Arriviamo la sera, è già buio: poche luci (oltre la luna) illuminano la cornice di montagnole appuntite a forma di fungo.
Per noi il paradiso.
Avevamo deciso di fare il tour in mongolfiera delle valli della Cappadocia poco prima di partire: ci sono decine e decine di siti che li propongono, per quella zona delle Turchia è ormai un vero e proprio business.
Per la scelta dell’operatore ci siamo affidati alla Lonely Planet: segnalava qualche compagnia, alcune più “economiche” (140/ 150 €) altre un po’ più care (160/170 €).
Noi scegliamo la Butterfly, 165 € a persona: i sistemi di sicurezza sono molto buoni, sembra ben organizzata e offre una serie di servizi. Ci siamo orientati su questa compagnia anche perché la cesta in vimini che ospita le persone durante il tour contiene circa 12/13 persone, a differenza delle compagnie più economiche dove la cesta arriva a contenere 20 turisti: diventa difficile fare le foto tranquillamente, sporgersi per osservare, ecc…
Qualche giorno prima della partenza abbiamo prenotato sul loro sito per fare il tour il primo giorno di permanenza in Cappadocia, per cui la sera stessa del nostro arrivo abbiamo mangiato un Pottery Kebab in un tipico ristorantino Turco e siamo poi subito andati a letto perché la sveglia sarebbe suonata il giorno dopo alle 4.00 am!
Alle 4.30 passa la navetta della Butterfly a prelevarci davanti all’hotel per portarci alla propria sede: lì ci aspettava una spettacolare colazione a buffet con frutta fresca, dolcetti tipici turchi, varie tipologie di pane… Insomma, quale modo migliore di iniziare una giornata che già si prospettava interessante ed emozionante?
In lontananza, il fascino del canto del muezzin dal minareto.
Poco dopo, raggiunto il numero definitivo di turisti (un’infinità di giapponesi con altrettanta infinità di macchine fotografiche!), la navetta riparte per accompagnarci appena fuori di Goreme, in una zona pianeggiante da cui partono buona parte dei tour in mongolfiera.
Per le strade nessuno, se non i fuoristrada delle varie compagnie che portano in tutta fretta con i carrelli le ceste in vimini delle mongolfiere e tutto il necessario per “decollare”.
Con estrema rapidità, i ragazzi di ogni operatore iniziano a lavorare per “assemblare” le mongolfiere e successivamente gonfiarle. Il suono e la vista del fuoco che riempie poco per volta col suo calore il “pallone” di tela è entusiasmante.
Le condizioni atmosferiche sono molto buone, c’è solo qualche nuvoletta in lontananza che talvolta oscura il sole che sta sorgendo offrendo scenari ancora più spettacolari.
Intorno a noi iniziano ad intravedersi le prime mongolfiere che salgono. La luce non è ancora ottimale, ma lo spettacolo intorno a noi è davvero emozionante.
Ora è tutto pronto: possiamo partire. Uno ad uno saliamo nella cesta ed ognuno ha il suo posto sul bordo in modo tale che possa godersi lo spettacolo intorno e fare le foto liberamente. L’ultimo a salire è il nostro pilota (in totale ora siamo 14) che ha una posizione specifica e non accessibile al centro della mongolfiera, con le bombole di gas necessarie ad alimentare il fuoco.
Dopo averci spiegato alcune cose sul funzionamento della mongolfiera ed averci dato un po’ di dritte su come agire in caso di emergenza, si presenta: è un pilota inglese (sui 50/ 60 anni) che vive ormai da una quindicina di anni in Cappadocia. Parla della sua vita qui con entusiasmo e non mostra il minimo rimpianto per aver lasciato la sua terra. La cosa non mi stupisce affatto!
Vive a Goreme con la moglie e la “figlia”, una splendida Golden Retriver che lo aspetta alla base delle partenze delle mongolfiere.
Ora è tutto pronto, si parte… Che emozione!
Iniziamo a salire, poco per volta la mongolfiera prende quota ed intorno a noi ce ne sono decine e decine che salgono o che sono già in alto. Uno spettacolo di luci e colori, circondato da una splendida cornice di montagnole con le più svariate forme (fungo, cono rovesciato, montagna di crema…).
Il sole poco per volta sta sorgendo e man mano illumina sempre di più questo paesaggio surreale.
Lo spettacolo riempie il cuore, gli occhi, entra nella mente con irruenza e ti fa sentire pieno di energia e stupore.
Il pilota è davvero eccezionale: mantiene la mongolfiera sempre stabile, la conduce tra le varie vallate (ognuna con forme, luci e colori differenti) e riesce ad avvicinarsi alle varie montagnole quasi per farcele toccare.
Posso dire di non aver avuto paura o timore neanche per un attimo.
Il tour è durato per circa un’ora. Sembra poco, ma in quel lasso di tempo hai la possibilità di vedere tantissime sfaccettature della Cappadocia e delle sue valli principali, ognuna di queste ha un fascino estremo.
Poco per volta ci riavviciniamo a terra, carichi di buonumore per lo spettacolo a cui abbiamo assistito.
Non importa aver dormito poco, esserci alzati in piena notte… ne è valsa davvero la pena.
Lo staff della Butterfly ci attende a terra, poco per volta la mongolfiera si appoggia sul carrello del fuoristrada e gli operatori ancorano saldamente la nostra cesta in vimini. Ad uno ad uno scendiamo, un po’ a malincuore, ma comunque entusiasti.
Ad aspettarci a terra un tavolo imbandito con frutta fresca, dolcetti, champagne, bibite.
Brindiamo col pilota (alle 6 di mattina io sono riuscita a mandar giù appena un sorso di champagne!), che offre ad ognuno un calice dopo aver stappato con un botto secco la bottiglia. La sua fedele Retriver gioca col tappo di sughero, lo mangiucchia tutto e viene da noi a chiedere qualche buon bocconcino.
Credo che il pilota abbia fatto un’ottima scelta lasciando la propria terra per trasferirsi in queste valli lontane da tutto e dedicarsi alla sua passione tra questi scenari splendidi.
La Cappadocia, Goreme e le sue valli (Love, Red, Rose, White per indicare le principali) sono diventate parte di noi. Ognuna ha particolarità suggestive ed attraenti.
Ci mancano i randagi tenerissimi che ci accompagnavano nelle nostre passeggiate, i canti in lontananza dei muezzin dai minareti, l’ospitalità dei turchi, i pottery kebab, i richiami dei pipistrelli la notte, l’argilla bianca al suolo che la sera ti ritrovavi perfino nel portafoglio, le passeggiate a cavallo al tramonto…
La Cappadocia ti entra nel cuore e nella mente come difficilmente altri posti possono fare.
Tornerò.
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