Ci sono posti vicino a casa che rimangono spesso inesplorati e invece custodiscono sentieri per trekking e camminate stupendi. Sui colli e le montagne intorno al Lago d’Orta, ne ho percorsi un paio che mi sono piaciuti parecchio e ve li descrivo qui.
Io li identifico con l’hashtag #vicinoacasamia voi fateci un pensierino per un weekend fuori porta sul Lago d’Orta. E’ l’anno dei cammini, il mio augurio è di cercare davvero di vivere la natura con lentezza.
Il sentiero della Torre di Buccione
PARTENZA: San Maurizio d’Opaglio (NO) – lungolago in località Pascolo.
TEMPI DI PERCORRENZA: 50 minuti circa.
PERCORSO: sentiero e asfalto.
CALZATURA CONSIGLIATA: scarpa da trekking. Sconsiglio i sandali specialmente per il tratto del Parco della Torre.
PLUS: la vista sul Lago d’Orta e l’Isola di San Giulio.
Questo sentiero è semplice, relativamente breve e adatto alle famiglie con bambini. Si parte da San Maurizio d’Opaglio, zona Pascolo, dove è possibile anche fare il bagno al lago. Si percorre a piedi il tratto di sentiero chiamato Girolago in direzione Lido di Gozzano. Il tratto iniziale, tra i canneti della sponda sud del Lago d’Orta , è ombreggiato.
Ci sono aree di sosta con tavolini per il picnic, piccole spiagge libere, passaggi boschivi pianeggianti che rendono il percorso più simile a una passeggiata che a un trekking dei miei come quello in Provenza. Arrivati al Lido di Gozzano si segue per Torre di Buccione e si inizia a salire lungo un sentiero non troppo ripido e che termina, poche centinaia di metri dopo, sulla strada asfaltata da attraversare con cautela.
Proseguendo in direzione Mottarone, sempre su asfalto, dopo qualche tornante si incontra l’indicazione della Riserva Naturale Speciale del Colle della Torre di Buccione. Di nuovo su sterrato, in totale sicurezza, si sale fino alla vetta del colle, al cospetto della Torre che dal lago sembra piccolina ma da quassù è un vero e proprio mastio fortificato.
L’accesso all’interno delle mura del vecchio castello è limitato da segnali che specificano che l’ingresso è a proprio rischio e pericolo. Io ho scelto di rischiare. L’erba era alta, la Torre comunque chiusa ma la vista lago pazzesca!
L’Alpe del Barba e il Mottarone
PARTENZA: Omegna (VB).
TEMPI DI PERCORRENZA: 6 ore circa (15 km con dislivelli complessivi notevoli oltre i 1000 metri).
PERCORSO: sentiero e asfalto.
CALZATURA CONSIGLIATA: scarpa da trekking impermeabile imperativamente.
PLUS: la vista panoramica che domina la città di Omegna e il lago d’Orta.
Esattamente dall’altra parte del Lago d’Orta rispetto alla salita alla Torre di Buccione, si trova Omegna. E’ la cittadina più grande del lago e ospita un Festival Pirotecnico Internazionale che si svolge ogni anno alla fine del mese di agosto.
Ma veniamo al trekking circolare fino all’Alpe del Barba, alla località Tre Alberi e al rientro da Agrano. Questo è più tecnico e impegnativo del precedente.
Dal Cinema Sociale di Omegna inizia il sentiero, molto ben segnalato dai cartelli del CAI, che sale al Mottarone. E’ questa la via da seguire, prima su asfalto e poi su sterrato, per arrampicare sulle pendici di questa montagna ben nota ai novaresi. Giunti all’Alpe del Barba lo spiazzo erboso invita a una sosta. Qui una fontana promette longevità e giovinezza e la vista sul Lago d’Orta e la catena alpina del Monte Rosa è davvero unica.
Si prosegue prima su erba, poi guadando un torrente, e infine salendo ripidi fino alla località Tre Alberi a circa 850 m s.l.m. Qui ci si trova a un bivio: chi desidera arrivare alla vetta del Mottarone prosegue in salita secondo indicazioni del CAI. Il mio trekking invece prosegue per boschi che spianano e poi scendono al paesino di Agrano; a tratti questa zona mi ricorda i passaggi della Via di San Francesco in Umbria.
Le indicazioni sono chiare e poi ho con me la guida dal titolo “Trekking sul lago d’Orta – 20 passeggiate ed escursioni per tutti”. Il testo è curato da Fabio Valeggia, esperto del territorio e scrittore preciso ed esaustivo. Mi sento al sicuro anche nell’andare per sentieri da sola: so di non potermi perdere lassù con la sua guida in mano.
Da Agrano si scende fino alla ferrovia, la si costeggia su asfalto fino a ritrovarsi a Omegna, si prosegue fino al centro senza perdere di vista le rotaie e ci si ritrova al punto di partenza con facilità. I km su asfalto dopo tre ore piene di trekking mi sembrano lunghi, sono almeno 6 km e sotto il sole sembrano molti di più. Consiglio di portarsi molta acqua e del cibo, soprattutto d’estate. Zone di sosta non mancano, ma i rifornimenti sono possibili solo all’Alpe del Barba e al paesino di Agrano a due ore di cammino l’uno dall’altro.
Alla fine di ogni trekking la soddisfazione, per il corpo che risponde bene e per le viste delle quali solo chi cammina può godere, è sempre grande.
2 comments
interessanti indicazioni, ma perché non pubblicare anche delle cartine/tracce gpx? sarebbe veramente più semplice seguire le tue orme
grazie
Ciao Davide. Sono felice che il post ti sia tornato utile. Questo in particolare è stato scritto da Federica, una blogger e trekker molto in gamba che ha collaborato con me un po’ di tempo fa. Effettivamente le mappe sono molto comode… Cercherò di inserirle nei prossimi post 😉 Grazie.