In terza classe sul Treno della Morte verso Kanchanaburi

Se, come cantava F. De Gregori, “La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento“, certo per noi non è stato così tanto spaventoso, a discapito del nome, il viaggio sul Treno della Morte diretto a Nam Tok… anzi!
Ci si sveglia al mattino presto per raggiungere in taxi la stazione di Thon Buri (o Thonburi), nella periferia di Bangkok. La levataccia è dovuta al fatto che il primo (e unico) treno della mattinata (ce e sarà solo più un altro nel pomeriggio) parte alle 8:15 da una stazione che la maggior parte dei tassisti o dei concierge degli hotel non conosce.


La stazione di Ton Buri rispetto a Wat Arun e Palazzo Reale – Ingrandisci

Attraversiamo il Chao Praya in una città ancora addormentata e semi-deserta: il sole appena sorto fa capolino tra le nuvole ed il clima è piacevole, pur avendo piovuto la sera prima.
Arriviamo alla piccola stazione dopo un mini safari tra strade sterrate ed enormi pozzanghere che insozzano l’auto bianca del gentile tassista.

In attesa della partenza alla Thon Buri Station

Siamo in largo anticipo: acquistiamo i biglietti per Kanchanaburi (prezzo fisso per i turisti: 100 baht a testa) e facciamo un giro tra le bancarelle del mercato di fronte per comprare qualcosa da sgranocchiare sul treno (stolti!).

Profumi, colori e orrori al mercato di Ton Buri

Alle 8 ci avviciniamo al treno, appena tirato a lucido con il getto di una gomma da giardino!

Il Treno della Morte ha soli vagoni di terza classe, senza aria condizionata e soprattutto senza finestrini! Nelle stagioni in cui il caldo è più insopportabile sono in funzione, almeno quando il treno si ferma nelle stazioni, dei ventilatori a pale a soffitto.

Il lavaggio del treno prima della partenza

Scegliamo il vagone con le sedute in apparenza più comode, meno scheggiate e più pulite e, soprattutto, più lontano dalle toilette e ci accomodiamo sulle panche.
La locomotiva diesel si mette in moto: i vagoni iniziano a tremare…

Si parte!

Un fischio del capostazione e due del macchinista ed inizia uno dei viaggi in treno più belli che abbiamo mai fatto!
L’inizio è traumatico, nella periferia di Bangkok il treno passa in spazi angusti, con alberi a ridosso dei binari: non solo è molto pericoloso sporgersi, ma anche star vicino ai finestrini!

Poi la città diventa un ricordo ed il viaggio si fa più rilassante e tranquillo.
Il Treno della Morte, che viaggia sull’omonima ferrovia, attraverserà il famoso ponte sul fiume Kwai dopo Kanchanaburi per poi, passando su stretti e pericolanti viadotti in legno su gole spettacolari, finire la corsa a Nam Tok.
La velocità non supera mai i 70 km/h, perfetto per poterci godere la brezza tra i capelli e i panorami sulla campagna thailandese.
Le piccole stazioni sono una chicca: curatissime con tende colorate, alberi di frangipane e deliziosi vasi con bonsai di bouganville. I treni che passano di lì, man mano che ci sia allontana da Bangkok, sono sempre meno e la natura diviene via via più incontaminata.

Una piccola stazione lungo ferrovia della morte

Ci fermiamo ad uno dei numerosi semafori in mezzo alla campagna accanto ad uno stormo di cicogne che, incuranti della nostra presenza sono in cerca di cibo accanto ai binari. Non le ho mai viste così vicine, quasi da poterle toccare. Sembrava di essere ad un safari!

Cicogne lungo i binari

La cosa più divertente, però è vedere e conoscere la gente che condividerà il viaggio con te.
Ad ogni stazione è un continuo saliscendi di persone e chiassosi studenti che, vedendo a bordo uno dei pochi turisti, si prodigano a rubare una foto insieme a noi!

Le scarne carrozze e i nostri simpatici compagni di viaggio!

