C’è un paesino tra i monti della Valsesia che è un gioiello ancora intatto e offre escursioni adatte a tutti. Si chiama Rima ed è lì, incastonato nel mio cuore.
E’ l’ultimissimo paese della Val Sermenza, uno spin-off della grande valle valsesiana, meno frequentato e quindi più preservato dal turismo di massa da weekend e festività.
Una manciata di tornanti dividono il borgo, posto nel Parco Naturale dell’Alta Valsesia, proprio sotto il maestoso Monte Tagliaferro, dal comune precedente di San Giuseppe, dove si trovano gli ultimi negozietti.
Arrivati alla chiesetta antica dedicata alla Madonna delle Grazie si lascia l’auto, si dimentica la frenesia cittadina e si approccia una vita a ritmo piacevolmente lento e riequilibrante.
Qualche bar, la sede della pro-loco, la piazzetta della chiesa, il pub scozzese ricreato all’interno del Laida Weg Experience Hotel sono i punti di ritrovo all’interno del paesino, nel quale tutti si conoscono e si aprono all’ospitalità dei nuovi turisti.
Cosa fare in Valsesia?
Camminare! Proprio dalla piazza del Paese si dipartono alcune stradine che si intrecciano e si sciolgono tra antiche case Walser e piazzette in sasso. Una fontana con acqua di sorgente non poteva mancare nel quadro perfetto.
Da qui, seguendo i cartelli escursionistici del CAI, in pochi minuti si arriva fuori dall’abitato e si può proseguire per il cammino prescelto.
Varie sono le opzioni che portano al Rifugio Vallè a 2175 m slm, al Colle Mud a 2324 m slm, al Passo del Gatto, al Monte Tagliaferro dove i più arditi possono vedere l’alba affacciandosi direttamente sul massiccio compatto del Monte Rosa.
Suggerisco di fare riferimento al sito del CAI di Varallo Sesia, per le descrizioni dei percorsi e le mappe.
Per chi è meno esperto e preferisce passeggiate più facili e tranquille, suggerisco il tracciato semplice che porta alla
cascata e al Museo Della Vedova. Si tratta di una stradina che, uscendo dal paese in direzione Nord Ovest, da lastricata passa a prato subito dopo aver superato il torrente Nonay.
Seguendo il tracciato si trova un bivio che, prendendo a destra, invita a passeggiate in salita tra belle baite e boschi; evitando cambi di direzione si giunge alla Gipsoteca Museo dove si trovano sculture in gesso eseguite da Pietro Della Vedova, originario di Rima.
Costeggiando la casetta-museo si sbuca in un immenso prato e si ha una vista aperta sulle montagne, sui caseggiati del borgo visto di spalle, sulla boscaglia. Qui inizia il passaggio erboso che porta alla cascata.
La camminata è piacevole e molto facile, il terreno ben tenuto e sicuro e in una decina di minuti ci si trova sotto una meravigliosa cascata che d’inverno ghiaccia e assume ancora più fascino. Da questo punto in poi è possibile proseguire fino ad arrivare a un punto panoramico favorevole per guardare il paesino di Rima dal fronte, con i monti che si stagliano alle sue spalle, questa volta.
Come arrivare in Valsesia?
L’autostrada A26 porta fino all’uscita di Romagnano Sesia, da lì si prosegue su strada normale per meno di un’ora e si giunge a Varallo Sesia prima e in valle subito dopo, salendo ripidamente al bivio con Balmuccia.
Profonde gole e torrenti costituiscono gli elementi che accompagnano la salita, fino ad arrivare al laghetto di Rimasco. Da qui in poi si sale seguendo per Rima San Giuseppe, nella piccola vallata parallela a quella della Grande Valle Valsesiana. Siamo a est del Monte Rosa, proprio sotto il suo cospetto. Un’unica strada che termina a Rima e impedisce di sbagliare strada.