Giorno 1.
Lo splendido castello di Leeds, nella contea di Kent, dopo numerose ricostruzioni e modifiche è oggi location ideale per matrimoni romantici ed eleganti.
Fin dagli anni del suo massimo splendore, la giovane e ricchissima proprietaria lady Baillie era solita organizzare magnifiche feste dove era invitata la più alta rappresentanza d’Inghilterra. Sale da ballo, da pranzo, camere da letto e curati giardini che abbracciano il lago su cui sorgono gli edifici principali: da fiaba.
Tutte le sale oggi sono arredate con molti mobili ed oggetti originali dell’epoca.
Un fascino speciale è trasmesso dalla biblioteca, straripante di libri riposti con metodico ordine. E un dipinto, in particolare, che raffigura lady Baillie con le sue due figlie in età adolescenziale. E’ bello, è vivo e racconta, da solo, parte della storia.
La cittadina di Canterbury è vivace e affascinante. Godetevi le ultime ore di luce tra i suoi viottoli acciottolati per poi rintanarvi in un pub o ristorante dall’insegna in ferro battuto.
Giorno 2.
E’ vivamente consigliata una visita guidata alla Canterbury Cathedral: ammirarla da soli non susciterebbe di sicuro lo stesso effetto.
Magari chiedete del Signor Roberto, vi spiego tutto QUI dove troverete anche i consigli per dormire e mangiare a Canterbury.
Ci spostiamo nella contea di Sussex, East Sussex per la precisione, dove visitare un paese-bomboniera che se non l’avessi visto non ci avrei creduto!
Rye, molti anni fa, era un’isola. Difficile da credere! Ora il mare è a circa 10 km dal paese ma il fascino non è andato certo perduto. Arroccato su una collina, Rye culmina con la chiesa e l’antica torre nella quale suona ancora la seconda campana più antica al mondo. In realtà la campana è stata fusa e utilizzata per costruire numerose campane che diffondono la squillante melodia del carillon.
Per la notte si spostiamo a Eastbourne, sul mare. La località è nota per essere vivace e festaiola ma probabilmente il caos è concentrato nelle stagioni più turistiche perchè trovo una gran pace e il rilassante rumore delle onde che cullano il mio riposo al The View hotel (vista mare…).
Giorno 3.
La costa del Sussex alterna lunghe spiagge sabbiose ad altissime scogliere di calcare bianco. Somigliano alle famose scogliere di Dover ma è possibile visitarle con pochi minuti di strada dalle note mete balneari di Eastbourne e Brighton.
Sciarpa attorno al collo, preparatevi ad affrontare il forte vento che le caratterizza. Sono curiosissimi gli alberi cresciuti completamente piegati da un lato a causa delle forti raffiche!
Beachy Head è il promontorio bianco più alto di tutto il Regno Unito: incantati dal panorama e dal grazioso faro a strisce bianche e rosse che potete avvisare, troverete anche numerose croci fissate al terreno.
Per la sua naturale conformazione, questo luogo è tristemente frequentato da aspiranti (e non) suicidi. L’impressionante altezza per alcuni è garanzia di un passaggio a vita migliore.
Un team specializzato sorveglia la zona giorno e notte e ogni anno sventa più di 300 suicidi.
Con una passeggiata si può raggiungere la scogliera Seven Sisters con la spiaggia formata da curiosissime pietre bianche e nere e un grazioso shop con souvenir hand made.
Uno dei progetti di viaggio su cui vorremmo lavorare presto: un on the road tra i paesi dell’antica, vera Inghilterra, proprio come Rye. D’obbligo soggiornare in una locanda: di quelle con il pub annesso che ti serve boccali di birra ed un pasto caldo prima di andare a letto presto.
Nel piccolissimo paese di East Dean visitiamo The Tiger Inn, proprio quello di cui stavo parlando!
Birra ambrata artigianale, con schiuma leggera ma retrogusto amaro da pils. Piatti fumanti dal profumo irresistibile, camere accoglienti e cottages per i più romantici.
Fuori le pecore, gli immensi pascoli verdi delle campagne inglesi. Credo tornerò presto!
Giorno 4.
Gli inglesi dicono che Lewes sia il posto migliore dove vivere nel Sussex. Sicuramente la cittadina di circa 15000 abitanti è un luogo molto piacevole anche da visitare in giornata.
Scegliete uno dei numerosi e accoglienti pub dove dissetarvi con una pinta della birra locale Harveys.
