Gironzolando online quasi per scherzo, ci imbattiamo in un volo low cost davvero allettante. Noi a luglio e agosto non viaggiamo praticamente mai, proprio a causa dei prezzi sproporzionatamente alti che spesso vanno di pari passo con un servizio qualitativamente scadente.
Eppure la tentazione era grande e in pochi minuti il weekend era belle che prenotato. Meta? Una novità, mai valutata fino ad oggi per i nostri spostamenti: la Lituania.
L’Ente del Turismo di Vilnius, la capitale, ci accoglie con un graditissimo regalo: la City Card 72h che ci permette di curiosare in lungo e in largo con numerose agevolazioni.
Sfruttiamo subito la prima e noleggiamo la city bike (CycloCity) che si rivela davvero il mezzo ideale per visitare la tranquilla cittadina in ogni suo angolo!
La City Card comprende anche le corse sui mezzi pubblici ma noi, i vecchi filobus, ci siamo limitati a guardarli dal marciapiede.
Dopo una breve sosta alla Madonna miracolosa della Porta dell’Alba (Medininkai), abbiamo raggiunto la Cattedrale dei SS. Stanislav e Vladistav che, insieme al campanile cilindrico al suo fianco, trasforma la grande piazza in una cartolina nordica.
Dietro la Cattedrale, su una ripida collinetta, si sale sulla torre di Gediminas per mezzo di un panoramico ascensore a cremagliera. Scale a chiocciola portano sul punto panoramico per eccellenza, aprendo una vista sulla città di 360 gradi.
Esattamente di fronte, al di là dei fabbricati, vediamo la torre della Televisione dove un panorama altrettanto mozzafiato si può avere comodamente seduti al ristorante girevole.
In bicicletta è comodo raggiungere tutti i luoghi di interesse in una cittadina così tranquilla. Visitiamo la Chiesa di Sant’Anna con la Chiesa di San Francesco d’Assisi (Bernardine) al suo fianco.
Scendiamo poi una ripida stradina per raggiungere in Literatai il muro commemorativo dove simboliche “schegge di arte” in onore del grande poeta lituano Adam Mickiewicz (proprio qui é nato) sono saldamente ancorate al muro e firmate dal proprio autore.
Passando tra il Palazzo Presidenziale e la storica Università (una delle più antiche d’Europa), ci imbattiamo in una affollata premiazione di auto da Rally dove per poco non davano una coppa anche a noi, da quante ce n’erano.
Non è necessario avere uno spiccato gusto del macabro per recarsi al vecchio cimitero di St. Bernardine dove verrete catapultati in uno strano mondo nostalgico e un po’ tenebroso tra le lapidi diroccate e le ringhiere in ferro arrugginito e cigolante. Si trova a Uzupis, il quartiere degli artisti, una via di mezzo tra Montmartre e Christiania, che prevede addirittura una propria costituzione affissa in bella mostra in moltissime lingue.
A piedi, invece, è bello godersi alcune stradine semi-pedonali come Pilies, con botteghe di souvenir (l’ambra la fa da padrona, è ovunque, persino nei magneti) e ristoranti coi tavolini all’aperto.
Dalla romantica piazza del Municipio, potete raggiungere le graziose casette colorate dello storico ghetto ebraico che inizia proprio a lato della piazza dell’imponente municipio in stile dorico.
Tra i vari musei che potrete scegliere, ho trovato molto interessante quello dedicato al KGB e alle vittime del genocidio. Ma ricordate che è chiuso il lunedì e il martedì, informazione che purtroppo non viene mai indicata.
A pochi passi si trova il Parlamento, immerso in un giardino fiorito multicolore e ben curato.
Di fronte alla Sinagoga Corale, l’unico rimasto in piedi dei 100 templi ebraici di Vilnius dopo le devastazioni dei nazisti, una tappa d’obbligo per gli amanti dei gatti come noi è il Murrr Cafè, il primo CatCafè dei baltici!
Due tappe curiose e veloci?
La “Apple Tile” (Obuoliukas), la mitica piastrella dell’artista Gitenis Umbrasas, punto di incontro per chi transita da Vilnius. E Stebuklas, piastrella dello stesso autore che si dice abbia poteri miracolosi: facendoci un giro sopra di 360° si può esprimere un desiderio.
I locali dove mangiare a Vilnius sono dislocati un po’ per tutto il centro. Sta a voi intuire quali siano convenienti e quali pronti a svuotarvi il portafoglio. Scegliere ristoranti con cucina tradizionale non vuol dire sempre risparmiare.
Se è la cucina e l’ambiente vero ciò che cercate, il consiglio è lo stesso per ogni paese: cercate nelle strade meno turistiche, i buoni locali non hanno bisogno di grandi insegne!
Un’intera giornata è da dedicare ad una gita fuoriporta.
Il paese di Trakai dista circa mezzora di bus da Vilnius e ospita il bellissimo ed omonimo castello sul lago.
Oltre alla visita al maniero, quasi completamente ricostruito a partire dai primi anni del 1900, si possono fare rilassanti passeggiate sul lungo lago o noleggiare una barchetta a remi per ammirare la cinta muraria con torrette tutto intorno. Vi faranno compagnia cigni ed anatre. E se non siete dei lupi di mare, potete sempre optare per il meno romantico ma ottimamente funzionale pedalò.
Il bus per raggiungere Trakai lo trovate alla grande bus station di fianco alla stazione ferroviaria. Partono numerosi pullman al giorno e sono molto economici.
Il treno è invece la perfetta soluzione da e per l’aeroporto. Ci mette 7 minuti e ne parte uno ogni mezzora, nelle ore diurne.
A due passi da entrambe le stazioni, si è rivelata scelta obbligata quanto strategica l’hotel Panorama. Grande e forse poco pittoresco ma molto economico, pulito e funzionale. Le stanze, piccoline, hanno tv e finestrone apribile. Il bagno con vasca assicura asciugamani sempre caldi con la serpentina rovente.
Le poche alternative saranno magari anche in pieno centro storico ma le pagherete molto care, anche 100/300€ a notte. Non ne vale davvero la pena!
3 comments
[…] Greta consiglia di visitare la città in bicicletta senza tralasciare il cimitero di St. Bernardine per essere catapultati in un mondo nostalgico e un Po’ tenebroso. […]
Quattro brevi commenti casuali.
La prima cosa che colpisce del ristorante girevole della torre televisiva è la semplicità e l’ingegnosità del meccanismo: innanzitutto il ristorante è fermo e così ovviamente la torre; a girare è invece una pedana circolare su cui sono sistemati i tavoli.
I lucchetti dell’amore qui e in Estonia (ma anche in Ungheria e in altri Paesi) sono arrivati almeno cinque anni prima che in Italia; gli Italiani però credono che sia il contrario.
Vilnius è stata la prima città a ospitare una statua (un busto) dedicata al geniale Frank Zappa.
Mia moglie e io sosteniamo che Greta abbia un viso molto lituano 🙂
Ah ah ah davvero? Mi hai fatta sorridere. All’estero di solito mi parlano direttamente in russo, anche se la stazza manca decisamente! 😛
La questione dei lucchetti è facile da credere: noi italiani crediamo di essere sempre i primi a fare le cose. E anche a farle meglio…
Sempre grazie delle info! E farò del mio meglio anche con gli accenti (da IPad penso sia impossibile… penso…).