Emanuela è stata in Giordania nel 2013, alla fine di agosto, con un tour organizzato che si è rivelato la scelta migliore.
Un viaggio ben organizzato ed economico.
Ci racconta tutto qui, in una “professionale” intervista.
1-Cosa ti aspettavi?
Il caldo. Io mi aspettavo un gran caldo ma null’altro. Il viaggio è stato scelto quasi all’improvviso con una cara amica, ma per nulla organizzato. Non ho letto guide nè chiesto particolari consigli. Mente completamente libera e pronta a quel che sarebbe arrivato. A me piace così!
Certo però, grandi aspettative per Petra, città ormai universalmente conosciuta e annoverata tra le 7 meraviglie del Mondo moderno. Beh, qualcosa ti aspetti… qualcosa di grande in tutti i sensi!
2- La sorpresa più grande?
Sicuramente l’incredibile eterogeneità del paese. Dai mari, alle città d’arte, al deserto, passando per la buona cucina. La Giordania è un Paese completo di tutto. Mi ha stupita ogni giorno. Non essendo preparata su nulla, senza informazioni, ogni mattina c’era un novità inaspettata ad attendermi.
3- Le vostre tappe?
Ad Aqaba il clima era ventoso e abbastanza umido essendo sul Mar Rosso. Un mare davvero emozionante col suo reef unico al Mondo. L’ho trovata la città dove più si sentiva atmosfera e cultura araba. Molto diffuso il burqa e bellissimi gatti in ogni dove.
Aqaba è una città portuale e quindi si divide in zone più o meno turistiche. A una quindicina di chilometri dalla città ci sono numerosi resort dove anche i turisti che non pernottano nella struttura possono usufruire, a pagamento, dell’attrezzatura in spiaggia privata. La distanza è comodamente percorribile con navette pubbliche.
Nel deserto roccioso di Wadi Rum ci hanno proposto un tour con jeep. Non ci si trova dinnanzi al classico deserto con dune di sabbia ma le rocce sempre presenti creano paesaggi simili a canyon. Colori che catturano gli occhi ed emozioni lungo tutto il tragitto. Una parte di questo è percorribile anche a dorso di dromedario.
Abbiamo incontrato accampamenti di tende beduine dove era possibile bere un the o addirittura passare la notte.
Amman è la capitale e si erge su 7 colli. Il suo sali-scendi ricorda un po’ lo stile di San Francisco. Ad essere sincera non mi ha emozionato molto. È una città molto moderna, ricade nello standard di quasi tutte le capitali. La poca cultura araba che si incontra è racchiusa in quartieri ben delimitati.
La cittadella è quel che resta della città vecchia con una struttura di importanza storica.
Visitando una moschea, alle turiste donna viene fornita una lunga tunica con cappuccio prima di affrontare l’ingresso.
Gerasa sono rovine di una città antica. Restano colonne e pietre attorno ad un grande anfiteatro. È molto bella e affascinante nonostante la nostra vista fosse dalle 13 alle 15 con molto caldo anche se abbastanza secco. Questo clima meno umido permette di trovar sollievo all’ombra, un po’ come nel deserto.
Il Monte Nebo ospita l’ulivo piantato nel marzo del 2000 da Papa Giovanni Paolo II durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa.
La bellissima pavimentazione in mosaico era parte dell’antico battistero e raffigura scene di caccia e di pascolo, con la presenza di animali africani.
4- Un piatto da assaggiare?
Non ricordo i nomi dei piatti ma le verdure sono ovunque e molto ben cucinate. Sia crude che cotte quasi del nulla condite. Non ci sono eccessi di speziato nè di piccante. Le salse vengono servite a parte e sono sempre molto semplici. Come del resto i piatti, nulla di particolarmente elaborato.
I dolci sono forse l’unico eccesso: molto dolci ed esteticamente bellissimi. Largo uso della caramellizzazione e spesso presente le gelatine di frutta. Le mele in particolare vengono usate molto per i dolci ma non solo.
Nelle strade non vi è larga quantità di bancarelle e chioschi dedicati al cibo. Lo streetfood è ridotto quasi esclusivamente a kebap da asporto. Differente da quello venduto in Italia però, si trattava per lo più di spiedini.
5- Un bagno nel mar morto.
Si sta davvero a galla? Ce lo chiedevamo tutti.
Sì, si sta incredibilmente a galla, anche in 10 cm d’acqua. Le gambe schizzan fuori ed è impossibile far altrimenti.
L’acqua è mossa da molta corrente nonostante sia in realtà un lago. È decisamente torbida e molto calda. È tanto il sale da non permettere di ospitare alcuna forma vivente all’infuori dei batteri. Il sale ha un retrogusto molto amaro ed è inutile dire che ingerito per sbaglio o a contatto con gli occhi crea notevole disagio!
