggio e per il pesante carico che trasportava, affondò nei fanghi della Mufite (mefite) da dove non poté in alcun modo essere tirato fuori.
Il mulattiere spostò il carico di merci sulla soma di un’altra bestia e, senza perdere tempo, soppresse il povero asino sul posto. Da buon commerciante, ebbe cura di scuoiarlo per vendere la sua pelle.
Prima di rimettersi in cammino, rivolse una preghiera a San Potito, che si diceva martirizzato in quella località.

Percorso un tratto di strada, il mulattiere sentì i ragli lamentosi del suo asino.
Impressionato dal fenomeno tornò indietro e vide la bestia scuoiata venirgli incontro.
Felice del recupero della bestia, le rimise addosso la pelle ma a rovescio. L’asino, così conciato, lo guidò nuovamente sulla mefite, dove era risorto miracolosamente.

Tornato in quel posto il mulattiere, convinto di trovarsi di fronte a un evento straordinario, prese a scavare, pregando, tra i fanghi della mefite, dai quali affiorò il corpo intatto di un adolescente.
Certo di aver scoperto il corpo di San Potito, il mulattiere compose degnamente le sacre spoglie e le portò a Tricarico e per commemorare l’evento prodigioso, gli ascolani incominciarono a recarsi in pellegrinaggio sul luogo del martirio.
Qui si organizzava una processione e si celebrava una messa all’aperto e i pellegrini di Ascoli Satriano chiedevano a San Potito la protezione contro la siccità, l’abbondanza dei raccolti e migliori prospettive future.

Oggi non si va più in pellegrinaggio, ma è consuetudine il 14 Gennaio confezionare un asino di cartapesta in sagoma di ferro imbottito di fuochi pirotecnici cui, dopo la celebrazione religiosa ed il bacio della reliquia del Santo, si dà fuoco. L’accensione del ciuccio di San Potito.”

Il passaggio della banda musicale

I vicoli di Ascoli Satriano

 

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2 comments

Katarina Andersson 15/01/2018 - 12:44

Che bell’articolo e bello di essere stati assieme ad Ascoli Satriano per vedere l’accensione del ciuccio alla festa di San Potito.

Greta 16/01/2018 - 16:17

Grazie Katarina. E’ stato bello anche perchè eravamo un bellissimo gruppo! Ci siamo davvero divertiti. Un abbraccio e alla prossima!

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