Ho imparato la lezione: mai guardare la salita dal basso

Se c’è una cosa che sto imparando a fare in questo cammino, e spero di potarmi sempre dentro, è non guardare mai la salita, bensì fermarmi al metro appena avanti a me.

La salita è spesso ripida, sconnessa, scivolosa, togli fiato, taglia gambe. Perché soffrirla con il corpo e con la mente fin da principio quando la si può affrontare con calma e serenità passo dopo passo?

Salita neanche delle più irte su strada bianca

Guardare lassù crea agitazione, proprio nel momento in cui il cuore non andrebbe affaticato perché motore fondamentale per la salita. Dunque meglio avere uno sguardo d’insieme e procedere consapevolmente ma passo passo; in questo modo ogni metro è una conquista, senza attese tutto è un successo, la fiducia aumenta con il raggiungimento della vetta e anche l’umore ne trae beneficio.

Visita di Gubbio al tramonto e vista dall’alto

Sono precipitosa da sempre, ora -forse- sto imparando. Se la mente deve seguire cuore e fisico certo non va affaticata con pensieri negativi e ansie da prestazione. Se i tre si devono supportare e incentivare l’un l’altro, come dicevo in un post precedente, meglio andare piano con serenità.

Provo a farne la mia metafora di vita, non garantisco nulla ma parto da qui con buone intenzioni.

Intanto nutro la mia naturale positività di giornate uniche e compagni di cammino che mai potrò dimenticare, perché parte non solo di un mio percorso ma inevitabilmente di me e della mia vita.

Scalinate infinite, come questa di Pietralunga, sono all’ordine del giorno

Proprio oggi ho avuto una visione talmente positiva da far reagire il gruppo immediatamente.
Durante la fine della tappa di oggi (26 km di media difficoltà da Pietralunga a Gubbio) ho esclamato: “Che figata! Mancano solo 50 km ad Assisi!”
Non sto a dirvi le facce intorno a me! Sguardi puntati e calcoli alla mano: equivalgono a 45 minuti di macchina su strade a percorrenza veloce, equivalgono alla distanza Novara-Milano, a poco più di una maratona, e così via.

L’ultima salita per vedere Gubbio dall’alto si può fare in ascensore (entro le 19.00)

Verissimo. Ma io continuo a guardare il bicchiere pieno per 3/4 e dico che abbiamo già 140 km nelle gambe, 140 km di costanza nella mente, 140 km di pensieri e condivisione, 140 km di salite e scollinamenti, 140 km di forza d’animo, 140 km di piacevolezza. È tutto molto bello e vivo sensazioni di forza acquisita e di essere viva sopra a tutto!

E ora buon cammino a me, che la tappa di domani da Gubbio a Valfabbrica prevede 35 km probabilmente sotto la pioggia. Ci penserò domani: ricordo bene la lezione… un passo alla volta, mai guardare la salita dal basso.

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