Abbandonate anche voi lo stereotipo dei messicani tutti birra e tequila. Siamo rimasti subito sorpresi: negli stati centrali si pasteggia con agua saborosa, l’equivalente di limonata o altre bevande alla frutta molto dolci. Strano vero?
E non avete ancora visto niente!
Birra e alcolico a base di agave ci sono ma sotto forme decisamente curiose. Due bevande tradizionali e di cui la gente di Puebla e Tlaxcala va fierissima.
Le abbiamo assaggiate per voi e… non è stata cosa semplice!
Il pulque, dalla fermentazione dell’agave
Il pulque è una bevanda densa e torbida, di un bianco semi trasparente. Si ottiene dalla fermentazione dell’aguamiel estratta dal maguey, una speciale razza di agave predominante in queste terre.
A Tlaxo visitiamo un’hacienda specializzata. Ci spiegano che queste enormi agave sono mature al decimo anno. Dal cuore viene raccolto il liquido, l’aguamiel, che la pianta continua a produrre per i 6 mesi seguenti, finchè muore.
Dal maguey si ricavano numerosi e vari prodotti tra cui fibra per i tessuti e l’inulina utile per abbassare il colesterolo e combattere il diabete.
Essendo un liquido fermentato (come il vino) e non distillato (come la tequila) la sua gradazione alcolica è abbastanza bassa e aumenta con l’invecchiamento del prodotto.
Il pulque si conserva relativamente poco in quanto la fermentazione prosegue, non si arresta e continua a modificare gusto, densità e gradazione alcolica della bevanda.
Una alternativa è il pulque in lattina per largo consumo, che però, a causa della pastorizzazione, perde gran parte delle sue caratteristiche.
Il pulque viene bevuto da tutti nel Messico centrale. E’ ritenuto tradizionale ma anche multivitaminico. Potete immaginare quanti litri ne scorrevano durante i festeggiamenti della Semana Santa.
Noi abbiamo provato il primo litro (!!!) rigorosamente “natural” da un pulquero (produttore di pulque artigianale) lungo le sponde della laguna Atlangatepec proprio mentre la festa impazzava, con bambini e cani che correvano, famiglie e musica a tutto volume!
Alla pulqueria la Tia Yola di Tlaxcala, invece, ci è stata offerta una intera degustazione di pulque “saboroso”, ovvero aromatizzato a tutti i gusti che vi possono venire in mente. Ricordo pinon (pinoli di colore rosa), fragola, mango, guayaba, cocco, noce… poi credo di aver perso i sensi.
Non per l’alcool, ovviamente, ma per la strana sensazione di nausea. Non è una bevanda per tutti (messicani a parte a quanto pare…) e, solo dopo, sono venuta a sapere che ha messo in grave difficoltà anche il conduttore del noto programma “Orrori da gustare”.
La verità? Il gusto è acidulo e sfrigolante a causa della fermentazione in atto ma il vero dramma è la consistenza. I messicani la chiamano “bavosa” e dovrebbe bastare, no? 😉
La Cerveza Michelada
Una seconda esperienza strong col bicchiere in mano è stata fuori dal sito archeologico di Cacaxtla, dove ci attendeva un impegnativo street food.
Coinvolti dall’entusiasmo di Armando, di Guias de Naturaleza, la nostra guida nei territori più selvaggi dello Stato di Tlaxcala, ordiniamo una cerveza michelada in una tienda specializzata. Il micro baracchino è affollato di gente e bottigliette di salse da mezzo mondo.
Prestando la massima attenzione, qualche ingrediente ci è sfuggito comunque ma un mini video è qui pronto per svelare tutti i componenti di questo super beverone tanto gradito ai messicani.
La cerveza, chiara o obscura, è l’ingrediente principale ma vi giuro che è l’ultimo gusto che riuscirete a percepire.
Non voglio svelarvi la magica ricetta: godetevi il video e, alla vostra salute!
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[…] aceto , in Cile per aromatizzare il vino, mentre in Messico viene utilizzato nella preparazione del pulque , antichissima bevanda alcolica considerata […]