Tour di un giorno alle cave di marmo di Carrara

Con Umberto di Lunaetours.com è possibile organizzare un tour su misura, completo, che ti permetta di visitare le cave di marmo ma anche la bellissima città di Carrara senza rinunciare a qualche esperienza.

Noi abbiamo scelto di incontrarci alle 10 per dedicare l’intera mattinata alla visita delle cave in attività. Sì, molti non lo sanno, ma le cave di marmo di Carrara sono visitabili ed è possibile vederle con operai e macchinari in funzione, nei giorni feriali.

Vi consiglio quindi di organizzare la visita alle cave di marmo lungo la settimana perchè vedere in azione questo mondo megalitico ha un fascino impareggiabile.

Visita al bacino marmifero di Ravaccione

Con un comodo van climatizzato, ci dirigiamo subito alla prima cava di marmo, nel bacino di Ravaccione. Io già ho la bocca aperta fissa, sotto la mascherina, stupita ed eccitata!
Le cave di marmo di Carrara sono aperte ai privati solo in alcune zone, dove non vi sono pericoli e dove la presenza dei turisti non va a disturbare il lavoro dei cantieri.
In compagnia di Umberto possiamo spingerci un po’ oltre e vedere più da vicino i mastodontici monoliti di bianchissimo marmo e i cavatori all’opera con filo diamantato e acqua a refrigerare l’attrito.

La Cava del Polvaccio

Qui vediamo estrarre in diretta immensi blocchi di marmo bianchissimo dalla famosa cava del Polvaccio. Famosa perchè proprio qui veniva Michelangelo a scegliere i pezzi di marmo più belli adatti alle sue preziose opere.

La Cava scavata all’interno della montagna

Mai avrei potuto immaginare potesse esistere una cosa del genere!
Percorrendo un tunnel di circa 1 km scavato nel puro marmo, l’antica ferrovia marmifera, entriamo nel cuore della montagna. Questo punto è stato scelto per estrarre il marmo dall’interno della montagna creando una cava simile ad una grotta ma di puro marmo bianco.

Le dimensioni qui dentro sono completamente falsate ma non percepiamo nessuna sensazione di claustrofobia o soffocamento. L’aria è pulita, respirabilissima, anzi, il clima è molto piacevole perchè qui dentro la temperatura resta fissa sui 15 gradi tutto l’anno.

L’illuminazione artificiale fa risplendere le pareti di marmo tagliate e bagnate ed alcune opere d’arte ravvivano l’atmosfera.
Ci viene raccontato che gli operai di questa cava interna vedono la luce del giorno molto di rado. E’ importante mantenere alto l’umore ed ecco qualche curiosa statua che ricorda lo stile di Picasso ed un coloratissimo murale dell’artista Ozmo.

Pensate che in questo ambiente così surreale, qualcuno ha pensato di produrre persino del vino. Un vino eccezionale ovviamente, tanto da chiamarsi “Straordinario“. Si tratta di un metodo classico con bottiglie rigorosamente numerate.

Visita al bacino marmifero di Fantiscritti

Camion, ruspe, caterpillar, martelli pneumatici. Le dimensioni di questi cantieri occupano tutto il fianco di intere montagne e anche il macchinario più grande sembra una piccola automobilina giocattolo.
Le varie figure che popolano i cantieri marmiferi sembrano piccoli omini Lego: ci sono i cavatori, i manovratori di mezzi pesanti, i trasportatori e quelle figure appese spaventosamente in alto, i geologi, che mettono in sicurezza le pareti scavate.

La Cava – Museo

Si tratta di un’intera area privata (costo d’ingresso: 2 euro ) che ci racconta la storia delle cave di marmo di Carrara e degli artisti che hanno trasformato il marmo estratto in opere magnifiche.

L’origine del nome “Fantiscritti” e molte altre curiosità vi verranno svelate attraverso un tour guidato interno ma noi ci affidiamo ad Umberto che sa illustrarci tutto in modo coinvolgente!

