Quaderni, spilline, portafoto, chi di noi non ha in casa un gadget con una riproduzione artistica di Keith Haring?! Qualcuno ce l’ha e magari non sa neppure che si tratta di un famoso pittore e graffitaro degli anni ’80.
Sì, perchè l’arte di questo giovane ribelle, nato in Pennsylvania nel 1958, è talmente semplice che colpisce subito al primo sguardo e appassiona anche i meno esperti.
Omini colorati, dalle sagome pulite e divertenti, tra cuori, angeli e cani con le fauci spalancate.
Questo è il Keith Haring che ho sempre conosciuto io: le opere più soft dalla semplice spiegazione. Forse.
A Monaco di Baviera incontro invece un Haring molto differente che stento quasi a riconoscere. I cuori e gli angioletti lasciano spazio a pugni di protesta, mostri e ad una marea di organi sessuali maschili.
Haring viene confermato un artista politico, con la sua arte provocatoria e moralmente impegnata.
Il suo successo esplode con l’arrivo a New York alla fine degli anni ’70 dove combatte il conservatorismo dell’era Reagan utilizzando i suoi lavori per mettere in evidenza i mali sociali.
Dichiaratosi gay, intraprende una esplicita lotta contro religione e discriminazione sessuale che, facilmente, si può riscontrare in buona parte delle opere esposte oggi al Kunsthalle.
Crude, esplicite fino all’eccesso: questo è il modo di esprimere la sua opinione al mondo intero, che ormai ha da tempo gli occhi puntati su di lui.
Amato dai famosi nomi eccentrici del periodo come Madonna, Haring presenzia alle feste più importanti e ne organizza di sue, dove l’arte è sempre al centro dell’attenzione lanciando forti messaggi contro gli eccessi del capitalismo e a favore del disarmo nucleare, della tutela ambientale e dei pari diritti.
Cresce la fama ma la vena di protesta non si affievolisce ed i graffiti, costatigli numerosi arresti, restano sempre il mezzo di comunicazione più diretto verso la massa. Tant’è che la sua ultima opera, nel 1989, è proprio un graffito in Italia, a Pisa, intitolato “Tuttomondo”.
Una delle poche opere, questa, che non è stata cancellata o asportata per essere venduta o esposta in musei.
Anche i titoli sono cosa rara nell’arte di Haring: egli lascia che ognuno possa scegliere la spiegazione più appropriata dinnanzi ad una sua opera, senza vincolarne il suo pensiero con un titolo soggettivo.
La mostra alla Kunsthalle di Monaco espone più di 160 opere, gran parte delle quali inedite e provenienti da collezioni private.
Si possono ammirare “pezzi di storia dell’artista” come i disegni portati a termine all’interno della metropolitana di New York, i piccoli smalti effetto mosaico, grandi teloni e stoffe.
Troviamo inoltre una curiosa stanza buia con musica ad alto volume dedicata ai dipinti con vernici luminose, fluorescenti. Sono le speciali opere che Haring crea durante feste ed incontri in locali notturni poco luminosi dove le luci ultraviolette donano effetto neon alla vernice.
Altissimi totem incisi, simil bassorilievi ottenuti con la tecnica del nastro adesivo, urne e vasi in stile etrusco…
Il filo conduttore di tutte le opere pare uno solo ma dalle molteplici sfaccettature espresse con numerose tecniche diverse.
Tra i lavori più eccentrici, sicuramente le banconote “rivisitate” dall’artista per essere regalate agli amici più cari. Sono pezzi da 50/100 dollari arricchiti da una vignetta e completati con una vistosa cornice kitsch. Come sbeffeggiare il valore del denaro (che poi, ironicamente, ha acquistato un valore ben più alto come opera d’arte!).
Keith Haring muore giovanissimo, nel 1990, a soli 31 anni, di AIDS.
Proprio lui, un paio di anni prima, aveva dichiarato: «Nella mia vita ho fatto un sacco di cose, ho guadagnato un sacco di soldi e mi sono divertito molto. Ma ho anche vissuto a New York negli anni del culmine della promiscuità sessuale. Se non prenderò l’AIDS io, non lo prenderà nessuno.»
La mostra temporanea allestita al Kunsthalle der Hypo – Kulturstiftung, in Theatinerstrasse 8, a Monaco di Baviera è visitabile dal 1 maggio al 30 agosto 2015.
Orari di apertura: 10 – 20
Prezzo del biglietto: 12 euro
Sono possibili visite guidate di gruppo, individuali, scolaresche e con audioguida nelle principali lingue.
Un grazie speciale a Minube e all’ente per il turismo di Monaco che mi hanno accompagnata in questa curiosissima visita!