Immersi in acqua, la pelle è scivolosa, liscia e morbida, pare cosparsa di olio.
Stranamente non è necessario fare una doccia dopo ogni tuffo in mare perchè asciugandosi al sole non restano i classici cristalli di sale biancastri ad arricciare la pelle.
A riva viene raccolto il noto fango del Mar Morto, depositato in grandi ciotole e messo a disposizione dei turisti per i fanghi. Ci si cosparge anche tutto il corpo, viso compreso, lo si mantiene per almeno 10 minuti anche se più lunga è la permanenza sulla pelle e maggiori saranno i benefìci. Migliora anche la struttura del capello, per gli appassionati più estremi!
Nella zona abbiamo trovato soltanto hotel e nessuna città. Le strutture alberghiere sono di alto livello e ospitano turisti stranieri come giordani.
6- Strade, mezzi pubblici, negozi?
Non esiste una ferrovia per passeggeri ma solo per merci e ci si sposta abitualmente in pullman su strade ben percorribili. La più importante è la Strada dei Re, asfaltata.
In città è necessario usufruire dei taxi.
I negozi son di basso livello, quasi tutti per cittadini giordani e molto poco è dedicato a souvenir e artigianato.
I bar sono principalmente delle fumerie dove rilassarsi con profumato narghilè. Sono ammessi soltanto gli uomini e l’alcool è assolutamente tabù. Ne abbiamo trovati diversi nella capitale, Amman, ma quasi nessuno nel resto del Paese.
7- I migliori compagni di viaggio?
È un viaggio che si può fare con chiunque. Basta essere un po’ attivi e con calma si vede tutto.
Non abbiamo incontrato bambini e comunque sconsiglio passeggini per questioni di praticità a seconda della visita che si affronta.
Un viaggio fattibile da soli senza tour operator nè guida. Prendendo pullman, magari prenotando gli hotel prima a seconda della stagione. La migliore è sicuramente quando da noi è inverno.
8- Curiosità e consigli pratici?
La mentalità della popolazione è molto aperta e ben disposta verso i turisti occidentali, sono gentili e cordiali. Molte donne non indossano neppure il velo.
Gli uomini giordani possono al massimo avere 4 mogli da mantenere rigorosamente tutte al pari, con le stesse possibilità economiche e lo stesso regime di vita. Una legge prevede che la moglie precedente debba approvare quella successiva. Tutte le mogli con i figli vivono in case separate e ciò comporta un costo notevole per il marito. Per questo con il passare degli anni pare che molti preferiscano avvicinarsi alla monogamia.
Non passano certo inosservati i negozi di biancheria intima femminile dedicati alle abitanti giordane. i manichini in vetrina espongono capi decisamente hard e provocanti. Un dettaglio che non ti aspetti!
Il rispetto di cultura e religione musulmana sono vivamente consigliati, come in tutti i paesi del Medio Oriente. Le turiste donna non dovrebbero essere troppo svestite e vige sempre l’obbligo di testa e spalle coperte nei luoghi di culto. Anche i piedi scalzi.
Il cambio valuta si può effettuare in aeroporto o ai tanti change nelle città. È sicuramente accettata più volentieri la loro valuta rispetto ad euro e dollaro.
Portare sempre zainetto con acqua anche se viene venuta ovunque per fortuna, anche nei siti archeologici. Utile coprire la testa e munirsi di protezione solare.
Gli hotel hanno la presa di corrente come in Italia e il wifi è quasi sempre gratuito tranne ad Aqaba.
9- Una delusione?
Madaba. Città con una chiesa e nulla di più. Senza attrattive nè curiosità. La visita è durata giusto qualche ora ma mi è parsa comunque sprecata.
10- Ci torneresti perchè…
Tornare non sarebbe la stessa cosa e non darebbe le stesse emozioni. Soprattutto non le stesse sorprese, ma è un viaggio che consiglierei vivamente.
Se si organizza di soli si può scegliere di abbinare a Petra – imperdibile – magari un soggiorno relax godendosi lo snorkelling sul Mar Rosso o approfittando dei fanghi sul Mar Morto.
Il deserto di Wadi Rum è comunque un peccato non viverlo in jeep almeno per una giornata.
Emanuela ci ha rilasciato questa intervista davanti a tanti piattini di sushi, che entrambe adoriamo. Pareva una intervista da professioniste! Grazie carissima!
3 comments
Da quando ho scoperto attraverso le parole e le immagini dei blogger la Giordania ci penso continuamente…che voglia di andare *.*
Ne sono molto felice 🙂
Ne sono davvero felice! 🙂