Visita al museo e all’antica città di Tiwanaku

Se si ha ancora una giornata libera a disposizione e avete già visitato la città o magari preso parte alla spericolata discesa lungo la Carretera de la Muerte, tra le cose da vedere a fare a La Paz, merita il viaggio la visita alle rovine di Tiwanaku (o Tihuanaco).

La cittadella inca

Il sito dista 70km dalla capitale e per raggiungerlo ci si può avventurare su un economico micro bus in partenza ogni ora dal Cementerio (sconsigliato per l’elevato tasso di scippi a turisti in questa zona della città), con un taxi oppure prendendo parte ad un più comodo ed economico tour fornito da qualsiasi agenzia. Per i più fortunati e per amanti del viaggio lento, vi è anche l’opzione treno che parte dal quartiere El Alto di La Paz solo 2 giorni al mese, sta a voi scoprire quali!

La civiltà Tiwanaku instaurò un impero lungo le rive del lago Titicaca giá dal 500 d.c., mille anni prima degli Inca.
Una civiltà misteriosa, straordinariamente evoluta, con molti punti in comune a quella egizia.

Il museo di Tiwanaku

La simpatica guida (spagnolo-inglese maccheronico!) ci accompagna prima al museo che racchiude i numerosi reperti che man mano durante gli scavi (ancora in corso) vengono alla luce: ceramiche, gioielli in rame e oro, strumenti da lavoro, finanche una mummia perfettamente conservata!

Monolite all’esterno

Monolite all’esterno

Il pezzo forte del museo è il monolite di Tiwanaku, alto 8 metri, che ora, dopo esser stato per anni esposto alle intemperie nei pressi dello stadio di La Paz, è conservato in un padiglione al riparo dalla luce e dai flash dei fotografi.
Un blocco unico di pietra raffigurante probabilmente un alto funzionario o un sacerdote.

La Porta del Sole

Come gli Inca, anche i Tiwanaku praticavano il culto del sole e tutto il sito è studiato e disposto come un calendario.
L’esempio più fotografato e più misterioso è la famosa Porta del Sole, scavata anch’essa in un blocco unico di roccia granitica che porta i segni di uno sciagurato tentativo, da parte degli inglesi, di trasferimento in un museo di Londra.

Decoro sulla Porta del Sole

La si può ammirare, non certo nella sua posizione originaria, sulla spianata del tempio.
Ogni millimetrico intarsio ha un significato differente che la guida ci illustra.
La corona di Virachoa con 12 raggi di cui 4 a testa di puma (le stagioni), 52 angeli disposti su 4 file e 7 immagini per i giorni della settimana: ancora prima di noi questa cultura applicava il calendario gregoriano?

Ogni 21 giugno all’alba davanti a questa porta si può assistere alla celebrazione del capodanno tihuanacota, a cui prende parte sempre anche Evo Morales, il primo presidente indigeno della storia della Bolivia.
È un evento che attira ogni anno migliaia di Boliviani, turisti, curiosi ed esoteristi (quest’anno, 2014, si festeggia l’anno 5522).

Il tempio sotterraneo

I volti nel tempio sotteraneo

Il tempio sotterraneo è particolare per i 177 volti scavati nella pietra: oltre ai 4 animali sacri (puma, condor, lama e pesce, quest’ultimo probabilmente andato distrutto), gli altri volti (tra cui alcuni con sembianze orientali e altri con sembianze aliene) sono attribuiti probabilmente o ai re o ai grandi sacerdoti.

Le antiche rovine

Il tempio principale, Tempio del Sole (Akapana), da cui si può ammirare il panorama del sito, è ancora interessato dagli scavi (ora fermi) e si confonde in buona parte con le colline circostanti.

Purtroppo i Conquistadores, come fecero per tutti i templi indigeni, usarono i grossi massi del sito di Tiwanaku per costruire chiese e case coloniali, per cui il lavoro di ricostruzione è ostacolato dall’assenza di riferimenti e, a dire il vero, è anche molto lasciato alla fantasia degli archeologi boliviani.

Le famose H di Puma Punku

Ultima tappa, dopo un veloce pranzo, il misterioso tempio di Puma Punku (la porta del puma). Qui il mistero si infittisce. Gli scavi sono ancora in alto mare, ma le misteriose pietre riportate alla luce hanno suscitato le più svariate ipotesi.

I famosi massi ad H, quelli sfruttati anche da History Channel per la pubblicità, lasciano a bocca aperta. Tagli e incastri millimetrici nella durissima roccia granitica, con spigoli talmente acuti e taglienti da sembrar essere stati fatti col laser!

A cosa servivano le H?
Un tempio costruito ad incastro, tipo Lego, senza la necessità di malta?
O una piattaforma orizzontale che, secondo le ricostruzioni 3D, assomiglierebbe ad una pista di atterraggio per gli UFO?

Nessuno lo saprá mai, ma le tre monolitiche piattaforme finora rinvenute, di 6×6 metri e del peso di 123 tonnellate provenienti da una cava a quasi 10 chilometri di distanza, lasciano aperta più di un’ipotesi sulla seconda teoria…

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