Ma il personaggio più strambo di Bangkok, forse, abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo noi!
Un anziano signore, vestito in maniera distinta (con enormi occhiali da sole e cappellino!), si siede accanto e inizia a raccontarci la sua vita in “tailinglese“. Ha lavorato in ambasciata francese per anni (e ci mostra i suoi pass) e, per questo dice di conoscere benissimo l’Italia (non ci è mai stato, ma ci vorrebbe andare e poi, per lui, Italia o Francia è la stessa cosa…) e prova a dimostrarcelo.
Inizia ad elencare una lunga serie di nomi di brand, luoghi, cose o personaggi Italiani, e si diverte ad esser corretto (forse si aspettava un corso di italiano per pendolari?): “Maserati, Ferrari, Lamborghini, Valentino, Gucci, Milano, Firenze, Roma, Venezia, colosseo, gondola, pizza, automobile…”. va avanti per circa un’ora per poi arrivare a nominare, con un sorriso a 32 (-20!) denti, il personaggio italiano più famoso in Thailandia: “Lobelbàg!”
Ci guardiamo negli occhi attoniti, mentre lui continua ad insistere: “Lobelbàg! Lobelbàg!”…
Roberto Baggio?!” dico io.
“Yeah!!! Loberto Bagio!”

Da lì e nei giorni a seguire, nella campagna thailandese o nei ristoranti, scoprimmo che ogni qualvolta avessero scoperto la nostra nazionalità, la prima cosa che avrebbero detto sarebbe stata “Lobelbàg!”, e noi avremmo dovuto esultare (dimenticando il rigore decisivo calciato alto ad Usa 94) dicendo, in segno di cortesiae con un forzato sorriso di circostanza: “Sì… Ro-ber-to Bag-gio!”…

Gli snack comprati al mercato, alla fine, non li abbiam nemmeno toccati…
Ad ogni stazione salivano numerosi venditori ambulanti con ogni “ben di dio” dalle bibite ghiacciate ai piatti fumanti: sono organizzati alla perfezione!
La merce in vendita varia a seconda dell’ora: verso Bangkok al mattino presto si fa colazione con snack e bibite, a metà mattina piatti caldi e bibite (pad thai, noodle o riso confezionati), poi frutta fresca, dolci e bibite.
Prendiamo un pomelo, agrume che abbiam conosciuto in Cina e che ora si trova anche in Italia, perfettamente sbucciato, e venduto insieme a un sacchetto di sale piccante…

Un po’ scettici mangiamo solo il frutto, quando il nostro anziano amico, che nel frattempo si era alzato per andare a chiacchierare con altri turisti, ci riprende dicendo che in Thailandia si mangia con il sale perchè più buono.
Aveva ragione: una delizia! Il salato ed il piccante smorzavano perfettamente l’acido ed il retrogusto amarognolo del frutto, tanto che facemmo il bis!
Durante il percorso il treno è tenuto pulitissimo dagli addetti che passano a raccogliere le cartacce e, nei tratti più lunghi tra le stazioni, lavano il pavimento obbligandoti a sollevare le gambe, un po’ come facevano le nostre nonne!

Il treno della morte prosegue attraversando il Ponte sul Fiume Kwai

Arriviamo a Kanchanaburi dopo 4 ore e con circa un’ora di ritardo rispetto al previsto.
Il treno avrebbe poi fatto un’ultima fermata pochi chilometri più avanti, prima del ponte sul fiume Kwai, quindi dritto fino a Nam Tok (altre 2 ore dichiarate).
Il biglietto era valido fino al capolinea e gli scenari si sarebbero fatti molto più interessanti, ma noi, stanchi, decidiamo di scendere (anche perché poi bisognava considerare il viaggio di ritorno!).

Da Kanchanaburi a Nam Tok il viaggio diviene ancora più emozionante!

Un po’ di dolore al fondo-schiena, per le rigide panche, è stata l’unica predizione azzeccata da De Gregori.
Altro che spavento: è stato il viaggio in treno più bello e meno noioso di tutta la nostra vita!

