Trekking, escursioni e passeggiate in Val di Fassa

Sass Podroi: son soddisfazioni!

Sei un romantico? –> Il lago di Carezza

Puoi vederne anche mille di questi laghi coloratissimi di montagna e avrai sempre l’impressione di essere circondato da gnomi e fatine nascosti nella vegetazione o dietro un masso.
Il lago di Carezza è un piccolo lago alpino situato a 1.534 m slm a circa 25 km da Bolzano in Alto Adige. Lo incontrerete sulla vostra strada per raggiungere il cuore della Val di Fassa.

Lago di Carezza

Superfluo dire che il lago di Carezza è noto per i suoi meravigliosi colori e per questo nella lingua ladina viene chiamato “Lec de Ergobando” cioè “lago dell’arcobaleno“.  Il suo vero nome deriva dagli arbusti che circondano la zona ma per i più romantici c’è una seconda versione.

La leggenda di Ondina e del Lago di Carezza
Come ogni luogo abitato da fate e folletti che si rispetti (ho fatto anche rima!), al lago è legata una romantica leggenda: quella della bellissima Ondina, ninfa che ne abitava le acque. Lo stregone del Latemar si innamorò perdutamente della ninfa e tentò più volte di rapirla. Un bel giorno, sotto consiglio dalla Stria del Masarè, fece apparire sopra il Lago di Carezza un bellissimo arcobaleno con l’obiettivo di attirare Ondina. Quando quest’ultima uscì dalle acque vide lo stregone e fuggì spaventata. Allora il mago, acciecato dall’ira, prese l’arcobaleno, lo fece a pezzi e lo gettò nel lago. Da quel giorno nelle acque del lago di Carezza si rispecchiano tutti i colori dell’iride e una statua in bronzo raffigurante Ondina è stata posta sulle acque.

Lago di Carezza

Per chi ama le passeggiate nelle foreste incantate, attorno al lago è percorribile un sentiero attrezzato, ma non è consentito accedere alle sue rive. Il momento perfetto lo troverete alla sera ma anche al primo mattino, quando il gruppo montuoso del Latemar con il verde della foresta di Carezza si specchia nelle acque cristalline del lago. Ma anche perchè troverete meno turisti a rovinare la poesia…

Sei uno sportivo? –> Trekking e risalite in funivia sul Sass Pordoi, 2950 mt

Nel piccolo paese montano di Alba di Canazei, 1517 mt, è possibile prendere diversi impianti anche nel periodo estivo.
i costi non sono molto contenuti ma se vi fermate per alcuni giorni informatevi sul pass cumulativo: comodo e conveniente.
Noi scegliamo la funivia che ci porta sul Belvedere di Canazei, a quota 2382 mt slm e già la risalita ci regala un panorama splendido.

Risalita verso il Belvedere di Canazei

Arrivati in vetta ci si trova dispersi nella natura e abbracciati dalle montagne, prima tra tutte la Marmolada, regina delle Dolomiti. E poi il Sassolungo, il Gruppo della Sella e, dopo pochi passi ecco che intravediamo all’orizzonte il mostro obiettivo: il Sass Pordoi. Ci è sembrato impossibile arrivare fin là. E invece…

Ok fino a qui lo sforzo è stato minimo: giusto lo svegliarsi la mattina un pochino presto. Ah, e la coda per prendere il biglietto della funivia 😉
Adesso è ora di darsi da fare.

Belvedere di Canazei

Al Belvedere di Canazei, breve trekking per raggiungere il Sass Pordoi che vedete là in fondo, in alto.

Il percorso non sembra particolarmente ripido ma vi ricordo che dove di va poi bisogna anche tornare. Sì, il ritorno sarà più impegnativo. Ma questo non ve lo racconto e quindi sarà una bella sorpresa per voi come lo è stata per noi, appena abbuffate di polenta e funghi in rifugio!
In un’oretta arriviamo al Passo Pordoi. Ok, forse anche più di un’oretta ma abbiamo fatto mille foto e story… le mie tempistiche non sono attendibili.

Direzione Sass Pordoi, 2950 mt slm

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Sul Sass Pordoi

Con un altro impianto, in un baleno, sbarchiamo sulla luna. Eh sì, la cima del Sass Pordoi è tutta roccia, bianca, aguzza, splendente. Un paesaggio da togliere il fiato. Anche perchè siamo a 2950 mt slm quindi non contate di esibirvi in prestazioni da atleta come ho provato a fare io. Mi sono limitata a rimanere in canotta e shorts dove tutti gli altri indossavano la giacca a vento 😉

E in cima al Sass Pordoi si cammina ancora…

Panorama dal Sass Pordoi: 2950 mt slm

Poi in realtà degli atleti con un pelo così li abbiamo incontrati, per pura casualità e mi hanno tolto quel poco di fiato che ancora avevo a disposizione. Che mi dite, avete mai visto buttarsi qualcuno con la tuta alare ad un passo da voi? Guardate qui…

Beh la vetta, e che vetta, l’avete conquistata. Ora, vi lascio al ritorno ma, mi raccomando, ricordatevi la sosta al Passo Pordoi per un pranzetto in baita coi fiocchi, vi servono energie!

Sei un goloso? –> Trekking al Passo San Pellegrino verso Baita Paradiso

Dall’aspetto di una gradevole e tranquilla passeggiata dopo una lauta colazione di montagna, si fa presto a trasformarla in un trekking da fiatone se si inizia a tagliare il sentiero nei prati, a 1918 mt slm, tra le beate mucche al pascolo.
Scegliete voi quanto prendere di petto questa esperienza, in ogni caso vi immergerà tra colori, suoni e profumi (non sempre deliziosi, ecco) delle affascinanti Dolomiti.

La Bait de l’Opa

Si sale verso Baita Paradiso

Un paio di consigli: portate con voi una bottiglietta di acqua, indossate scarpe da ginnastica serie o da trekking e un impermeabile tenendo sempre d’occhio il meteo che qui in alto cambia con una velocità inaspettata.

Tra fiori selvatici e mucche più fotogeniche di me nei selfie, si raggiunge abbastanza in fretta la Baita Paradiso dove un pranzo, o almeno un aperitivo di birra artigianale della Val di Fassa e un tagliere di speck, sono obbligatori!

Incontri piacevolissimi al Passo San Pellegrino

State leggendo questo articolo in inverno? E’ tutto ricoperto di neve? Niente scarpe da ginnastica e impermeabile ma ciaspole e giacca da sci: ancora più divertente…chissà se trovate anche qualche mucca che ha sempre caldo come me? 😉

Queste avventure fanno parte delle interessanti, irresistibili proposte che l’Active Hotel Olympic di Vigo di Fassa offre gratuitamente ai suoi ospiti tutti i giorni, in compagnia di una guida esperta.
Leggi qui la mia esperienza con loro.

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