Due giorni nella bellissima città peruviana di Cusco

Cusco (Cuzco o anche Qos’qo in quechua) è senza dubbio la cittá più bella del Perù.
Qosqo in quechua significa ombelico: secondo la cultura Inca questa città sacra, capitale dell’impero, era il punto di collegamento tra il cielo e gli inferi, insomma il vero ombelico del Mondo!

Difficile allora non volersi fermare per viverla e scoprirla piú di quanto previsto!
Il centro storico, dichiarato patrimonio dell’umanità UNESCO, è vasto e perfettamente conservato.

Girare la città è difficile, non solo per il forte traffico e per i sensi unici, quanto più per l’altitudine (3400m slm), il poco acclimatamento (è la prima che si incontra proveniendo da Lima o Nazca), la grande massa di turisti e le ripide viuzze lastricate di pietre sdrucciolevoli!

Plaza de Armas

Arriviamo da Nazca in forte ritardo e ci facciamo portare dal tassista in Plaza San Francisco, dove c’è la porta di ingresso alla cittá coloniale. La piazza, dove si trova l’omonima chiesa, è vivissima e piena di gente a ogni ora del giorno.

Proseguendo lungo Marquez, la via dei negozi, giungiamo in Plazoleta Espinar. Su un lato la chiesa de la Merced (ingresso libero, no foto), gioiello barocco, racchiude all’interno una ricchezza sorprendente.

Iniziano i porticati coloniali, che proseguono fino in Plaza de Armas e nelle vie laterali: splendidi. Peccato solo per i cartelloni dei ristoranti e delle innumerevoli agenzie di viaggio, oggetti indesiderati nelle nostre foto.

I palazzi cinquecenteschi di Plaza de Armas, tutti ormai trasformati in ristoranti, hanno balconi intagliati in legno un più bello dell’altro. Vale la pena fare il giro di tutto il piazzale per ammirarli con calma.

Manifestazione in costume davanti alla Cattedrale

Manifestazione religiosa in costume

Domina la piazza la maestosa Cattedrale i cui gradini fanno da tribuna per ammirare la cittá di Cusco dall’alto.
Ci imbattiamo in una bizzarra processione: una banda suona marce sacre, mentre uomini e donne, vestiti in giallo-verde e con indosso una soffocante maschera di lana, ballano e saltano tenendo in mano una frusta.

La Cattedrale di notte

La Cattedrale (ingresso 25S-7€) è un museo di dipinti della scuola cuzquena, un mix di pittura seicentesca europea con un tocco personale andino. Esempio lampante è l’Ultima Cena del pittore quechua Marcos Zapata con il tipico Cuy nel piatto o una raffigurazione della Vergine Maria vestita di una gonna con montagne e fiumi a rappresentare la Pachamama (la Madre Terra).
In una nicchia in fondo è esposto il crocifisso detto El Sen~or de los Temblores: questo crocifisso, portato per la prima volta in processione nel 1650 per porre fine al disastroso terremoto che rase al suolo la cittá, è ancora oggi protagonista di una grande festa che si tiene il lunedì di Pasqua. Tutta la chiesa è uno spettacolo: dalla sacrestia, alle nicchie con ricchissimi altari al coro ligneo finemente intagliato.

Ragazza in costume tradizionale con agnellino

Saliamo (o meglio arranchiamo) lungo Hatunrumiyoc verso il quartiere di San Blas.

A metá della via rimango stupito dal Palazzo Arcibiscopal, che ospita oggi il Museo de Arte Religioso: è proprio come appare nel film “I diari della motocicletta”!

Voi lo vedete, il puma?

Le maestose pietre dell’antico tempio di Inca Roca sono perfettamente incastrate tra loro, tanto che non ci passa tra una e l’altra nemmeno una monetina! Lungo la via, con un po’ di attenzione, potrete scovare la pietra con 12 lati; nella calle che scende sul retro il gioco è scovare le figure del Serpente e del Puma (animali sacri agli Inca) basandosi sul disegno colorato affisso all’inizio della via: un rompicapo da Settimana Enigmistica!

Artigiani alla fontana di San Blas

Artigianato tipico a San Blas

Bambole di artigianato peruviano

Costa de San Blas è l’ostacolo maggiore, paragonabile per noi allo Stelvio del Giro d’Italia: una ripida via che porta alla piazzetta omonima! Una faticaccia premiata dallo splendore della fontana e da un vivace mercatino artigianale. L’ingresso alla chiesa di San Blas è a pagamento (15S o col Boleto Religioso 50S-14€, un ticket cumulativo che comprende cattedrale e palazzo arcivescovile), ma racchiude un piccolo tesoro in ori e argenti.

