Come costruirsi da soli un viaggio su misura alle Eolie? Io comincerei dall’isola di Vulcano tra coccole e attività all’aria aperta. Date un’occhiata ai miei consigli, tutti provati in prima persona!
Dove mangiare piatti tipici a Vulcano
Partirei sicuramente con uno spuntino da Malvasia pane cunzatu & restaurant dove Maurizio e Rossella vi proporranno il miglior pane cunzatu dell’isola di Vulcano. Scegliete una degustazione. Tipo il famoso “giro-pizza”. Vi porteranno a tavola, uno dopo l’altro, taglieri tondi traboccanti di prodotti tipici locali.
La base è di pane speciale, fatto a mano, abbrustolito il giusto e condito con olio. La farcitura varia da pomodorini, olive, capperi e cipolla, ad acciughe, cucunci, pomodori secchi e mozzarella. Potrete fare abbinamenti per tutti i gusti, con l’aiuto degli amici.
(Se volete saperne di più, leggete il post sulla cucina eoliana di Monica, su Trippando.)
Il pane cunzatu è la loro specialità ma il ricco menù vi offrirà molte altri stuzzicanti portate, ideali per restare leggeri in vista di una scalata al vulcano, per esempio.
Centro termale all’aperto a Vulcano
Sazi e col buon sapore di una fresca malvasia, potrete affrontare un rilassante percorso massaggiante e tonificante alle piscine geotermiche “Oasi della salute” senza muovervi dall’isola.
Le vasche sono perfettamente integrate nel panorama locale con un arredamento curato e funzionale.
Ogni piscina ha un percorso consigliato con tempi di permanenza da rispettare nelle varie postazioni di idromassaggio. Potrete accomodarvi su comodi lettini sommersi con erogazione mixata di aria-acqua, vasche con effervescenza a pavimento, grotta cromorelax, recupero psicofisico e diverse aree solarium.
(Se volete provare un’esperienza più strong, seguite il racconto di Monica alla puzzolente pozza dei fanghi!)
Divertente e salutare, con l’acqua geotermica caldissima, prelevata a 60 metri di profondità (e per nulla maleodorante) è ricca di sali minerali e solfati di ferro.
La medicina termale la indica come particolarmente efficace nei problemi circolatori, nel recupero post-traumatico e post-operatorio e in tutte quelle patologie che interessano gli arti.
Inoltre i vapori naturali sono consigliati nelle forme infiammatorie delle prime vie aeree, un vero toccasana per chi, come me, ha sempre il raffreddore!
Chi per necessità e chi per puro piacere, nei mesi tra luglio e settembre, potrà approfittare di speciali trattamenti di fisioterapia, massaggi antistress e linfodrenanti, shatzu, massaggi reiki, cromoterapia e massaggi con pietre vulcaniche. Cosa volere di più?
Dove dormire a Vulcano
La giornata a Vulcano, dopo il benessere alle piscine prevede una buona dose di vizi all’Hotel Garden che ci ospiterà per la cena e per la notte.
La struttura è guarda caso immersa in un rigoglioso e fresco giardino con poltrone e salottini ideali per trascorrere le ore serali all’aperto. Il clima di settembre è perfetto anche per sfruttare i grandi terrazzi dedicati alle camere, veri e propri dehor.
Della struttura 4 stelle fa parte un elegante ristorante che offre un buffet di verdure e un menù a la carte irresistibile. Per noi è pronta una degustazione di piatti di pesce che incontrano alla perfezione il mio gusto.
Si parte con un tris di pesce affumicato con zenzero. Spada, salmone e tonno squisiti e gustosissimi! Come primo, il pesce si sposa ai sedanini all’eoliana mentre, come secondo, un’abbondante porzione di ricciola gratinata con zucchine.
Ad accompagnare, dell’ottimo vino bianco freschissimo. Ma che dico ottimo, il più buono che io abbia mai bevuto!
Una cena indimenticabile, conclusa con un assaggio di ben 4 dolci che ci ripagano ampiamente delle fatiche pomeridiane.
Il servizio è preciso ma cordiale e passiamo una serata davvero piacevole, in compagnia della direttrice Lorena, prima di conquistare il meritato riposo nelle nostre accoglienti stanze.
L’hotel è a pochi passi dal sentiero di trekking su Vulcano ed è affiliato con l’Hotel Eros che vanta una posizione privilegiata, comodissima al mare ed in particolare alla famosa spiaggia di sabbia nera.
Entrambi sono comodissimi per raggiungere la famigerata pozza di fanghi, solo per i più coraggiosi!
Difficile scegliere, vero?