Piatti e prodotti tipici bellunesi

Il Pastin: il salame non ancora stagionato del bellunese

Il pastin è una specialità tipica del bellunese. Si tratta di carne trita di maiale o manzo alla quale viene aggiunta la giusta quantità di sale e aromi. Somiglia molto ad una salsiccia o ad un salame appena fatto, non ancora stagionato.
Nella Val di Zoldo viene condito con la “conza” a base di  di vino bianco e aglio, molto saporito.

Potrete gustarlo in molti modo nella ValBelluna poichè si tratta di un prodotto tipico tradizionale.
Spesso è cotto alla griglia, come una normale salamella o verzino, ed è abbinato alla polenta di mais Sponcio (vedi qui sotto) ma abbiamo avuto la fortuna di gustarlo in piatti ben più elaborati. Come ripieno dei paccheri insieme ai fiori di zucca, come ripieno del coniglio insieme alle noci feltrine o in molte ricette di gustosi risotti.

Si mangia anche crudo, spalmato sul pane, ed è famoso il panico con pastin e formai (formaggio schiz) alla piastra, classico piatto da sagre di paese bellunesi.

Dove assaggiarlo: al ristorante La Casona, a Feltre o al ristorante-pizzeria Alpina di Norcen (BL)

Il pastin si può gustare crudo

Il pastin cotto alla griglia

Lo Schiz, il formaggio filante tipico di Belluno

Lo Schiz è un formaggio tipico della provincia di Belluno, nato nelle malghe di montagna dalla cagliata del latte appena munto.
Un tempo era il piatto principale, insieme alla polenta, di una cucina povera ma genuina. Negli ultimi decenni è tornato sulle tavole bellunesi grazie al suo sapore gustoso anche con le preparazioni più semplici e veloci.

Il suo strano nome, che quasi non pare italiano, deriva da schizà, schiacciato, in quanto ottenuto pressandolo nello stampo a forma di parallelepipedo che gli conferisce la caratteristica forma.
Viene spesso consumato come portata a sè.

La preparazione è facile per tutti: si fa rosolare con del burro per alcuni minuti a fuoco vivace, si aggiunge della panna o del latte e, coprendo la padella, si lascia sfumare a fuoco lento. La sua pasta chiara fonde facilmente e si può utilizzare per fondute e ripieni cremosi.

Lo Schiz è ottimo anche per la preparazione di alcuni dolci tipici, come la ciambella di Schiz e pere!
Un consiglio? Acquistatelo  da LatteBusche o in uno dei numerosi rivenditori. Il prestigioso stabilimento del bellunese è uno tra i più grandi d’Italia!

Dove assaggiarlo: al ristorante La Casona, a Feltre (BL)

Schiz cotto con panna

Il mais sponcio: granoturco coltivato esclusivamente nel bellunese

Il mais Sponcio è una varietà di granoturco coltivato quasi esclusivamente nel bellunese, a ridosso del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Questo speciale mais è iscritto del Registro Nazionale dei Prodotti Tradizionali e l’aggettivo “sponcio” deriva dalla sua forma appuntita, “che punge”.

La polenta di mais sponcio è quella classica del territorio montano, a grana grossa, corposa e gustosa.

E’ sempre presente sulle tavole dei bellunesi e noi l’abbiamo assaggiata in molti modi. Con funghi e formaggio, cosparsa di Schiz filante, sotto forma di delicato flan ma le più stuzzicanti sono state le sfoglie di polenta. Sono fatte arrostendo la pellicola superficiale che si forma al primo raffreddamento della polenta. Una tira l’altra!

Dove assaggiarlo: all’agriturismo Bon Tajer, a Lentiai (BL)

Maltagliati di mais sponcio

Polenta di mais sponcio e funghi

Gli spätzle: i gnocchetti di farina, uovo e acqua originari della Germania

Gli spätzle sono originari della Germania e somigliano a gnocchetti di forma irregolare. Nella ricetta tradizionale sono a base di farina di grano tenero, uova e acqua, anche se a volte al posto di quest’ultima viene utilizzata la birra.
Non vengono sempre serviti come primo piatto ma spesso, nella tradizione bellunese, accompagnano piatti di selvaggina.

