Proprio oggi, giovedì 22 maggio 2014 dalle ore 16:30, la situazione in Thailandia è divenuta molto tesa, a seguito del colpo di stato militare, annunciato in diretta televisiva con un discorso alla nazione tenuto dal capo di Stato maggiore Prayuth Chan-ocha.
Le televisioni sono state oscurate, è stata imposta la legge marziale con coprifuoco dalle 22 alle 5 e la nazione, già in profonda crisi economica a seguito dell’instabilità politica, è sull’orlo di una guerra civile.
Non è la prima volta che la Nazione assiste ad un golpe militare, anzi è la 19esima dal 1932, anno della fine della monarchia assoluta.
Dopo mesi di manifestazioni di piazza, a dicembre il partito di maggioranza (camicie rosse) dell’ex premier Yingluck Shinawatra e del fratello Thaksin ha sciolto il Parlamento e ha indetto nuove elezioni, sicuro di vincerle come ha sempre fatto dal 2001, grazie al consenso delle aree rurali e meno agiate del Paese.
L’opposizione (le camicie gialle), sicura di perdere, ha deciso di boicottare il processo elettorale, impedendolo anche con la forza in alcune circoscrizioni.
Risultato? Il voto è stato annullato, lasciando la Thailandia con un governo ad interim svuotato dei poteri necessari per avviare il rilancio economico in un Paese provato dalla crisi.
Il Paese resta così spaccato in due, sempre sull’orlo di disordini violenti: se nel 2010 gli scontri lasciarono sul terreno 90 morti, le proteste cominciate a novembre 2013 hanno già provocato sino ad oggi 25 vittime.
Per i generali la presa del potere non avrà comunque conseguenze a livello internazionale e si è reso necessario unicamente al fine di regolarizzare la situazione politica e di avviare riforme.
Ma la Farnesina, con un comunicato sul sito Viaggiaresicuri.it, raccomanda la massima cautela e invita i connazionali ad evitare spostamenti non necessari, benché il colpo di stato non abbia alcuna connotazione xenofoba.
Soprattutto si invitano i connazionali a rispettare il coprifuoco imposto dalle ore 22 alle ore 5.
Secondo un testimone gli stranieri sarebbero obbligati a girare con passaporto.
Il Ministero sconsiglia inoltre viaggi nelle province di Si Sa Ket (distretto di Kantharalak) ed in prossimità del confine con la Cambogia, dove una disputa di confine tra i due Paesi non si è ancora del tutto risolta e permane una massiccia presenza di militari e Forze di Polizia.
Sono sempre frequenti gli atti terroristici nelle Province meridionali del Paese a causa del terrorismo separatista, vige (dal 2005) lo stato di emergenza nelle Province del sud (ove risiede la maggioranza della popolazione musulmana) di Yala, Narathiwat e Pattani, nonché nei Distretti di Jana, Nathawee, Thepha e Sabayoi (nella Provincia di Songkhla).
Altra allerta sanitaria riguarda le regioni più settentrionali, dove da gennaio del 2013 si è riscontrato un aumento dei casi di febbre dengue, con decine di decessi.
[divider]“Si consiglia, infine, ai connazionali di registrare i dati relativi al viaggio sul sito DoveSiamoNelMondo.
Si raccomanda altresì – una volta in loco – di recare con sé copia dei propri documenti e titoli di viaggio, conservando gli originali in luoghi custoditi (albergo etc.).
Si ricorda, infine, l’opportunità di consultare la guida predisposta dal Ministero della Salute al presente link, nonché di sottoscrivere – prima della partenza – una assicurazione che copra eventuali spese sanitarie (anche per il rimpatrio o il trasferimento aereo in un altro Paese).”
[divider]Ma la domanda è: partire o non partire per la Thailandia quest’estate?
Per il momento un viaggio in Thailandia non è a rischio. Tolto il divieto di assembramento, che entra in vigore con la legge marziale e la sospensione della Costituzione (ad eccezione dell’art. 2 che riguarda i ruoli della famiglia reale), la destinazione si conferma nelle testimonianze di viaggiatori e operatori sul posto sicura: i turisti presenti nel Paese sono come sempre rispettati e, ad oggi, si può partire seguendo le indicazioni della Farnesina con una relativa tranquillità.
Forse sarà più prudente girare alla larga dalle piazze di Bangkok, in particolare quelle nei pressi del Palazzo Reale sedi degli scontri più violenti, e la visita della capitale ne sarà di certo influenzata.
Probabilmente subentreranno solo piccoli contrattempi logistici (ritardi dei mezzi o necessità di visite guidate in alcuni luoghi).
Nessun problema nè tensione è stata riscontrata finora nelle località turistiche balneari (Phuket, Phi Phi, Koh Samui) – situazione confermata in loco anche da alcuni nostri amici attualmente in vacanza a Phuket.
Allo stato di allerta attuale in Thailandia si può viaggiare.
Non avendo la Farnesina ufficialmente “sconsigliato” di recarsi nel Paese, potreste avere problemi con un eventuale rimborso del viaggio o cambio di destinazione, qualora aveste prenotato con un Tour Operator la vostra vacanza estiva in Thailandia.
Auspichiamo tutti una pronta risoluzione della crisi, sia per la necessità di democrazia di questo splendido popolo che per la gioia e la libertà di poter tornare a viaggiare in quei luoghi magici!
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2 comments
Ciao Filippo,
Sono Danila e sono una tua nuova lettrice.
Ho trovato il tuo profilo IG e non ho potuto fare a meno di correre sul tuo blog.
Sono stata in qjesto magnifico paese lo scorso anno e programmavo di tornarci con la mia migliore amica in primavera… anche se non si sconsiglia il viaggio spero che la situazioni si ristabilisca per non incorrere in inutili problemi.
Danila.
Ciao Danila! Grazie mille per i complimenti mi fa molto piacere averti tra i nostri lettori, ma a ig sei più brava tu di certo!
Aspetto le tue foto dalla Thai, e se hai bisogno di spunti sulle tappe ci son molti articoli nel blog: non perdetevi Phi Phi e Railay, due chicche!