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12 comments

Giulia 27/11/2016 - 12:20

Ciao Greta,
bellissimo Blog. Avrei qualche domanda circa questo viaggio che hai fatto e che sto per compiere in pochi mesi: quanto ci mette il treno da bangkok a Nam Tok?
Io pensavo di andare da Bangkok a Nam Tok, dormire li e magari la mattina dopo fare una escursione sul fiume, e poi rientrare a Bangkok nel pomeriggio/sera. Secondo te e’ possibile rientrare con un taxi/driver? Si trovera’ li in loco??

Grazie dei consigli,

Giulia

Filippo 30/11/2016 - 19:11

Ciao Giulia, il treno “formalmente” ci mette 3 ore, ma gli orari sono molto variabili e solo per raggiungere Kanchanaburi noi ne abbiamo impiegate 4:30! Quindi calcola ancora 1 ora “ufficiale” fino a Nam Tok, pari ad almeno 1:30-2 effettive.
Ottima idea quella di soggiornare là: le cascate di Erawan sono spettacolari e meritano tutto il tempo per una bella escursione (e un bel bagno)!
Noi ci siam mossi poi in scooter da Kanchanaburi (circa 10€ al giorno, Nam Tok dista circa 35 km) per provare l’ebrezza del viaggio in moto (e della pioggia monsonica!), ma sicuramente un driver – ufficiale o meno – per la stessa cifra o poco di più, vi porta dove volete. Alla stazione aspettano i turisti all’arrivo di ogni treno, quindi non ci sono problemi per trovarne uno senza perdere ulteriore tempo.
Per il rientro a Bangkok (considerando sempre che pagando la giusta cifra si ottiene tutto) se volete risparmiare a Kanchanaburi ci sono diverse agenzie che organizzano il rientro in pulmino (noi l’abbiamo sfruttato per spostarci ad Ayutthaya), non sono a conoscenza se ce ne siano anche a Nam Tok che offrono lo stesso servizio.

Filippo 10/07/2016 - 17:43

Ciao Greta volevo un informazione, sarò a banghok a inizio dicembre e vorrei vare escursione con treno della morte e vedere cascate e il ponte e qualche altra cosa vorrei farla in giornata cosa mi consigli? Da Bangkok in taxi riesco a organizzarmi direttamente lì? Dco prenotare un tour ho letto che il sabato le ferrovie thailandesi organizzano questa escursione me l’ho letta su un post del 2014..nn so come prganizzarmi

Greta 11/07/2016 - 12:08

Ciao Filippo. Torno a Bangkok ad Agosto ma non mi sposterò purtroppo fino a Kanchanaburi. Io ci sono stata nel 2013 quindi non ho info sulla ferrovia più aggiornate delle tue. So che ci sono tour in bus da Bangkok ma il tragitto è lungo da fare in giornata e ovviamente le visite si riducono ad una corsa contro il tempo. Col taxi riuscirai sicuramente ad organizzare in loco ma non so ipotizzare una cifra. Il mio consiglio, se ti fosse possibile, è ovviamente quello di prendere il treno da Bangkok, goderti una bella giornata a Kanchanaburi, pernottare magari su una palafitta in città e rientrare nella capitale il giorno seguente. Segui la mia pagina Facebook (www.facebook.com/thegretaescape) che ad agosto ti aggiorno! 🙂 Saluti.

Alice Cane 28/01/2016 - 23:52

Ciao Greta, volevo chiederti un informazione. Secondo te è possibile raggiungere Kanchanaburi in moto? e secondo te è una cosa fattibile fare questa gita in una giornata?

