L’estate, come al solito, vola via in un lampo. Ed eccoci già alle porte della stagione invernale, pronti ad una ripassata di sciolina a sci o snowboard, pronti ad una giornata di cielo terso e freddo pungente sfidando le splendide montagne d’Italia.
Lo scorso marzo sono stata per la prima volta sulle Dolomiti. Ho rimesso ai piedi il mio snowboard dopo ben 7 anni di stop un po’ forzato a causa della schiena e un po’ per pigrizia.
L’invito di Dolomiti Stars è stata l’occasione perfetta per rimettermi alla prova e sentire di nuovo l’ebbrezza di una discesa con l’aria che picchia forte sul viso.
Ma mica una discesa qualsiasi.
In Val di Zoldo, comprensorio del Civetta, sono a disposizione degli amanti dello sci ben due piste completamente illuminate per grandi discese in notturna.
Dall’abitato di Pecol, a 1388 mt, una cabinovia vi porta in vetta, al Crep de Pecol, e da lì è possibile scegliere una pista rossa o una nera. Sono piste battute incredibilmente bene. L’illuminazione artificiale permette una visuale ottima del fondo nevoso e con la giusta cautela sono percorribili entrambe da tutti.
GoPro ben fissata sul casco e via! La prima discesa un po’ timorosa. Un po’ come si dice per la bicicletta, non si dimentica come si va sulla tavola, ma il mio fisico poco allenato non è più quello di 7 anni prima e si sente da subito.
Poco per volta mi scaldo e acquisto fiducia. Riprovo le stesse identiche emozioni di tanti anni fa quando i miei inverni erano scanditi da lunghe stagioni sulle piste, con gli amici. Ho iniziato a praticare snowboard a 15 anni, una delle prime ragazze “maschiaccio” che osavano qualcosa di nuovo ed “estremo”.
Ora scivolo sulla neve al fianco di 50enni ma anche di bambini con indosso un caschetto più grande di loro.
Una sciata in notturna sul Civetta è il giusto pretesto per godersi una cena di tutto rispetto in baita.
Proprio all’arrivo dell’ovovia si trova il rifugio Pian del Crep che ci ha deliziato con un menù decisamente fuori dal comune. Cozze, linguine allo scoglio e altri piatti di pesce ottimi che proprio non ti aspetti di gustare a 1760 mt!
Un’ultima discesa a pancia piena (per chi non se la sente, l’ovovia resta aperta fino alle 23) e poi, come ogni sciatore serio che si rispetti, tutti insieme all’aprés ski.
Musica, luci, cocktail e abbigliamento da spedizione sulla luna. Di quelle atmosfere e scene surreali che ti catapultano indietro negli anni perché poi, alla fin fine, nulla è cambiato.
Se fate bagordi fino a tarda ora, l’ideale è scegliere un hotel nella Val di Zoldo per trascorrere la notte, comodo magari da raggiungere a piedi se vi siete scaldati con qualche bombardino di troppo 🙂
Dove dormire ad Alleghe
Il meritato riposo coccolati nella pace della montagna?
Non posso che consigliarvi l’hotel Pineta a pochi km dalla Val di Zoldo e a 5 minuti di auto da Alleghe.
La gentilissima famiglia Nesello vi ospiterà nel suo albergo tradizionale ma con tutti i comfort. Le bellissime e spaziose stanze hanno il nome di fiori, balconi e finestre panoramiche, il wifi gratuito.
Un’ala dell’hotel ospita la spa curata nei minimi dettagli. Bella, accogliente, ampia: mette a disposizione un idromassaggio con cromoterapia, una sauna, un bagno turco, un bagno finlandese e la stanza del sale. Su vostra richiesta, una esperta professionista si occuperà di massaggi rilassanti e decontratturanti.
Insomma, che volere di più dopo una intensa giornata sulla neve? Magari una tisana calda? C’è anche quella!
Pronti per la cena? L’hotel ha un menù di lusso ma prezzi accessibili a tutti.
Il filetto di cervo me lo sognerò all’infinito. E la deliziosa grappa di pino mugo, di produzione artigianale, ha allietato le nostre serate fino a tardi tra chiacchiere e risate.
2 comments
Grande!
Smack!!