Nascosto dalla roccia delle montagne pre appenniniche marchigiane c’è un tesoro della natura di incredibile bellezza: le Grotte di Frasassi.
Siamo a pochi km da Ancona, nel Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi e qui la natura ha dato il meglio di sé creando opere nascoste e proteggendole per millenni fino all’inizio degli anni Settanta, quando un gruppo di giovani esperti di montagna le ha scoperte e portate alla luce.
In mezzo al miracolo fatto dall’acqua sulfurea che ha la forza di corrodere le rocce calcaree di questa provincia, la mia mente vagava e i pensieri sulle forze terrestri si libravano meravigliati.
La natura è strega e magia, è energia indomabile e imprevedibile, si muove in segreto e stupisce. La natura è donna, piace e sa di piacere al suo pubblico ben variegato.
Se le grotte e le opere formatesi dentro la pancia della montagna di Frasassi hanno decine di migliaia di anni e sono in continuo sviluppo, vi sono altresì nuove grotte nella fase embrionale della loro formazione e ancora non visitabili.
Il mondo sotterraneo è vivo e per questo affascina sempre moltissimo. Oggi, l’acqua sulfurea continua a correre ed è lei l’autrice di nuove grotte posizionate a differenti livelli rispetto a quello aperto al pubblico.
Pensare che mentre si calpesta un suolo millenario, all’interno di una enorme caverna in cui non filtra mai la luce naturale, attorno a te c’è qualcosa che si muove e crea ha dell’incredibile.
Ma torniamo nelle aree visitabili. Provo a raffigurarle attraverso parole e immagini.
In un saliscendi continuo si passa da una stanza all’altra e variano le viste che queste pance cave ci offrono. L’acqua percola e forma stalattiti e stalagmiti, ma è più curioso sapere che la formazione che stratifica sulla roccia a causa dell’acqua che dall’alto scorre ma non riesce a colare nel vuoto si chiama pancetta!
E poi ci sono le vele, le spade (stalattiti) che dall’alto sembrano puntare implacabili alla loro vittima, i drappi leggeri.
Più strutturate sono le stalagmiti vere e proprie: nella prima, enorme, sala i cosiddetti “giganti” hanno un’età di 130-140mila anni. Formatisi dopo il collassamento dei soffitti soprastanti hanno potuto raggiungere un’altezza di 60-70 metri, impercettibile all’occhio umano a causa della perdita di ogni riferimento di spazio, di ogni possibile rapporto con altri oggetti e dell’assenza di luce naturale. Scherzi della natura!
Un’altra informazione curiosa è l’assenza di vita animale nelle grotte, con un paio di eccezioni: i pipistrelli e il geotritone. Il secondo vive sempre all’interno delle caverne, è un rettile anfibio che cattura animaletti con la lingua, appostandosi vicino alle fessure di collegamento esterno alle grotte. Mai visto un geotritone? Con il percorso speleologico guidato all’interno delle Grotte può essere che lo incontriate!
Cosa mi ha colpito di più?
L’immensità di queste grotte carsiche senza dubbio, gli snodi infiniti tra le formazioni calcaree e soprattutto quanto un luogo di questo tipo riesca a far scatenare la fantasia. Ho visto strati infiniti di pancakes a formare le stalagmiti, ciambelle in frittura, anelli di totano impanati e gonfi, animali di ogni genere tra cui cani, gatti e cammelli, personaggi intoccabili come Babbo Natale e i Re Magi.
Questo luogo è magico, le luci fanno la loro parte rendendolo visibile e trasformando il paesaggio lunare in qualcosa di imperdibile e altamente emozionante.
La prossima volta che ci torno desidero fare il percorso speleologico, sono pur sempre un Pink Packer amante dell’avventura no?!