Palermo in autunno, idee per trascorre un week-end prima di Natale

Palermo è una città molto famosa per le sue coste e molto frequentata durante i mesi più caldi dell’anno.
I numerosi collegamenti con il continente la rendono facilmente raggiungibile, sia in estate che durante tutto l’anno.
Per raggiungerla è sufficiente prendere un aereo oppure imbarcarsi in uno dei numerosi traghetti che la collegano con i maggiori porti della penisola. A tal proposito, è possibile salpare da Cagliari, Civitavecchia, Genova, Livorno, Salerno o usufruendo della tratta dei traghetti Napoli Palermo.

Come è possibile notare, sono molti i porti in Italia che collegano le diverse zone del Bel Paese al capoluogo siciliano, basta solo organizzarsi per tempo, dare un’occhiata agli orari e i prezzi proposti dalle diverse compagnie e mettere su un itinerario di massima per visitare la città.

Palermo, infatti, ha molto da offrire anche in autunno, tra gastronomia e tradizioni. È sufficiente percorrere le sue strade per farsi catturare dal fascino della sua cultura e scoprire un mondo di usanze e conoscenze, anche nel vicolo più sperduto.

Il suo clima così generoso anche nei mesi più freddi, con temperature miti e giornate tendenzialmente soleggiate, la rendono una meta ideale anche quando l’estate lascia posto all’autunno.
Ecco, allora, come riempire tre giorni in giro per Palermo, anche nei mesi che precedono il Natale.

Tour gastronomico a Palermo

Se è vero che la scoperta di un territorio passa anche attraverso i suoi sapori, organizzare un tour gastronomico a Palermo diventa quasi un imperativo morale.

Palermo offre infatti un patrimonio gastronomico immenso, che si divide tra innovazioni e tradizioni, tra ristorantini gourmet, osterie, street food e mercatini.
Proprio questi ultimi meritano una visita durante un week-end a Palermo, per la storicità della loro organizzazione e le specialità da provare durante il vostro soggiorno.

La Vucciria

Una delle tappe più interessanti è certamente il Mercato della Vucciria, che affonda le sue radici addirittura al XII secolo, caratterizzato dai colori accesi del pesce.
Qui è imperdibile il polpo bollito o un cono di calamari fritti. Ma non si può perdere neanche uno straordinario Pani ca’meusa.

Anche il Mercato del Capo merita una puntatina, almeno prima di fare ritorno a casa, per far scorta di souvenir da gustare una volta rientrati nella propria residenza. Alcuni esempi? Lupini, pomodori secchi, alici sott’olio, sarde sotto sale, capperi e cucunci.
Ma si possono assaggiare anche arancine, calamari arrostiti, verdure in pastella, innaffiate da spremute d’arancia e melograno.

Ballarò, però resta il mercato più antico di tutti, risalente, addirittura, al X secolo. Anche questo mercato, come gli altri, è dedicato alla vendita di prodotti gastronomici, ma qui la multietnicità delle sue origini si tocca con mano. Passeggiando tra le sue bancarelle non si può rinunciare alle panelle, alle crocchè e alle quarume.

Itinerario Arabo-Normanno

I siti della Palermo Arabo-Normanna sono una tappa che non può prescindere anche se il tempo a disposizione per visitare la città è ridotto a pochi giorni. Lo stile di queste dominazioni, infatti, è tipico della città ed è stato fregiato del riconoscimento di Patrimonio UNESCO.
I siti di maggiore interesse dove poterlo ammirare sono al Chiesa della Martorana, la Chiesa di San Cataldo, la Cattedrale di Palermo, Piazza della Vergogna, la Cappella Palatina e il Palazzo dei Normanni che la ospita.

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