La Foresta Umbra, a dispetto del suo nome che può trarre in inganno, si trova praticamente al centro della penisola garganica. Un tempo decisamente più ampia, oggi si estende sul territorio dei comuni di Vico, Ischitella, Monte Sant’Angelo, Vieste e Carpino da una quota di 300 mt fino agli 800 mt slm.
Con l’aumento dell’altitudine, cambia la vegetazione caratterizzata da una preminenza di roverella, poi di cerro e infine del faggio, protagonista assoluto della Foresta Umbra.
Proprio il faggio ci mette lo zampino per la scelta di questo curioso nome che nulla c’entra con la Regione. “Umbra” infatti deriva da una caratteristica peculiare di questa foresta particolarmente ombrosa grazie alle fitte fronde dei faggi. Umbra = ombrosa.
Che piante si trovano nella Foresta Umbra?
Passeggiando all’intero della Foresta Umbra incontriamo faggete coetanee a gruppi con esemplari di oltre 40 mt di altezza d un mt di diametro.
È molto rara presenza di faggete ad altitudini così basse. L’eccezione qui si spiega con diversi fattori: il lungo periodo di vegetazione dovuto al clima mite, le modeste escursioni termiche, l’elevata umidità, le precipitazioni abbondanti ed infine lo strato di argilla nel terreno che trattiene l’acqua nei mesi più caldi.
Meno rare le compagne dei faggi che troviamo sul nostro percorso: il tiglio, l’olmo, l’acero, il frassino, l’alloro, il carpino nero e una pianta molto curiosa, dal tronco “vissuto” e contorto, il tasso.
Lungo il sentiero “Natura 2000“, nella Riserva Foresta Umbra, vi attende un tasso di 800 anni! La loro longevità è dovuta per buona parte alla durezza del legno che in passato richiedeva, in assenza di motoseghe, uno sforzo troppo grande da parte dei boscaioli e taglialegna.
Quali animali incontriamo nella Foresta Umbra?
Tra i mammiferi, è sicuramente il capriolo quello con una presenza più rilevante. Io, mi imbarazza un pochino ammetterlo, non so assolutamente riconoscere un capriolo da un daino e da un cervo a meno che quest’ultimo non mi si pari davanti con un palco di corna da paura!
Sicuramente, qualsiasi sia tra loro, è un’emozione immensa poterli incontrare nel loro habitat naturale, nel silenzio della foresta.
Di mio, farei la firma per incontrare uno qualsiasi degli animali che popolano la Foresta Umbra, lupo compreso!
Ma torniamo al capriolo garganico che mostra caratteristiche peculiari rispetto a quello comunemente diffuso in Europa: è infatti più piccolo e meno esigente.
Avvistabile soltanto col buio, il gatto selvatico affonda i suoi gommini tra il fogliame della Foresta Umbra in qualità di specie protetta. Il felino vede ridurre il suo numero in modo drastico a causa, soprattutto, degli incroci con il gatto domestico.
E poi si incontrano tassi (questa volta l’animale!), faine, ricci, volpi e altri mammiferi di piccola taglia come topi selvatici, toporagni, lepri, donnole, moscardini e mustioli.
Nell’ultimo decennio non è così raro imbattersi anche nei cinghiali che ormai si sono diffusi ampiamente su tutta la penisola, aiutati ulteriormente dai lockdown dovuti all’emergenza Covid-19. Così come il lupo che era scomparso dal Gargano interno al 1950 a causa dell’intensa caccia.
Per quanto riguarda gli uccelli, posto di spicco lo ricopre il raro e maestoso gufo reale. Per gli appassionati di ornitologia e bird watching, qui vi attendono picchi (tra cui il rarissimo picchio rosso mezzano), poiane, gufi comuni, barbagianni, falchi, gazze, cuculi, beccacce e molti altri.
Le 9 riserve della Foresta Umbra
La Foresta Umbra è proprietà dello Stato e gestita dalle Guardie Forestali che, da qualche anno, fanno parte del Corpo dei Carabinieri. Il territorio è suddiviso in diverse “riserve”, 9 per la precisione.
- Riserva naturale orientata “Falascone“
- Riserva naturale biogenetica “Foresta Umbra“
- Riserva naturale integrale “Sfilzi“
- Riserva naturale di protezione “Isola Varano“
- Riserva naturale biogenetica “Bosco di Ischitella e Carpino“
- Riserva naturale biogenetica “Monte Barone“
- Riserva naturale di popolamento animale “Lago di Lesina, parte orientale“
- Riserva naturale di popolamento animale “Palude di Frattarolo“
- Riserva naturale di popolamento animale “Salina di Margherita di Savoia“
Le prime due riserve “Falascone” e “Foresta Umbra” sono state riconosciute, nel 2017, come faggete vetuste grazie all’elevato livello di conservazione e di selvaticità. Questo riconoscimento è valso loro un posto nel Patrimonio UNESCO: un degno riconoscimento per il lavoro di tutela e salvaguardia svolto dall’Amministrazione forestale dello Stato in 130 anni di gestione.
Trekking sui sentieri della Foresta Umbra: la mia esperienza
Io ho avuto la fortuna di addentrarmi per la prima volta nella Foresta Umbra accompagnata da una guida preparata. I suoi racconti sono stati affascinanti quanto i silenzi che mi hanno permesso di immergermi completamente nella natura.
Ho percorso uno dei tanti sentieri tematici, il “Natura 2000” per l’esattezza, realizzato nell’ambito di un progetto LIFE. Lungo il cammino, il visitatore viene informato, per mezzo di tabelle, sulle caratteristiche e sull’importanza della rete delle aree protette. Vengono illustrate anche alcune peculiarità della faggeta vetusta come il sottobosco, la valenza del legno morto…
Il sentiero è molto facile, adatto a tutti e si snoda lungo la sponda del laghetto di Umbra, location imperdibile per scattare foto magnifiche, soprattutto con il foliage! È attrezzato per essere fruibile anche da disabili ed ipovedenti.
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