Scopriamo le tecniche utilizzate per estrarre i blocchi di marmo con cunei, martello, seghe a mano, trincee. Ci sembra incredibile che quegli immensi blocchi potessero essere trasportati giù dalla montagna facendoli scivolare con corde su assi di legno. E la figura del “quadratore“?

Visita al bacino marmifero di Colonnata

Ci spostiamo poi nel bacino marmifero di Colonnata. Molti di voi con questo nome drizzeranno le orecchie, per gli altri, ancora qualche riga di attesa! 😉

Indossando il caschetto di protezione e il giubbotto catarifrangente ti senti ancora più immerso in questa incredibile realtà. Sentire i rumori delle ruspe in azione e di quale piccola frana di ciottoli di marmo che rotolano giù dal fianco della montagna fa gonfiare il cuore e sgranare gli occhi!

Curiosità:

Sapevate che ci sono 80 cave di marmo sulle Alpi Apuane di Carrara?
E che anche la pietra più insignificante di marmo viene polverizzata e utilizzata nella cosmesi?

Degustazioni di lardo di Colonnata

Davvero impossibile perdersi una merenda del cavatore a Colonnata: il piccolo paese arroccato “fonte-marmo” famoso nel mondo per il delizioso lardo.
Lo spazio per parcheggiare è quasi inesistente ed è stato provvidenziale trovarci lì con Umberto. Abbiamo pranzato al Lardarium con torte salate, giardiniera di verdure affettati e ovviamente lardo di Colonnata: tutti prodotti locali a km 0.

Sono molti i locali dove è possibile pranzare o fare degustazioni di lardo di Colonnata. Tra questi, anche alla larderia Il Poggio, dove però noi abbiamo fatto grandi acquisti gustosissimi!

Visita a Carrara

Workshop al laboratorio di intaglio del marmo

La mattinata del nostro tour alle cave di marmo di Carrara termina con la pancia piena: siamo pronti per bruciare un po’ di energie con un workshop al laboratorio artistico Atelier Carrara!

Rientriamo alla città di Carrara e, ad attenderci, due giovani scultori con il loro maestro. Ci presentano le loro opere, dalla più classica (la riproduzione di una statua di Zeus), a bassorilievi per decorazioni, ai mortai originali per fare il pesto, alle simpatiche “marmoline” (cartoline in marmo fatte al momento ricopiando una fotografia).

I ragazzi sono davvero bravissimi, pare impossibile fare disegni così belli, figuriamoci riprodurli nel durissimo e preziosissimo marmo di Carrara!
Ma ecco che è il nostro turno, l’occasione per fare una figuraccia dimostrando di non saper nemmeno disegnare una “O” con un bicchiere. E invece me la cavo degnamente, firmando con spavalderia un quadrettino di marmo che poi mi lasciano come graditissimo souvenir.

Per le vie di Carrara

Gli abitanti di Carrara dicono “Qui non siamo più in Liguria e non siamo ancora in Toscana”. In effetti la città mi ricorda molto Genova, con le strade storiche strette e gli edifici color pastello. Eppure l’accento qui è particolare, forse somigliante più di tutti all’emiliano. Carrara è un posto di confine, speciale, un luogo a sè.

Passeggiando nel cuore di Carrara incontriamo numerose installazioni appartenenti alla manifestazione White Carrara Downtown che si alternano a vere e proprie opere d’arte marmifera. Sapete che Carrara è Città UNESCO per la creatività nell’artigianato del marmo?

Umberto, cittadino ed esperto carrarese, ci racconta molti aneddoti e ci fa notare una cosa: molti edifici presentano caratteristiche architettoniche disuniformi. O meglio: vediamo palazzi che hanno 3 tipi di trifore differenti, altri con cornicioni di diversa fattura, altre ancora con piastrelle decorative una diversa dall’altra.
Questo perchè le abitazioni di chi lavorava il marmo venivano usate come una specie di catalogo per mostrare al pubblico quel che sapeva fare chi ci abitava. Curioso, no?

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