Ultimamente tutte le città che decidiamo di visitare ci riservano una graditissima esperienza “birrosa” in almeno un birrificio storico.
Cluj non è da meno e non ci facciamo sfuggire l’occasione di scoprire sia la birreria in pieno centro che la grande Fabrica de Bere della nota birra Ursus.
La Birreria Ursus la scegliamo per il pranzo del primo gennaio, uno tra i pochissimi locali aperti in quella data di festa.
Ovviamente è affollata fino alle 15 ma il menù avvisa la clientela di una interessante clausola: zuppe servite entro 15 minuti, main courses entro 30 minuti, altrimenti il piatto viene offerto dalla casa!
Sono abbastanza puntuali e visto il clima che si crea ogni volta che un cliente apre la porta verso la strada (fuori ci sono circa -17 gradi) scegliamo due zuppe bollenti e poi un piatto della tradizione rumena: i sarmale.
Tutto buono, gustoso e soprattutto caldo!
I sarmale sono specie di involtini: macinato di carne avvolto in foglie, probabilmente cavolo o verza. Somigliano molto agli involtini che mi faceva mia nonna e che chiamava “nusot”.
Ovviamente con cosa potevamo accompagnare questi piatti se non con un boccale ghiacciato (!!!) di birra Ursus?!
Io scelgo una scura (ma dai?) e Filippo una bionda, entrambe corpose e gustose.
La Ursus Black ha una schiuma densa e ambrata che io adoro, nonostante la medio-bassa gradazione, aggiunta a quel piacevole aroma di liquerizia. (Fonti attendibili mi dicono sia in vendita anche in molti supermercati italiani!)
Sono entrambe in bottiglia ma la sera, allo storico birrificio Ursus (Fabrica de Bere), avremo modo di gustare altre due tipologie, sempre una scura e una chiara, rigorosamente alla spina.
La birreria è in stile medievale e saltano subito all’occhio i grandi dipinti murali a tema e la collezione di splendidi boccali lungo la lunga mensola alle pareti.
La Fabrica de Bere è invece molto diversa, forse un po’ fredda a causa degli altissimi soffitti e degli spazi degni proprio di uno stabilimento. All’esterno ci accoglie un cortile ghiacciato dietro ad una cancellata in ferro battuto col logo dell’azienda bene in vista.
L’interno a me piace in egual misura e vengo colpita da immensi lampadari costruiti con bottiglie verdi che si impongono dal soffitto verso il bancone del bar.
Orsi sotto ogni forma spadroneggiano nel locale: statue altissime e muri dipinti a decorare i due piani dell’edificio.
Una seconda zona mette in mostra le botti per la fermentazione della birra, sia nuove in alluminio che quelle più affascinanti, in rame. Ci sediamo proprio lì e nonostante gran parte del personale non parli inglese, finiamo per ordinare delle squisitezze.
Magari non sono proprio piatti tipici della Transilvania ma si adattano perfettamente al clima artico che domina la città in questi giorni. Un degno apporto di calorie lo riceviamo sia dal filetto al sangue scelto da Filippo, sia dal mega paninozzo con salsiccia, funghi e formaggio che arriva a me. Tutto soffocato da una marea di patatine e innaffiato da boccali di birra cruda!
Per il dolce, un attimo di rimorso, e scegliamo di dividerci una cheesecake 😉
I prezzi qui sono già un po’ più simili ai nostri e nonostante il birrificio sia affollato di gente locale, l’atmosfera che si respira è internazionale.
Abbiamo curiosamente notato che anche qui, un po’ come in Cina, appena il pasto è terminato tutti i commensali si alzano e lasciano il locale. Insomma, la convivialità a tavola è decisamente meno sentita che in Italia, se pensate che in un birrificio noi ci resteremmo a chiacchierare delle ore intere, davanti ad un buon boccale.
Un piatto più vicino alla tradizione invece lo abbiamo gustato a Turda, una mezzora di auto da Cluj.
Al ristorante-pizzeria Alegria abbiamo ordinato dei bocconcini di pollo in una strana crema bianca molto gustosa, affiancato a ottima polenta. Buono!
Ma per chi avesse del gran coraggio, consiglio di provare i dolci tipici. Noi non siamo stati così impavidi e non ce la siamo sentita di affrontare quella montagna di panna e calorie alla quale invece la gente del posto non rinunciava assolutamente!
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2 comments
Devo smettere di leggere il tuo blog ad ora di pranzo 😀
He he he capisco perchè viene l’acquolina in bocca anche a me mentre ne scrivo! 😛