BlogTour #lerondini tra arte e delizie

L’hotel Le Rondini di San Francesco al Campo, a 20 minuti da Torino, ha organizzato l’evento e dato il nome a questo blogtour che ha catapultato me ed alcuni colleghi in un mondo di arte e leccornie tutte da gustare.

L’hotel Le Rondini a San Francesco al Campo

Accolti con gentilezza e professionalità, nella tarda mattinata di sabato 18 gennaio, abbiamo potuto visitare l’hotel con la cortese guida del direttore Denì Martinetto.
L’importante ma attenta ristrutturazione ha trasformato un antico cascinale dei primi anni dell’ottocento in una accogliente residenza fornita di tutti i confort per i clienti. Il wifi è presente ovunque. Le camere sono di diverse metrature e arredate con gusto. Alcune con parquet e travi in legno a vista. I bagni comodi e moderni.
Al piano inferiore troviamo una sala tv, una elegante camera dove nel pomeriggio potremo gustare un tea party vittoriano e il pezzo forte, la stanza che svela la pura essenza di questo particolare hotel amante dell’arte: il salone delle mostre.

“Dormire nell’arte” è un ambizioso e ammirevole progetto che l’hotel Le Rondini porta avanti con il pittore e scultore  locale Mimmo Laganà.
Ospitare mostre d’arte moderna e contemporanea sotto la direzione artistica del Laganà, farà divenire l’hotel un luogo di frequentazione da parte dei residenti e anche delle scolaresche, afferma il direttore.
Un fitto calendario di eventi, che verranno ospitati dell’hotel, vedrà come protagonisti artisti diversi fra loro che animeranno la “sala delle volte” a loro dedicata, ma anche la reception e, con la stagione calda, persino la bellissima corte esterna.

I dipinti di Lucio Greco

Il giorno della nostra visita, il salone esponeva opere che ci hanno lasciato a bocca aperta.
Tre pareti interamente dedicate ai dipinti di Lucio Greco. Dipinti straordinari. Olio su tela. Che, se guardati da una certa distanza, avrei giurato fossero fotografie, talmente perfetti. Tutti in sfumature di grigio, rappresentavano star del rock come Skin, Marylin Manson, The Muse, Linkin Park, fino a Eminem e Pink. Uno più bello – e soprattutto realistico – dell’altro.
Il bravissimo pittore bolognese tratta anche tecniche più particolari e complesse che possiamo ammirare su catalogo.

Le estrose opere di Mimmo Laganà nella “sala delle volte”

Al centro della sala invece, troneggiano opere di tutt’altro stile. Qui il realismo si fa da parte per aprire le porte alla fantasia. Eccoci di fronte ad un piccolo “campionario” dell’arte di Mimmo Laganà. Un’arte speciale, affascinante e unica che scopriremo meglio più tardi, dopo pranzo, quando ci ospiterà nella sua magica Factory Dreams.

Il ristorante Del Gallo a San Francesco al Campo

Per pranzo, il ristorante Del Gallo ci accoglie con professionalità ma con quel calore che ti fa sentire in famiglia.
Il locale è infatti a conduzione famigliare e la sua storia risale a diverso tempo fa, quando i genitori dell’attuale proprietario seppero fare la differenza e trasformarono un comune luogo di passaggio in uno dei ristoranti più apprezzati della zona.
Ci troviamo sempre a San Francesco al Campo e il menù rispecchia molto la tradizione piemontese. Che io tra l’altro conosco abbastanza bene e apprezzo molto!
Il menù prevede un antipasto di tonno di coniglio con nocciole e melograno, saporiti agnolotti del plin, arrosto con gateux di patate e salsa mornais.
Il dolce è una gioia per gli occhi oltre che per il palato: bunet con crema e macaron al gianduia.
Ogni piatto prevedeva il bis per gli stomaci extralarge!
Il tutto annaffiato con ottimo Erbaluce servito fresco e con un calice di moscato per il dessert.
Lo chef e proprietario, il signor Luciano, è stato gentilissimo nel raccontarci la storia del suo ristorante e nel fornirci alcuni dettagli sulla ricetta dei suoi golosi macarons.

La fornitissima cantina del ristorante

In più ci ha concesso una visita guidata dell’intero locale che comprende diverse sale per gli ospiti, una graziosa e fornitissima cantina dove in estate vengono serviti sfiziosi aperitivi sul lungo tavolaccio in legno grezzo e, dulcis in fundo, ci ha mostrato cosa “bolliva in pentola” all’esterno.
La tofeja è una particolare anfora in terracotta con manici e coperchio a chiuderne l’imboccatura. Racchiude al suo interno un grosso involtino di cotenna di maiale con contorno di fagioli. La paziente cottura prevede ore di forno a legna ed infatti quella speciale pietanza era riservata agli ospiti che sarebbero giunti per la cena.
Il ristorante Del gallo è a disposizione per serate organizzate a base di piatti tipici piemontesi. Piatti unici, s’intende, in quanto spesso molto sostanziosi. Cotiche e fagioli… ma anche fritto misto piemontese, bagna cauda e altre specialità che personalmente adoro!

La Factory Dreams di Mimmo Laganà

Soddisfatti e a stomaco pieno siamo finalmente pronti ad affrontare la visita all’enorme laboratorio dell’artista Mimmo Laganà. La Factory Dreams è una vecchia cartiera abbandonata anni fa in circostanze misteriose.
Una leggenda narra di fantasmi. Un bel giorno, gli operai entrando al lavoro la mattina iniziano a rinvenire numerose pile di fogli gettate a terra e scarabocchiate con colori. Colori assolutamente non presenti in cartiera.
Una, due, tre volte, lo strano fatto iniziava a diventare frequente e in molti, spaventatissimi, decisero di abbandonare il lavoro.
Tutte le misure di sicurezza dei tempi furono sperimentate: sbarre, lucchetti… ma niente, questi “fantasmi con vena artistica” ormai vivevano nell’edificio in pianta stabile.
Così la cartiera chiuse e solo dopo molti anni fu acquistata dal signor Mimmo che, attratto dall’aura che emanavano quelle enormi stanze, si sentì subito ispirato per iniziare una nuova carriera.