Filippo 29/01/2016 - 10:45

Ciao Alice, tutto è possibile purchè lo si voglia fare!
Kanchanaburi dista circa 130 km da Bangkok, ma i problemi da affrontare sono diversi:
1- le motociclette che normalmente affittano ai turisti sono 100cc e non possono circolare sulle autostrade (o quantomeno è fortemente sconsigliato per il traffico), quindi il percorso si complica perchè, salvo non troviate una moto di grossa cilindrata, si perdono 2 ore solo ad uscire da Bangkok;
2- in Thailandia la guida è a sinistra e con il traffico che c’è, l’impatto con le regole della strada (spesso “interpretate” dai thailandesi) è difficile (a meno che non abbiate già esperienza a riguardo)
3- le attrazioni (Tiger Temple, cascate Nam Tok) sono oltre la città di Kanchanaburi a 40-50 km di distanza.
Se volete fare un tour in giornata, probabilmente vi verrebbe a costare meno o prendere un tour organizzato in partenza da Bangkok, o contrattare con un tassista che vi porti in giro da Bangkok a Kanchanaburi per tutta la giornata (con 50€ potreste cavarvela), oppure (mio consiglio) prendere il treno della morte, magari fino a Nam Tok (che è il pezzo più bello e concludere con un bel bagno nelle cascate) e da lì un taxi o un treno di ritorno (o anche un bus) e tornare a Kanchanaburi nel pomeriggio e pernottare magari in una delle case galleggianti sul fiume Kwai.
Potete poi affittare una moto a Kanchanaburi il giorno successivo e percorrere uno degli itinerari che ho descritto, così da conoscere la vera Thailandia.

Brunella 21/04/2016 - 21:13

Ciao,
Presto sarò a Bangkok per la prima volta e viaggio da sola. Volevo sapere se da Bangkok con questo famoso treno della morte è fattibile la visita in una sola giornata al ponte sul fiume Kwait e il tempio delle tigri. Il treno per Bangkok c’è per il ritorno.?Purtroppo la mia intenzione era visitare solo la città di Bangkok, mai poi leggendo di altri siti mi è venuta voglia di vederli.
Ma non riesco a capire se tutto è possibile in un giorno. Altrimenti non mi capacito come tornare in città presso l’albergo da me prenotato.
Altrimenti penso che l’alternativa sia visitare il più possibile Bangkok e pensare di tornarci un’altra volta.
Ciao e grazie per le risposte

Greta 22/04/2016 - 07:03

Ciao Brunella,
quel che dici tu è difficile in giornata: il tempo a disposizione per prendere l’ultimo treno di ritorno è davvero poco.
Su questa pagina trovi gli orari aggiornati http://www.kanchanaburi-info.com/en/train.html ma considera che, se l’orario di partenza da Bangkok è abbastanza preciso, gli altri sono molto indicativi (noi siamo arrivati con oltre 1h di ritardo accumulato solo a Kanchanaburi).
Per fare il giro in giornata con il treno dovresti rimanere sopra anche a Kanchanaburi (il ponte lo vedi a bordo), scendere a ThaKilen e da lì prendere un taxi per il tigre temple (13 km). Se i treni son puntuali, hai a disposizione meno di due ore (11:37-13:27) per la corsa in taxi e la corsa al tempio… in bocca al lupo!
A questo punto perché non passare una notte dormendo in una casa galleggiante sul fiume Kwai e magari raggiungere il tempio con calma in moto o in taxi nel pomeriggio?
La mattina dopo potreste continuare ad esplorare i dintorni di Kanchanaburi o concedervi un bagno rinfrescante alle cascate di Erawan prima di prendere l’ultimo treno nel pomeriggio.

Lucrezia & Stefano - In World's Shoes 29/11/2015 - 16:54

Bellissimo questo viaggio in treno! È una delle cose che abbiamo sempre sognato di fare quando arriverà il momento di andare in Thailandia ! Se non sbaglio , sul ponte si può camminare anche a piedi per un tratto e ci sono diversi siti sacri da visitare proprio a ridosso dei binari! Da paura… Ma da fare ! 😀

Greta 29/11/2015 - 21:07

Sul ponte puoi camminare nelle lunghe pause tra un treno e l’altro. Ne passano molto molto pochi! 😉 Vi auguro di andarci presto. Splendido!

Veronica 15/12/2014 - 15:19

Che viaggio stupendo!!! Il viaggio in treno mi e’ sempre piaciuto perche’ ti rendi conto delle distanze geografiche e ti godi i panorami, bellissimi come in questo caso, che scorrono fuori dal finestrino! Bel post! 🙂

Greta 15/12/2014 - 17:36

Grazie Veronica! Il treno è un mezzo che cerco sempre di utilizzare in viaggio. Hai ragione, ti permette di stare seduto lì e di ammirare tutto il mondo dal finestrino.
Se ti piace il genere, fai una ricerca sul mio blog con “treno” e ho ancora qualche chicca che ti potrebbe piacere!

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