Io e Filippo coi costumi tradizionali

Il panorama perfetto di Cusco lo si può apprezzare risalendo Costa de Sant’Ana dal sagrato dell’omonima chiesa, a cui la pendenza di Costa de San Blas fa un baffo! Infinite gradinate lasciano spazio al centro per una vera e propria fossa in cui transitano le auto… insomma: se l’altra era lo Stelvio questa é lo Zoncolan! L’abbiamo apprezzata di sera, con il taxi che ha rischiato di fondere i freni per scenderla: only the brave!

Choricancha e la Iglesia de Santo Domingo

Un po’ defilato dal centro, ma merita il viaggio (e la fatica) Choriocancha, un antico tempio inca dedicato al Sole le cui mura erano ricoperte di lamine d’oro, sulle cui rovine è stato costruito il convento e la chiesa di Santo Domingo. Molto suggestivo!

Le rovine di Sacsaywaman

Appena fuori cittá, meritano il viaggio in taxi le rovine di Sacsaywaman, le più importanti nei pressi della cittá.
Questo luogo fu teatro del primo moto di rivolta di Manco Inca, il sovrano fantoccio imposto dagli spagnoli, che, approfittando di un momento di debolezza della guarnigione di conquistadores, tentò di reimpossessarsi della cittá. La reazione degli invasori guidati da Juan Pizarro, fratello di Francisco, fu immediata: le truppe di Manco Inca furono massacrate e il re dovette rifugiarsi ad Ollantaytambo. I cadaveri degli indigeni divennero per mesi banchetto di falchi (Sacsaywaman significa “Falco Soddifatto”) e condor (lo stemma della cittá ricorda la tragedia con gli otto condor).

Sacsaywaman era al tempo stesso una cittadella e un tempio religioso: se viste dall’alto le antiche e zigzaganti mura di Cuzco disegnavano un puma, Sacsaywaman era la testa.
Oggi si può visitare solo una minima parte dei resti delle antiche mura ed immaginare quello che poteva essere. Delle maestose torri, cisterne ed ingegnosi acquedotti restano solo le fondamenta.

Se siete riusciti a vedere tutto questo in un solo giorno e a piedi siete stati davvero dei fenomeni!
Noi ce ne abbiam messi due e avremmo pagato per poterci fermare ancora…
Ma il bus cama per Arequipa ci attendeva puntuali per un viaggio di notte fino a 4500metri!
Ve lo racconterò!

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4 comments

Paola l 13/08/2018 - 13:09

Ciao. Volevo ringraziarvi perche’ mi sono letta con piacere il vostro blog e tutti gli articoli per organizzare il mio viaggio tra Peru’ e Bolivia, molto simile al vostro.Volevo ringraziarti per le preziose informazioni e dritte che ho letto sul tuo blog per peru’ e bolivia in particolare. Sei stata preziosissima. Sono in peru’ adesso e seguo i tuoi consigli x la valle sacra che faro’ domani. E’ stata dura trovare un taxi che mi facesse fare in un giorno pisac e tutto il resto.. ma ce l’ho fatta. Ancora grazie mille per le splendide descrizioni di cosa fare a cusco, la paz e come hai attraversato la frontiera con la bolivia. Ho seguito pochi blog interessanti, sono tre o quattro in tutto ed il tuo e’ tra questi. Veramente fatto bene❤️

Greta 16/08/2018 - 16:04

Grazie due volte Paola! Mi auguro che il vostro splendido viaggio prosegua nel migliore dei modi. Un abbraccio! <3

SARA 24/05/2016 - 11:42

ciao!
Io e il mio compagno stiamo organizzando il nostro viaggio per agosto/settembre seguendo a grandi linee il vostro itinerario.
Per quanto riguarda Cuzco… Avete fatto tutto quanto descritto tra il vostro arrivo al mattino con il cama coche in ritardo e il taxi per Ollantaymbo? Tutto con i bagagli al seguito? Quanto tempo dura il trasferimento in taxi per andare alla stazione? E più o meno quanto costa?
Se potrete rispondermi vi sarei davvero grata…
Complimenti per tutto

Filippo 24/05/2016 - 20:10

Ciao Sara, per le valigie il tassista che ci ha portati dalla stazione al centro (10 minuti) ci ha trovato un posto dove tenerle in un hotel di un suo amico vicino alla cattedrale (è un “servizio” che fan tutti).
Abbiamo girato da soli per qualche ora per Cuzco, poi verso le 16 lo stesso taxi ci è venuto a riprendere e ci ha portati a Ollanta (quasi un’ora di strada dal centro). La cifra non ricordo di preciso, a memoria in totale (2 viaggi e deposito bagagli) l’equivalente di 15-20€.
Buon viaggio!

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