Visitare La Paz: cosa fare e vedere nella capitale della Bolivia

La Paz, una delle due capitali della Bolivia, è una città che appare subito caotica, rumorosa e sporca.
Ad un primo impatto, magari dopo aver visto maiali frugare nella spazzatura o uomini orinare tranquillamente a bordo strada, chiunque vorrebbe scappare non appena possibile.

Ma se ci si ferma almeno una giornata, se si passeggia per le vie del centro insieme alla gente del posto, se ci si siede la sera in piazza insieme a centinaia di persone ad assistere ai più svariati spettacoli di artisti improvvisati, allora si scopre la vera anima di La Paz. Ecco una città cosmopolita che sta vivendo un boom economico ed edilizio, nel tentativo di mettersi al passo delle altre capitali mondiali.

La Paz, dall’alto della città

La Paz è una città immensa, di un milione e mezzo di abitanti, che occupa una intera vallata ed è divisa in tre macro zone (El Alto sull’altipiano, La Paz-El Prado nucleo storico e La Paz Sur zona residenziale ed economica) e centinaia di quartieri. Le zone tourist-friendly si concentrano nel quartiere del centro-El Prado, tra la piazza di di San Francisco e piazza Avaroa.

Fatto salvo per i ripidi saliscendi delle pittoresche viuzze del centro storico, La Paz è una cittá che si può anche vedere in una giornata.

La banda che suona la domenica mattina in piazza

Gelataio boliviano

Feste e cerimonie a La Paz

Partendo da Piazza San Francisco, la mattina nei weekend, si può prendere posto sulle gradinate per assistere ad un concerto gratuito di musica classica all’aperto, insieme a migliaia di persone vestite a festa.

La barocca chiesa di San Francisco, con accanto l’interessante museo (lun-sab ingresso 20BOB), è la più antica della città e merita una visita per i ricchi e coloratissimi altari che contraddistinguono le chiese del Sud America.

Scendendo verso El Prado, la via dello “struscio” e dei negozi delle grandi marche, attraversiamo Av. santa Cruz, un po’ pericolosa per i lavori in corso che ci obbligano a rocamboleschi attraversamenti pedonali.

Si gioca a scacchi in centro a El Prado

Raggiungiamo finalmente El Prado (Av. 16 Julio) : è domenica e la via è chiusa al traffico per la festa.
Un tripudio di bancarelle artigianali, pittori, una decina di palchi con concerti e spettacoli teatrali, aree giochi per bambini (e per genitori), tendoni ristoranti, corsi di origami e, soprattutto, servizi utili alla popolazione.
Troviamo corsi di sicurezza stradale, diagnosi della dislessia, corsi di alfabetizzazione per adulti, e persino la vaccinazione antirabbica gratuita per tutti i cani (randagi e non).

La chiesa di San Francisco

Iniziative quasi commoventi, anni luce lontano da ciò che offrono le feste popolari italiane. E vedere quei randagi girare orgogliosi per il centro con il loro nastrino verde al collo, mi ha fatto scendere più di una lacrima.

Negozio di amuleti e pozioni a Sagarnaga, La Paz

Pozioni per tutte le esigenze

Stregoni, fattucchiere, talismani e amuleti a La Paz: l’artigianato boliviano di Sagàrnaga

La ripida calle a lato della chiesa di San Francisco è Sagàrnaga, la via dell’artigianato, tappa obbligatoria per i nostri acquisti!

Linares, la seconda traversa che si incontra salendo, nasconde i segreti dell’Hacicherìa, un mix di stregoneria, cartomanzia e religione tramandata oralmente dalle matrone proprietarie dei negozi e dagli stregoni che, vestiti di nero, passeggiano per la via.

Amuleti a Sagarnaga

Altarino propiziatorio a Sagarnaga

Feti di lama mummificati, becchi di tucano, corni di mucca, uccelli essiccati, pozioni miracolose per ogni necessità (fortuna, denaro, salute e sesso), talismani e amuleti, ogni oggetto ha una precisa funzione. Ma i talismani, perché funzionino, vanno usati seguendo diligentemente le precise indicazioni che vi verranno fornite al momento dell’acquisto!
Lo ammetto, non abbiamo resistito, qualcosa di simpatico l’abbiamo acquistato anche noi!

Chiese, cattedrali e musei a La Paz

La cattedrale, del 1835, si trova sulla collina di fronte ed è particolare sia per le vetrate coloratissime che per la tecnica con cui è stata costruita sul ripido versante: la navata è ben 12 metri più bassa dell’entrata principale!

Nella piazza, accanto alla chiesa, vi è il Palazzo Presidenziale, dimora (saltuaria) dell’attuale presidente Evo Morales, che pare ultimamente preferire la più mite Santa Cruz de la Sierra.

Calle Jaen, particolare

A poche centinaia di metri, vale lo sforzo della scalata Calle Jaen, la coloniale via dei musei.
– Il museo dell’Oro, con preziosi manufatti anche da Tiwanaku.
– Il Museo della Guerra del Pacifico, quella in cui la Bolivia nel 1884 perse ogni sbocco sul mare.
– La Casa di Murillo, leader indipendentista autoproclamatosi primo presidente della Bolivia.

Donne in abiti tradizionali che ballano per le vie

Spettacolo folkloristico per le vie di La Paz

Abbiamo soggiornato in questa chiassosa per città per quasi 4 giorni ed ogni sera il cielo si illuminava di fuochi d’artificio. Ogni sera, girando l’angolo, si incontravano feste e manifestazioni musicali, spettacoli di ogni tipo, danze e allegria.

Molte donne sfoggiavano l’abito tradizionale boliviano più bello e prezioso e fiere si lasciavano fotografare in nostra compagnia (anche se a volte un po’ imbarazzate di trovarsi dinnanzi all’obbiettivo).
I bambini piccolissimi giocavano con la palla al centro della piazza senza che i genitori li assillassero. Tutto intorno carretti colmi di gelati, patatine fritte e caramelle.

A poco a poco la città ci ha dato l’impressione di vivere in un piccolo paese in festa, di quelli in cui ci si conosce tutti e si è sereni e con tanta voglia di vivere. E’ stata una bellissima sorpresa!

L’arrivo in Bolivia, dal Perù, è stato molto originale e qui vi racconto la curiosa esperienza di attraversare la frontiera a piedi.
Appena entrati in Bolivia abbiamo passato la notte sul lago Titicaca (il più alto lago navigabile al mondo) e la mattina seguente siamo sopravvissuti al trekking sull’Isla del Sol.

 

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