Si sa che la costa nord orientale della Sardegna è un lembo di terra che accoglie tantissime bellezze naturali. Tra queste meraviglie dono di Madre Natura, spicca Golfo Aranci, un paesino a due passi da Olbia.
La particolarità dell’area di Golfo Aranci che traspare con foto dall’alto, è di accompagnare una lunga rientranza del mare fino ai piedi di Capo Figari.
Durante l’estate, l’altura di Capo Figari è meta per gli amanti del diving e del trekking nella speranza di avvistare mufloni ed uccelli rari.
Muovendosi in parallelo alla striscia di terra che giunge a Capo Figari, le acque cristalline si tingono di uno splendido turchese. La conformazione naturale di Golfo Aranci è perfetta per fare delle memorabili immersioni subacquee, alla scoperta della vita marina aggrappata ai fondali.
Insomma, Golfo Aranci sintetizza tutti i caratteri di un paradiso terrestre, offrendo una valida alternativa tanto per gli appassionati della montagna quanto per quelli incapaci di rinunciare al mare cristallino.
Golfo Aranci: come fare per giungere in Sardegna dall’Italia e dalla Francia
Chiunque abbia desiderio di visitare le meraviglie di Golfo Aranci può farlo prenotando un traghetto di ultima generazione. Oggigiorno, sono molti i punti di imbarco traghetti per il porto di Golfo Aranci dall’Italia e dalla Francia. Nello specifico, chi vive nelle regioni del centro Italia ha a disposizione il porto di Livorno e quello di Piombino mentre per i francesi c’è sia Porto Vecchio che Nizza.
Secondo recenti stime, partendo da Livorno o da Piombino, servono almeno 10 ore per sbarcare a Golfo Aranci. Al contrario, per i francesi in partenza da Nizza ne serviranno almeno 14 per arrivare a destinazione.
Nell’uno e nell’altro caso, il viaggio sul traghetto risulterà piacevole grazie ai numerosi servizi a bordo.
Passando da un’attrazione all’altra, da un ristorante alle piscine, dalle palestre alle sale gioco per i più piccoli, ti ritroverai in spiaggia in un battito di ciglia.
Golfo Aranci: un po’ di storia
Il nome di questo comune a due passi da Olbia non è collegato ad un’antica produzione di arance ma ad un errata traduzione dal dialetto sardo, operata da un gruppo di cartografi a metà del secolo scorso. A causa di un’incomprensione, Gulfu de li ranci (Golfo dei granchi) divenne Golfo Aranci.
Le prime testimonianze di una civiltà occupante l’area risalgono al settimo secolo a.C., nel periodo di espansione dei Nuraghi. La più importante è sicuramente il Pozzo Sacro di Milis, chiamato anche Su Puttu Romanu dai locali.
Successivamente, con la conquista da parte dei romani, Golfo Aranci viene trasformata in una gigantesca area portuale adibita al trasporto del ferro e dell’argento.
Nel periodo medievale, sorse un grande villaggio alle porte dell’odierno comune con una popolazione di centocinquanta abitanti che fu chiamato Villa Maior. Sfortunatamente, il villaggio andò distrutto nel XIV secolo per cause non pervenute.
Con il passaggio dal Medioevo all’epoca moderna, Golfo Aranci vive una nuova fase di sviluppo con l’installazione di tonnare, di apparecchi per l’estrazione del corallo e la messa a punto delle prime saline.