Mi era capitata sotto agli occhi qualche immagine di questa immensa roccia a forma di volto mostruoso. La bocca aperta invita ad entrarci e a scattare qualche foto, tanto da esserci la coda di turisti, proprio lì davanti.
Quando ho scoperto che il Sacro Bosco di Bomarzo, molto più conosciuto come Parco dei Mostri, era a pochi passi dalle tappe del nostro mini tour della Tuscia, non ci ho pensato un attimo in più!
Appena varcata la soglia di ingresso non è ancora il momento di entrare nella magia. Qui si trovano una caffetteria, un negozio di souvenir, toilette e una zona attrezzata per pic-nic.
Dopo due passi, ci attendono prati vasti e ben curati dove stendere un plaid a terra e godersi l’ombra di un imponente albero. O per gli inarrestabili, si può approfittare di un piccolo campo da calcio e fare due tiri.
Proseguendo verso il sentiero segnalato, ci attende un arco con un cartello: ecco cos’è il Parco dei Mostri fortemente voluto dal principe Pier Francesco Orsini nel 1552. Una spiegazione che lascia però spazio alla fantasia, che non svela nulla anzi, incuriosisce!
Varcato l’arco, ci si addentra nel bosco e nella natura più selvaggia. Nessun consiglio per il percorso, nessuna regola nella sequenza delle sculture che d’improvviso appariranno dinnanzi ai vostri occhi.
La visita al Sacro Bosco di Bomarzo è lasciata alla libera interpretazione dell’ospite. Seguite l’istinto, lasciatevi guidare dalla curiosità. Le sculture, a volte mostruose, a volte grottesche, che incontrerete sul vostro percorso non hanno una sequenza logica nè una coerenza di proporzioni.
Tutti ci imbattiamo in due chimere, ad inizio percorso, che ci mandano un messaggio
Poi ci si divide e ci si prepara a vivere emozioni differenti. Io incontro subito dopo una enorme statua di due uomini che combattono (?) e, poco più in là scorgo una enorme tartaruga che si affaccia sul frusciante ruscello. Questo rumore, insieme al canto degli uccellini, dà una sensazione di benessere e frescura nella caldissima giornata di inizio estate.
Addentrandosi nella vegetazione del Sacro Bosco si prova sollievo per il corpo (ombra e frescura) e sollazzo per la mente (le statue sono stimolanti e molto curiose!).
Il Sacro Bosco di Bomarzo, inserito a pieno titolo nell’erudita cultura architettonico-naturalistica del secondo Cinquecento, è però un esempio unico nel suo genere perchè si differenza dai raffinati giardini all’italiana rinascimentali.
Le statue sono state scolpite sul posto, modellando enormi massi generati da un movimento tellurico. Sembra davvero incredibile che un uomo abbia potuto prendere le proporzioni per ricreare un perfetto elefante, un uomo con tanto di bicipiti e addominali, un perfetto tempio greco.
Non voglio raccontarvi di più perchè la visita al Parco dei Mostri di Bomarzo è un’esperienza surreale ma personale che vi dovrete creare da soli. Entrate con la mente aperta e la fantasia pronta a prendere il volo. Sarà una bella sorpresa!
Come arrivare al Sacro Bosco di Bomarzo
Bomarzo, nel Lazio in provincia di Viterbo, non è particolarmente complesso da raggiungere ma il Sacro Bosco non si trova in paese. Seguite il navigatore e le frecce lungo la strada che segnalano l’ingresso. Troverete anche alcuni prati adibiti a parcheggio gratuito.
Da Viterbo: 20 min
Da Bolsena: 40 min
Da Roma: 1h e 12 min
Quanto costa l’ingresso al Sacro Bosco di Bomarzo
Il biglietto d’ingresso costa 11 euro, e la vostra permanenza all’interno del Parco dei Mostri non ha limiti di tempo.
La coda è sempre piuttosto lunga, soprattutto nei weekend.
E’ consigliato prenotare l’orario di ingresso tramite il sito ufficiale. Ci sono a disposizione 20 ingressi ogni ora con questa modalità. Si potrà usufruire di una coda dedicata.
L’orario estivo del parco è 9:00/19:00