Informazioni e curiosità su Catania

Lo sapete che da Milano Malpensa raggiungere Catania è un attimo?! Il mio tour on the road della Sicilia, #BorghiSiciliani, inizia proprio da Catania, in compagnia della travel planner e tour leader Alessandra di Sicily4Seasons e di guide d’eccezione, compagni di viaggio insostituibili che faranno la vera differenza!

Carretto siciliano folkloristico

Vicino all’aeroporto di Catania, il noleggio auto è comodo, semplice ed economico. Una navetta ci preleva direttamente in aeroporto e a pochi minuti possiamo ritirare il nostro mezzo precedentemente prenotato. E’ una utilitaria 4 porte, compatta e agevole, che ci costerà meno di 100 euro per 5 giorni.
Un consiglio però: anche se la cifra finale praticamente raddoppia, valutate seriamente l’assicurazione kasko perchè è molto probabile che la vostra auto subirà qualche danno anche in un soggiorno molto breve. A noi hanno scardinato, urtando con un altro mezzo, lo specchietto retrovisore del guidatore e ci è costato quanto l’intero noleggio.

Piazza del Duomo

Piazza Duomo e la Pescheria.

La città non è trafficata come pensavo e anche trovare parcheggio in centro è fattibile. A pagamento, ok, ma a cifre accettabili!
Raggiungiamo a piedi piazza Duomo e la prima cosa che mi stupisce è la quantità di gente in movimento alle 10 di mattina. Gli spazi sono ampi, luminosi. La giornata è soleggiata ma non manca mai un’arietta quasi fastidiosa. Mi spiegano che la pianta della città è stata proprio studiata con quello scopo. Le vie principali si incrociano fra loro con pianta romanica – incroci a X – e quelle rivolte dal mare verso l’entroterra incanalano l’aria diffondendola poi per l’intero centro storico, e abbassando le temperature soprattutto nelle torride estati.

La pescheria, il mercato del pesce in centro

Oltre alla gente, sicuramente la mia attenzione viene rapita dal forte odore di pesce. Ero pronta a questa sorpresa: un rifornito mercato di pesce fresco proprio dietro la piazza principale della città. Insolito, vero?
Si chiama “La pescheria” questo mercato che prende forma ogni mattina fino a mezzogiorno. Pensate che, avvicinandosi l’orario di chiusura, i pescivendoli abbassano a dismisura i prezzi dei prodotti e si dice che gran parte dell’avanzo di fine giornata venga addirittura gettato via, per riproporre l’indomani pesce nuovamente freschissimo!
E’ ancora mattina ma vi giuro che avrei fatto razzia di tutti quei crostacei, di enormi vongole e fasolari, di un tonno grande due volte me…!
Per non parlare del coreografico “incoraggiamento” fornito dai venditori, gridando in un dialetto stretto che, mi hanno assicurato, sarebbe difficile da comprendere anche per molti catanesi! 🙂

La fontana dell’Amenano

Proprio al di sotto del mercato scorre l’Amenano, un originalissimo fiume sotterraneo dalle acque limpide che possiamo ammirare scendendo nelle grotte di roccia lavica. Queste grotte, mi racconta Antonio, catanese e professore di lettere, si formano con un particolare raffreddamento della lava che, gonfiandosi, crea cavità anche molto grandi.

La cattedrale di Sant’Agata

Sant’Agata, patrono di Catania.

La nostra guida a Catania, che ritroveremo anche a Castelmola e Taormina, è Margareth, una ragazza competente e simpatica che ci racconta della tradizionale festa di Sant’Agata, patrono della città: festeggiamenti che durano ben 40 giorni! Possiamo vedere le antiche carrozze che in quei giorni di festa vengono rimesse in strada per la processione e il rigido cerimoniale con costumi del 1700!

Cupola della chiesa della badia di Sant’Agata

Scorcio del centro storico

La storia della Santa narra che Agata fu una diaconessa poco più che ventenne talmente dedita a Dio da sopportare minacce, pressioni e torture pur di non concedersi al proconsole Quinziano, invaghitosi di lei. La giovane non volle piegarsi, fino al sopraggiungere della morte.
Un valore simbolico molto importante per i catanesi fu acquisito dal velo di Agata, di colore rosso, tipico della divisa delle diaconesse dell’epoca. Pare che questo velo fu anche utilizzato durante il martirio coi carboni ardenti e che acquisì il colore rosso proprio dal fuoco di questi. Ed ecco che, sotto le pendici dell’Etna, la popolazione interpreta questo velo rosso a protezione della furia del vulcano.

La tomba del compositore Bellini, nel Duomo

I biscotti dedicati al compositore Bellini.

All’interno del maestoso Duomo dedicato a Sant’Agata possiamo trovare la tomba del compositore Bellini, di origini catanesi. Margareth ci racconta una curiosità.
In onore del musicista, da anni è consuetudine regalare ai bambini il primo di novembre particolari biscotti di mandorla chiamati proprio ‘nzuddi – da Vincenzuddu, diminutivo di Vincenzo -.
Questi vengono nascosti per casa insieme ad un paio di scarpe nuove, come vuole la tradizione, spiegando ai bambini che sono regali lasciati per loro dai morti. Così facendo si stempera la paura della morte e si infonde un certo senso di protezione che i cari estinti sarebbero soliti offrire a chi lasciano sulla terra.

U Liotru, l’elefantino in basalto simbolo di Catania

La leggenda dell’elefantino simbolo di Catania.

Al centro della piazza spicca una simpatica statua in basalto nero che rappresenta “u Liotru”, l’elefantino simbolo di Catania, fatta costruire dall’architetto Giovanni Battista Vaccarini che si occupò della ricostruzione della città dopo il forte sisma del 1600. Il nome Liotru deriva da Eliodoro. Leggenda narra che questo nobile catanese costruì l’elefantino e che fosse anche solito cavalcarlo per raggiungere Costantinopoli.
Molto più probabile invece l’interpretazione del geografo Idrisi che nel XII secolo identificò la statua come reperto costruito durante la dominazione cartaginese e divenuta poi magica per i catanesi perchè in grado di proteggere il centro abitato dalle eruzioni dell’Etna.

L’antica università

I fori di Catania

Carine queste curiosità vero? Sono proprio quei dettagli che, oltre alle personali sensazioni che mi colpiscono in ogni viaggio, ricordo più volentieri una volta casa. Spesso con un sorriso!

Non molto distante da Catania potrete visitare il borgo che è stato set del famoso film di Francis Ford Coppola “Il Padrino” e set dell’ultimo spot pubblicitario “Birra Moretti”: Savoca.

Related posts

Viaggi autunnali: 3 destinazioni italiane da non perdere

Cosa vedere a Tortoreto, la destinazione perfetta per un’estate in Abruzzo

3 percorsi in Val di Fassa per tutta la famiglia

2 comments

Debora 16/08/2014 - 11:43

rettifico una piccola cosa 😀 nell’università che hai fotografato ancora fino ad oggi si tengono lezioni 😀

Greta 16/08/2014 - 15:26

Grazie Debora!! 🙂

Add Comment