Sul treno panoramico che porta a Machu Picchu

Non c’è altro modo per raggiungere le rovine del Machu Picchu se non prenotare con largo anticipo il treno che da Poroy, o con più frequenza da Ollantaytambo, porta ad Aguas Calientes. Il treno è disponibile con diverse classi e servizi.

Il più costoso, l’Hiram Bingham, che comprende una romantica cena a lume di candela lungo il tragitto, arriva a costare anche 400$ per tratta!
Il miglior compromesso tra prezzo ed orario (il treno più economico costa 40$ ma parte alle 5:30 di mattina!), che abbiamo preso all’andata (Expedition) ci è costato ben a ben 55$: è uno dei primi ad esaurire i posti e per fortuna avevamo prenotato il posto online un mese prima!
I prezzi del treno sono palesemente sproporzionati rispetto al costo della vita in Perù: giustamente, considerato il business e la forte domanda turistica, ne approfittando ampiamente.

Le gente del posto che utilizza quella tratta ferroviaria magari per lavoro, ha un vagone dedicato quasi su ogni treno. Sono carrozze comuni, senza soffitti in vetro e servizio di hostess. Addirittura, incrociandone un paio lungo il nostro tragitto, abbiamo visto quanto fossero sovraffollate con i viaggiatori costretti a restare in piedi e pigiati gli uni contro gli altri. Ne consegue che anche il prezzo è molto differente, circa 20 soles, e i posti a loro dedicati non sono acquistabili dagli stranieri.

La coda per salire ad Ollantaytambo

Abbiamo scelto di viaggiare il tardo pomeriggio per sfruttare il più possibile la giornata a Cusco.
Il realtà, Ollantaytambo dista circa due ore di taxi e siamo costretti a muoverci con il sole ancora alto.

La stazione di Ollantaytambo è isolata rispetto al grazioso paese e quando arriviamo, alle 18:30, lunghe code di viaggiatori stanno già invadendo i binari per salire ordinati ognuno sul proprio vagone indicato sul biglietto.

Una hostess si avvicina e ci dice che le nostre valige sono troppo grandi per essere caricate a bordo, e che, anche se non saremmo rientrati a Ollantaytambo, avremmo dovuto lasciarle in deposito con l’incarico di farle trasferire alla stazione del nostro rientro, Poroy.

Noi, avendo letto precedentemente sul biglietto il peso massimo del bagaglio di 5 kg, avevamo chiesto informazioni sul da farsi all’hotel che avremmo raggiunto ad Aguas Calientes. Stessa risposta anche dal gentile tassista che ci aveva appena portato in stazione: “vedrete che in molti trasportano grandi bagagli, nessuno vi farà storie!”.
Un attimo di smarrimento. Non ci sembrava il caso di aprire i bagagli per buttare in qualche sacchetto di plastica abiti per il giorno seguente, beauty, ciabatte, pigiama…

Insistiamo e infatti sul vagone il posto c’era, per i nostri e per numerosi bagagli ancora più grandi. Mah… Però un attimo di panico c’è stato!

Sul treno verso Aguas Calientes

In viaggio l’equipaggio ci serve mate de coca bollente e un dolce confezionato. Il treno è pulito e curato ma molto lento e dondolante: impossibile riposare.

Arriviamo ad Aguas Calientes alle 21 stanchissimi. Ci sogniamo un letto finalmente, dopo l’angosciante nottata precedente di 17 ore sul cama coche. Rinunciamo alla cena e dopo una bella doccia andiamo a letto. Non è comunque prestissimo e la sveglia ci farà saltar giù dal letto alle 5!

Peccato non visitare il paese, ma a quell’ora sta già chiudendo quasi tutto.

La ferrovia ad Aguas Calientes

Vagone Perurail ad Aguas Calientes

Locomotiva Perurail alla stazione di Aguas Calientes

Il giorno seguente invece, tornando dal Machu Picchu, ci fermiamo in un ristorantino, uno dei tantissimi, tra i binari della stazione e l’impetuoso torrente. I prezzi sono decisamente molto alti dappertutto ma il cibo è buono e abbondante.

Usciamo soddisfatti anche se, per l’ennesima volta, il servizio wifi ci delude.

Il borgo di Aguas Calientes

Il borgo di Aguas Calientes

Siamo giusto in tempo per una visita veloce al centro del paese, costruito quasi interamente per fornire servizi alla mole di turisti in visita al sito inca.

La graziosa chiesetta della piazza svela all’interno arredamenti sacri di gusto discutibile, con statue vestite più simili a vecchi manichini e un curioso Cristo crocifisso nero.

Affrontiamo una ennesima salita tra i profumi dei piatti ticipi che fuoriescono da ogni ristorante e locanda. Poi ci addentriamo nell’infinito mercato dell’artigianato, un fitto labirinto che quasi somiglia ad un souk marocchino.

La stazione di Aguas Calientes

Il treno super panoramico al rientro verso Pisco

L’ora del rientro arriva in fretta. Questa volta il treno è il Vistadome diretto a Poroy: è super panoramico! Le vetrate laterali sono molto ampie e anche il soffitto è in vetro permettendo una visuale esterna quasi completa. Ogni 4 posti, un tavolo grande e comodo viene presto coperto con runners in tessuto peruviano. Una piccola ciotola di margherite al centro e si parte con il servizio della merenda!

Snack sul treno da Aguas Calientes e Pisco

Tavolo preparato e snack per la merenda in treno

Una pizza al formaggio, frutti agrodolci, arachidi e uvetta, torta con cocco e marmellata, l’immancabile mate de coca e altre bibite.

Come se non bastasse, di lì a poco spunta un clown vestito da tigre che coinvolge alcuni passeggeri in folkloristici balli. Tutto il vagone immerso in una grossa risata che ci tiene svegli nonostante la stanchezza stia iniziando a presentarsi prepotente.

Sfilata di capi in alpaca sul treno

Hostess e stewart si improvvisano modelli e uno dopo l’altro sfilano lungo il corridoio indossando maglioni in alpaca, morbide sciarpe e ponchos multiuso. Davvero molto belli se non fosse per i prezzi, accessibili solo ai facoltosi turisti nordamericani (200$)!

Intanto il sole tramonta e ci accorgiamo che il treno sta affrontando un anomalo percorso, così ripido da farlo avanzare a zig zag invertendo di volta in volta la locomotiva e il senso di marcia. Un’esperienza rara, non trovate?

Un viaggio di rientro che è forse valso il prezzo del costoso biglietto, 88$, e che ha concluso degnamente una giornata che sicuramente rimarrà forgiata a fuoco nella nostra memoria.

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