Noi li abbiamo assaggiati agli spinaci (aggiunti nell’impasto durante la preparazione) che donano il tipico colore e conditi con panna e  burro fuso.

Dove assaggiarli: alla birreria Pedavena, a Pedavena (BL)

Spatzle bigusto

Il Piave DOP: formaggio del bellunese con diverse stagionature

Il formaggio Piave DOP prende il suo nome dal fiume omonimo che attraversa la ValBelluna. Si tratta di un formaggio a pasta cotta, duro, proposto in diverse stagionature.
Il Piave fresco è stagionato 20/60 giorni ed ha un colore chiaro.
Il Piave Mezzano è forse il più apprezzato,  stagiona 60/180 giorni ed è ideale per stuzzichini o farcire gustosi panini.
Il Piave Vecchio Selezione Oro è il più pregiato, stagionato oltre 12 mesi, ideale per un aperitivo e gustato con salse e mostarde.

Lo stabilimento Lattebusche, tra i più grandi d’Italia, dopo una visita guidata alla fabbrica ci ha offerto una degustazione di formaggi molto apprezza, con la presentazione di alcuni vini dal perfetto abbinamento gusto-olfattivo.
Le aziende vitivinicole Pian delle Vette e De Bacco ci hanno consigliato i migliori accostamenti di Brut rosè (Ico), Traminer aromatico e di due barricati rossi (Pinot nero e Scalon).

Per chi non si è lasciato influenzare dalle convenzioni, la degustazione è terminata con un fresco e salutare bicchiere di latte. Lattebusche ovviamente! Come tutti i numerosi prodotti dell’azienda: yogurt, gelati, panna, mascarpone, ricotta, stracchino…

Dove assaggiarlo: direttamente allo stabilimento Lattebusche, a Busche (BL)

Tome di Piave DOP Lattebusche

Formaggio Piave DOP

Il fagiolo di Lamon: specialità che si produce e si trova solo nel bellunese

Il fagiolo di Lamon è un prodotto ortofrutticolo a indicazione geografica protetta (IGP).
La particolarità è che la semente viene coltivata esclusivamente nei territori di Lamon e di Sovramonte. La produzione invece è estesa a tutta la Valbelluna e noi possiamo trovarlo impiegato in numerosi piatti, dai più elaborati ai più semplici e naturali.

Una grande sorpresa è stata la crema di fagioli di Lamon con panna acida e olio extravergine di oliva. Gusto e delicatezza insieme.

Dove assaggiarlo: al ristorante-pizzeria Alpina, a Norcen (BL)

Il tipico fagiolo di Lamon

Crema di fagioli di Lamon con panna acida

La birra artigianale Pedavena

Lo stabilimento della birra Pedavena è tra i più grandi ed antichi d’Italia.
Soltanto qui si può gustare la squisita birra del Centenario, una lager non filtrata e non pastorizzata, spillata direttamente dalla botte. La sua bassa gradazione alcolica la rende ideale come birra da tavola e il menù proposto dal Birrificio Pedavena è appositamente studiato per esaltarne il sapore.

Non rinunciate al simpatico boccale a forma di stivale traboccante di birra rossa doppio malto. Una sciccheria per provare una Pedavena diversa, con una schiuma compatta e un marcato retrogusto di malto delle Dolomiti.

Dove assaggiarla: alla birreria Pedavena, a Pedavena (BL)

Gli stivali di birra ambrata doppio malto Pedavena

Pedavena Centenario

 

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Qui ti do alcuni consigli interessanti: “Itinerario in Valbelluna: 5 giorni tra natura e avventura“.

[Alcune foto sono tratte da Google immagini.]

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