Scegliere la spiaggia più bella a Cayo Coco, Cuba

Chiedete a qualsiasi cubano quanto siano belle le spiagge dei Cayos e tutti vi risponderanno che sono splendidamente belle! Peccato che quasi nessuno di loro le abbia mai viste!

Ebbene sì, a questa scoperta siamo rimasti senza parole. Ci ha fatto uno strano effetto chiedere informazioni su un luogo che stavamo raggiungendo, pianificato fin dalla lontana Italia, proprio a quelle persone che ci vivono a pochi passi ma che non ci sono mai state fisicamente.

Riflessi, verso Cayo Coco

Raggiungendo Cayo Coco

I Cayos cubani sono lingue di terra che corrono affiancando la costa anche per molti chilometri. Queste lingue sono state collegate all’isola di Cuba con un terrapieno che, successivamente, è stato interrotto da ponti costruiti con l’apposito scopo di aiutare il movimento del mare evitando la formazione di acquitrini stagnanti. In realtà la costruzione di questi ponti è attualmente in atto ma non abbiamo visto nessun operaio nelle zone di lavori in corso.

I controlli per entrare a Cayo Coco

L’ingresso al lungo tragitto in terrapieno è chiuso, regolato da un controllo militare. Qui, per passare, bisogna esibire i passaporti e pagare un pedaggio di 2 cuc. È proprio per questo che gli abitanti del luogo hanno sempre sentito parlare della bellezza di quelle spiagge ma non hanno mai potuto sentire quella sabbia sotto ai loro piedi: il pedaggio è troppo costoso.

Per non parlare del lungo tragitto da affrontare per forza con un pullman – anch’esso a pagamento – perchè pochissimi cubani possiedono un’auto personale.

Noi, recandoci a Cayo Coco, abbiamo avuto queste informazioni da due uomini di mezza età a cui stavamo offrendo un passaggio in auto. Mentre al ritorno, uno strappo lo abbiamo dato ai bagnini di una spiaggia che poi ci hanno anche aiutato a trovare l’accogliente casa particular “Casa Marel” a Moron, per passare la notte.

Senza la nostra offerta, avrebbero dovuto aspettare l’unico pullman che la sera riporta in paese i lavoratori dei Cayos, a pagamento e molto lento. Erano davvero riconoscenti per questa opportunità. Abbiamo chiacchierato per un po’ lungo il tragitto e poi si sono addormentati. Il loro orario di lavoro da bagnini è davvero massacrante.

La spiaggia privata di Cayo Coco

Il ristorante sulla spiaggia di Cayo Coco

Arrivati alla spiaggia di Cayo Coco un po’ di delusione c’è stata. La distesa di sabbia è abbastanza piccola e la zona più pulita è riservata a resort di super lusso. Ci siamo fermati in un ristorante con patio, rustico ma proprio sulla spiaggia. Abbiamo mangiato pesce in compagnia di un micino piccolissimo ma a rovinare l’atmosfera è stata la molesta e massiccia presenza di turismo sessuale.
Non ci aspettavamo una volgarità simile così invadente e palese. Gruppi di uomini italiani di tutte le età che bevevano birra, giocavano a carte e descrivevano nei dettagli le performance della sera prima dando una pacca alla giovanissima ragazza cubana che sedeva di fianco mangiando un gelato a testa bassa.
Una tristezza infinita. Un fastidio che non riuscivamo a sopportare.
Ci siamo goduti per qualche minuto la spiaggia ma alghe e immondizia a terra non la rendevano particolarmente allettante.

I rottami nella playa della Luna

Pontile diroccato e tantissime alghe alla playa de la Luna

Tutta un’altra storia a Cayo Santa Maria, raggiunto dopo la notte a Remedios. Dopo aver cercato in strade improbabili la famosa playa de la Luna e aver trovato tristemente soltanto dei rottami rimasti fin dall’ultimo uragano devastante del 2008, ci siamo decisi a scegliere una spiaggia a pagamento.

Mare splendido a Cayo Santa Maria

La balconata del ristorante

Sul promontorio di Santa Maria, per la cifra accettabile di 15 cuc a testa, abbiamo usufruito del parcheggio, di due lettini con ombrellone ad un passo dal bagnasciuga e di un pranzo a la carte al ristorante sul mare. È stato un valido compromesso che consiglio.
Troverete una zona balneabile sicura e pulitissima, inesistente altrove se non nei soliti resort 5 stelle che ormai invadono i Cayos e che costano l’ira di Dio per gli ospiti giornalieri.

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