Visitando il vecchio castello normanno potrete salire in cima alla torre millenaria e ammirare l’intera città dall’alto. All’interno, si assiste ad un video che racconta la storia di Lewes dall’età della pietra fino all’epoca Vittoriana. E poi ci si diletta nello shopping al gift shop.
Una visita è da dedicare anche all’Anne of Cleves House dove potrete vedere come vivevano, lavoravano e si rilassavano in casa i Tudor.
Ci sono biglietti cumulativi da acquistare per le visite, disponibili tutto l’anno.
Per la serata, spostatevi a Brighton e godetevi un po’ di vita mondana! Passeggiata sul famoso pontile con le giostre old style, un cocktail sul lungomare…
Giorno 5.
Non puoi dire “Inghilterra” senza menzionare un tè delle 5. Eppure gli inglesi pare sorseggino tè a tutte le ore del giorno e della notte (non troverete mai un hotel sprovvisto di bollitore e filtri in camera!) ma una occasione particolare spicca sulle altre.
Dimenticate tazza di tè e 4 biscottini, qui le cose si fanno bene e il famoso “afternoon tea” al Palm Court Pavillion Cafè di Worthing si rivela un’esperienza da Alice nel paese delle meraviglie e cappellaio matto!
Si comincia con una flute di bollicine per proseguire con triple alzatine trabordanti di tartine e dolcetti. In basso i tramezzini salati con salse e patè, si sale con i tradizionali scones e si arriva all’apice con macarons, torte al cioccolato, al limone e frutti di bosco.
Dal brut si passa allo squisito tè caldo e intanto il tempo scorre a questa tavola imbandita in modo frou-frou.
Esperienza very British che vi terrà occupati, normalmente, dalle 13 alle 15/16: sta a voi gestire o meno anche un pranzo ed una cena! 😉
Dopo un paio d’ore trascorse cullati dalle melodie dell’orchestra filarmonica di Worthing in concerto proprio durante il nostro passaggio in città, approfittiamo di un raro sole inglese per goderci un tramonto epico sul molo della città.
Lungo le coste del Sussex di trovano queste lunghe passeggiate che terminano spesso su un pontile in legno dove trovate ristoranti, cafè o giostre (avete presente il famosissimo molo di Santa Monica, dove finisce la Route66?)
Anche qui il fascino del molo ci rapisce. E con questi colori non è difficile a credersi!
Per restare immersi nella giusta atmosfera, si dorme all’Ardington Hotel: stile British e cortesia assicurati!
Giorno 6.
Giungo ad Arundel in una rara giornata di sole, di quel sole primaverile, caldo.
Il castello è privato e purtroppo è chiuso nei periodi meno turistici.
Lo ammiro da fuori: è lo sfondo irrinunciabile a tutti gli scatti che dedico alle fiabesche case in stile Tudor, all’imponente Cattedrale, ai cottages che si specchiano sulle acque del fiume che attraversa il paese.
Arundel è la cittadina dove trovare le porte di ogni abitazione curate ed adorne di fiori, simpatiche targhe agli ingressi “dolls house”, “The White House”, negozi vintage che ti risucchiano all’interno…
A pochi chilometri, Bolney vineyard: una visita ai vigneti curati con impeccabile attenzione (inglese!), allo stabilimento e poi l’immancabile degustazione dei loro vini migliori.
La cura per il prodotto e verso il cliente sono evidenti.
Alcuni vini possono risultare interessanti anche all’esigente palato italiano. Come l’ottimo “Lychgate white” da bere fresco per accompagnare affettati e formaggi poco stagionati.
Ci troviamo a poco più di mezz’ora dall’aeroporto di Gatwick: comodissimi per ripartire con un volo low cost verso Malpensa.
Ma con un giorno in più a disposizione è possibile pernottare nella zona aeroportuale, più a buon prezzo, per raggiungere Londra la mattina seguente.
Giorno 7.
Se come me siete appassionati di ruote panoramiche potete salire sul The London Eye, la terza ruota più alta del Mondo!
O qualche visita classica come il Big Ben, il Tower Bridge, la London Tower, il primo Madam Tussauds Museum…
Ma se volete uscire dal “luoghi comuni londinesi” qui trovate le visite più originali e meno turistiche da fare a Londra!
Londra offre un po’ di tutto e, se vi fermate solo un giorno, Federica ci spiega quale abbonamento per i mezzi pubblici è il più conveniente!
Un ringraziamento speciale a Silvia e Simona di VisitBritain: simpatia e competenza hanno reso questo viaggio un’emozionante e piacevole scoperta!