Estrose composizioni di Mimmo Laganà

Lavorando da anni in una officina meccanica, il signor Mimmo entrava in contatto con numerosissime parti in disuso e di scarto, di ogni tipo, e non ha mai accettato di gettarle via. Dice infatti che ogni oggetto, ogni parte, seppur piccola, ha diritto a ricevere una nuova vita sotto forma di qualcosa di completamente diverso.
Un diritto ampiamente guadagnato dal radiatore, dal bullone, dalla marmitta ecc che hanno compiuto il loro dovere e sono stati importanti se non essenziali prima di divenire obsoleti e quindi “rottami”.
Lui reinventa per loro una nuova identità e li destina a vita eterna in bella mostra, parte integrante delle sue opere senza tempo.
Impossibile descrivere quel che abbiamo davanti agli occhi, le immagini possono parlare meglio di me.

Le opere di Mimmo Laganà

La grande cartiera trasformata oggi in laboratorio d’arte, racchiude buona parte delle opere di Mimmo Laganà, sia ultimate che in lavorazione. Funge anche da magazzino per i numerosi componenti ancora da assemblare e asseconda l’ispirazione di artisti esterni che vengono occasionalmente ospitati qui per fruire dell’atmosfera creativa che è cresciuta col tempo.

L’artista, già pienamente affermato nel settore sia a livello nazionale che internazionale, espone in diverse importanti gallerie d’arte come il “Museo Galleria Ferrari” a Maranello, l’Artexpo a New York, la Galleria “Marco-Fine Arts” a North Rodeo Drive di Beverly Hills, la Galleria Vromans di Amsterdam e il Museo dell’automobile di Torino.

Il Victorian Tea Party

La giornata fredda e piovosa si conclude nel migliore dei modi. Con un Victorian Tea Party nell’elegante sala dell’hotel Le Rondini allestita per l’occasione.
La gentile proprietaria della Tea Boutique Emozioni in Dettagli ci attende dinnanzi ad un lungo tavolo con tovaglia in lino. Le tazze in porcellana bianca e le teiere sono pronte per scaldarci con prelibate varianti di tè.
Tre in particolare ci verranno servite, accompagnate da biscotti al burro:
un tè Assam aromatizzato alla scorza d’arancia e fave di cacao, con poca teina, perfetto anche nelle ore serali;
un tè Ceylon – classico tè nero più conosciuto  come Earl Gray – aromatizzato alla cannella, con alto tasso di teina e suggerito fino alle ore 17;
un altro tè ceylon dal particolare aroma di cappuccino – sono utilizzate fave di cacao e vaniglia.
Ci viene inoltre suggerito un particolare zucchero – anche se la tradizione lo vorrebbe al naturale –  a base di cristalli di zucchero di canna e frutti essiccati: molto particolare e anche bello da vedere.

Esperta di questa pregiata bevanda dalle antiche origini, la signora Stefania Bruno ci racconta alcune curiosità.
Voi sapevate che tè nero, tè verde, tè bianco, tè rosso, provengono tutti dalla stessa pianta? E che a determinarne le notevoli differenze sono semplicemente il metodo di coltivazione e quello di lavorazione?
In particolare, il tè bianco è il più pregiato, raro e costoso perchè costituito esclusivamente dalle foglie apicali della pianta, che si trovano, in numero ristretto, al di sotto della gemma.
Ci credete che i tea party in stile vittoriano e georgiano meglio organizzati prevedono anche stuzzichini e tartine salate, con un flute di champagne ad accompagnare il tutto?
E ancora: i tempi di infusione variano per godere al meglio della pregiata aroma. Per l’uomo ne servono 5 mentre alla donna sono sufficienti 3 minuti.
Per finire, ricordate sempre di non far raggiungere all’acqua la temperatura di ebollizione. Sono sufficienti 80 gradi per permettere al filtro di sprigionare al meglio il gusto che andrete ad assaporare, in tutta calma, durante un TeaTime che ora io saprò allestire alla perfezione!

Appuntamenti “Tea Party nella residenza d’epoca”:

Sabato 22 marzo Victorian tea party-coffeine free: con presentazione del tè rosso Africano Rooibos.
Sabato 24 maggio Victorian ice tea party: con presentazione di tutti i tè del Mondo in versione “ice”.

Calendario mostre 2014 all’hotel Le Rondini:

Da sabato 01/03 a domenica 23/3 Pier De Felice, pittore.
Da sabato 05/04 a domenica 27/04 Attilio Colombrita, scultore.
Da sabato 10/05 a domenica 02/06 mostra collettiva “cani”.
Da venerdì 06/06 a domenica 07/06 mostra collettiva “arte di notte”.
Da sabato 14/06 a domenica 29/06 Lele De Bonis, scultore.

L’ingresso alle mostre d’arte è gratuito.

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2 comments

Farah 26/01/2014 - 18:17

Quei dipinti sono incredibili! Il ritratto di Matt dei Muse è perfetto, al tuo posto avrei sfinito l’artista per portarmelo a casa 🙂
Un abbraccio!

Greta 26/01/2014 - 18:32

Per portarti a casa il quadro o il pittore? Hi hi…
Sì, davvero dei capolavori. Pensa che ho realizzato non fossero fotografie dopo mezzora che ero lì!
Grazie di aver fatto un giro di qui! 🙂

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