Meta turistica tra le più ambite del sud Italia, il Salento ospita sulle sue spiagge tantissimi turisti, in special modo nel periodo estivo. La zona pugliese può vantare magnifiche spiagge ed un mare cristallino ma anche una storia che saprà coinvolgere il viaggiatore in tutti i mesi dell’anno.
Chi in un modo e chi in un altro, tutti gli 8 borghi della Terra dei Messapi hanno qualcosa da raccontare.
Tra una distesa di ulivi secolari ed un muretto a secco, tra una cooking class in masseria ed un giro in bici su pista ciclabile per smaltire il lauto pranzo pugliese, iniziamo il nostro itinerario nella Terra dei Messapi alla scoperta dei paesi che ne custodiscono le caratteristiche salienti.
Mesagne
Si tratta del fulcro della Terra dei Messapi, una specie di capitale del territorio. Da qualche anno sta valorando bene per guadagnarsi il titolo di centro del turismo in questa zona del brindisino. Il suo sviluppo, negli ultimi 10 anni, è davvero impressionante, tanto che è candidata come Capitale della Cultura 2024.
Oggi Mesagne è riconosciuta come città turistica anche dagli abitanti che prima la percepivano nota quasi esclusivamente come sede della SCU (Sacra Corona Unita).
Visitare Mesagne significa partire dal suo cuore pulsante: il castello, che è proprio a forma di cuore. Reso fruibile quotidianamente dal Comune, il castello è visitabile con visite guidate e ospita, in una sua ala, mostre di importanza nazionale come Picasso e Warhol.
Attorno al castello di Mesagne si sviluppano realtà attive e propositive come i numerosi ristoranti tipici nascosti tra i vicoletti del paese.
Le tante attività di restauro (delle numerose chiese barocche, della pavimentazione stradale nel centro storico…) hanno sicuramente migliorato l’aspetto estetico andando ad incentivare il turismo.
Per gli appassionati di archeologia c’è il parco archeologico di Muro Tenente tra Mesagne e Latiano. Grazie alla collaborazione con l’università olandese di Amsterdam sono proseguiti scavi con importanti ritrovamenti.
Francavilla Fontana
La fama di Francavilla Fontana deriva dal sedicesimo secolo quando gli imperiali decisero di costruire il loro palazzo signorile dove attualmente è ubicato il Municipio. Si trasforma così nella “città degli imperiali“.
Qui il turismo è ancora in una fase iniziale di sviluppo. Si sta lavorando su un museo per condividere la parte storica del luogo ma ci si impegna anche a far conoscere le tradizioni, come i pappamusci di Francavilla.
Cosa sono i pappamusci (confratelli) di Francavilla?
Si tratta di una processione che si svolge il venerdì santo. Una trentina di persone a piedi nudi ed abbigliati con un saio portano sulle spalle croci pesantissime in segno di penitenza.
Latiano
Anche a Latiano si trova un importante palazzo costruito da famiglie imperiali che attualmente è di proprietà comunale. Al suo interno vengono svolte numerose attività sotto la supervisione della proloco cittadina, molto attiva sul territorio da 30 anni.
La prima domenica di ottobre, ad esempio, si svolge la sagra degli stacchioddi (orecchiette). Qui è usanza che tutte le famiglie del paese acquistino un tavolo su cui consumare le orecchiette della festa cucinate dalla proloco. In questa occasione di festa, la piazza di Latiano si riempie completamente di tavoli imbanditi, oltre che dalle orecchiette, da molte altre pietanze tradizionali pugliesi che ogni commensale porta da casa. Un pranzo di comunità che conferma l’ospitalità del sud e a cui mi piacerebbe tantissimo poter prendere parte un giorno!
San Pancrazio Salentino
Da qui cominciano i borghi diciamo “minori” della Terra dei Messapi. Paesi molto piccoli dove non sono presenti edifici storici rilevanti o dove non sono ancora stati organizzati eventi e attrazioni che possano richiamare un buon numero di turisti.
Qui però, per chi ha l’occhio allenato, la tradizione e l’autenticità sono più marcati.
San Pancrazio è caratterizzata da una campagna fitta di masserie che producono ottimi prodotti caseari, carni, ortaggi, vino e frumento. Le colture agricole sono incentrate sull’olivo, con la produzione dell’olio d’oliva extravergine Terra d’Otranto DOP. I vitigni sono coltivati con una particolare tecnica di potatura detta alberello pugliese adoperata per le produzioni di Salice Salentino DOC e IGT Salento.
Provate a raggiungere Monteruga, un piccolo villaggio disabitato dove però sono rimaste integre le masserie circostanti che ne hanno dato il nome. E poi il villaggio di Sant’Angelo con le cripte bizantine.
Sei amante dei villaggi fantasma?
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San Dònaci
All’interno dell’agglomerato urbano spicca sicuramente il Castello o Palazzo arcivescovile dell’arcidiocesi di Brindisi. L’occhio cade immediatamente sull’alto campanile della chiesa di Santa Maria Assunta che presenta un’architettura che richiama il periodo neoclassico.
Il paesaggio circostante è abbracciato dal parco Li Paduli.
Il territorio di San Dònaci è caratterizzato dalla presenza di un’importante falda acquifera sotterranea. Questa, fertilizzando il terreno, rende il territorio ideale per la viticoltura.
San Dònaci è quindi il paese delle cantine vitivinicole: grande centro di produzione e d’imbottigliamento di rinomati vini rossi, bianchi e rosati.
Cellino San Marco
Beh diciamolo, di famoso, Cellino San Marco, ha principalmente Al Bano!
Attrazione primaria del territorio, infatti, sono proprio due famose cantine, una delle quali di proprietà del noto cantante italiano. Ne deriva che anche questa cittadina si basi ancora principalmente sull’agricoltura e meno sul turismo.
San Pietro Vernotico e Torchiarolo
L’area di San Pietro Vernotico si caratterizza per le falde acquifere che aiutano la coltivazione di uliveti e vigneti ma anche del noto Carciofo Brindisino IGP.
Da visitare: la chiesa di San Pietro Apostolo, la chiesa Matrice, la Torre Quadrata e le tipiche case a cannizzu, edificate a secco con pietre naturali e imbiancate con la calce.
Supportato dalle falde acquifere è anche il territorio di Torchiarolo che concentra la sua bellezza in particolar modo nelle campagne tra vigneti ed ulivi. Proprio qui si possono visitare il parco archeologico di Valesio, un’antichissima necropoli messapica, e due torri del XV-XVi secolo d.C., Torre Lo Muccio e Torre Bartoli.
D’ogni buon conto, si tratta degli unici paesi della Terra dei Messapi che possono vantare lo sbocco sul mare. Con una manciata di abitanti, San Pietro Vernotico e Torchiarolo ovviamente catalizzano il turismo marittimo, come buona parte delle mete pugliesi molto più note e ricercate.
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Qui trovi il sito ufficiale del GAL Terra dei Messapi.