Tutto comincia da una mail: “Ho una proposta indecente per voi, siete liberi il 25 maggio?”
L’invito giunge da Silvia Lanza di lamiatorino.it che ci propone di far squadra con altri travel e food blogger alla sagra del pisello di Casalborgone.
La festa è talmente rinomata e frequentata che già alle 10:30, al momento del nostro arrivo, è difficile trovare parcheggio.
Noi abbiamo in programma un appuntamento speciale: una colazione stra-viziosa al biscottificio artigianale Il Pastin.
Ci accoglie Roberto nella piccola bottega curata fin nei minimi dettagli. Ha per noi ben tre cabaret di biscotti e tortine. È tutto squisito ma le loro specialità sono le torte di nocciole e i biscotti di meliga. Sono proprio questi ultimi che abbiamo la fortuna di vedere in lavorazione, ospiti nel grande laboratorio sul retro.
Dalle sapienti e velocissime mani del fratello Fabio scopriamo i segreti di un perfetto impasto, della lievitazione e della cottura a più fasi. Da quel forno ne esce un biscotto delizioso, morbido e friabile. Caldo poi è il massimo! E si conserva per mesi!
La passeggiata è breve per raggiungere la zona fiera. Bambini, giovani e anziani tutti a collaborare per organizzare al meglio la seconda giornata dell’evento. La sera prima l’affluenza è stata altissima e i più piccoli, fieri addetti al servizio in tavola, hanno avuto un bel daffare!
Il menù è davvero invitante, capisco attiri molti buongustai!
Noi avremo la fortuna do gustarlo fra poco in una location speciale tutta per noi.
Ma prima, prima un aperitivo degno del Monferrato!
Il proprietario dell’Enologo Assetato è Ezio, un simpatico ragazzo esperto di vini.
Non lasciatevi ingannare da questo e dal nome, il negozio è principalmente un laboratorio di affilatura lame e vendita coltelli. La passione l’ha portato a vendere anche del vino sfuso ma non è un pub come in molti hanno pensato vedendoci sorseggiare prima un Tris di uve (cortese, moscato e bussanello) e dopo un ottimo Albugnano superiore accompagnato da un salame nostrano e da una toma di caprino. Tutte tentazione alle quali, sapete bene, io non posso resistere.
Il sole si fa davvero caldo e a piedi risaliamo la scalassa fino a raggiungere il borgo vecchio del paese. Se volete battere il record di salita di corsa per questa rustica e sconnessa scalinata sappiate che dovrete essere molto atletici!
Ad accoglierci, uno squadrone di spaventapasseri artistici, sparsi quà e là fuori da case, negozi e botteghe. Alcuni creati per l’occasione, altri molto più complessi e dettagliati, opera di una ex costumista televisiva che li ha gentilmente donati a Casalborgone.
Siamo già sazi grazie all’abbondante colazione e allo stuzzicante aperitivo, ma è ora di pranzo e vogliamo mica pederci queste specialità che vedono il pisello re della tavola?
Siamo ospiti dell’affittacamere ViaVai che ha preparato x noi una bellissima tavolata al fresco della grande terrazza porticata. Una posizione davvero invidiabile, il panorama della valle è mozzafiato. Filippo va matto per il vitello tonnato nocciolato ma tra gli antipasti assaggiamo anche una insalata di caprino, noci e sedano e un volauvent con fonduta.
Di primo, i famosi e golosissimi goju (si legge gogu) riscuotono un successo quasi inaspettato. Sono tradizionali ravioloni triangolari ripieni di carne e piselli, conditi solo con buon burro fuso per esaltarne il sapore. Squisiti! E ve lo dico io che non amo la pasta ripiena!
Di secondo, ecco arrivare un grande vassoio di arrosto son piselli e per concludere l’immancabile torta di nocciole.
Ci starebbe proprio bene un riposino ristoratore adesso, magari proprio nella suite del b&b, ma le zone di fiera ad attenderci sono più d’una, dislocate in vari punti del paese. Il mercatino dell’antiquariato e dell’artigianato si trova proprio sotto al ricetto che potremo ammirare grazie ad una visita guidata.
Il ricetto di Casalborgone, arroccato in cima alla collina, a differenza di quello di Candelo, é più un castello che una vera e propria fortificazione per la popolazione. Costruito nel 1600, oggi purtroppo il corpo centrale è lasciato in stato di abbandono. Nonostante l’interesse storico, gli interni sono stati rimaneggiati dai vecchi proprietari, deturpando il valore architettonico dei saloni.
Degni di nota sono i giardini all’italiana settecenteschi, abbelliti da enormi vasi di limoni, e l’impagabile vista a 360 gradi sulle colline del Monferrato che offrono le terrazze.
Riscendiamo nella zona gastronomica a bordo di un divertentissimo trenino che suona a tutto volume canzoni in dialetto piemontese e salutiamo la divertente brigata che ci ha tenuto compagnia per l’intera giornata.
Un ringraziamento speciale al Sindaco per disponibilità e simpatia e al suo competente entourage che ha guidato noi blogger senza un attimo di incertezza!
Al prossimo anno, per una nuova scorpacciata di goju a Casalborgone!
6 comments
Vi aspetto tutti a Firenze per una esperienza culinaria indimenticabile, per scoprire i sapori dei nostri prodotti tipici,
particolari ed unici.
Wow Francesca, molto interessante!
non so cosa possa succedere se dico alla mia ragazza che voglio andare alla sagra del pisello.. XD
complimenti per il sito!!
Hi hi hi… hai 11 mesi di tempo per prepararti “la proposta giusta”!! 🙂 Sono felice che ti piaccia il mio blog!
la sagra del pisello? buongustaia!
lo dovevo scrivere, non ho resistito 😀
😛